Una “crociata” per difendere il paesaggio

Riportiamo alcuni stralci dell’articolo del prof. Alberto Asor Rosa pubblicato sul Corriere della Sera del 12 maggio scorso, a pagina 53.

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“Si è aperta in Italia una nuova fase della lotta per la difesa del territorio e dell’ambiente; e questo per due motivi. Innanzitutto perché l’attacco edilizio speculativo si dispiega ormai con un’intensità senza precedenti, determinata probabilmente dalla straordinaria concentrazione di capitali di ogni natura e provenienza in questo specifico settore. In secondo luogo perché la risposta, oltre che le grandi organizzazioni ambientaliste nazionali, vede come protagonista una miriade di comitati, ognuno dei quali combatte una battaglia particolare, non però contraddittoria….

…Se un intervento speculativo, destinato ad arricchire bestialmente alcuni, svalorizza la mia proprietà, piccola o grande che sia, perché non dovrei rivalermene nei confronti di chi si arricchisce e, al tempo stesso, distrugge un bene comune? Acquisiamo questo dato di coscienza: esiste un vulnus pubblico (il territorio devastato), ovviamente preminente; ma ne esiste uno anche privato (il bene devalorizzato). La gente non ci pensa facilmente, ma già oggi chi possieda un bene immobile, per esempio, a Monticchiello e dintorni riceve un danno monetario, oltre che ambientale, dal deprecabile insediamento speculativo che sta sorgendo su quella collina. Chi poi s’affacci oggi dalle proprie finestre e invece di vedere la dolce collina toscana, scorge di fronte a sé i fabbricati in stile periferia di Roma, non può non capire che, d’un colpo, ha perduto una parte rilevante del suo investimento, antico o recente che sia…