Leggi i nuovi post ... ____ ... sul Piano di Governo del Territorio________


sabato 30 giugno 2007

Il parcheggio ..... dimenticato

Delibera di Giunta Comunale n. 2 del 8 gennaio 2004.

Oggetto: “Approvazione progetto preliminare per la realizzazione di n. 2 parcheggi pubblici in via S. Giorgio ed in loc. Villa a Monterotondo.”


LA GIUNTA COMUNALE,

RICHIAMATO il programma delle OO.PP. 2003 con il quale veniva prevista la realizzazione di n. 2 parcheggi pubblici in via S. Giorgio ed in loc. Villa a Monterotondo;

VISTO il progetto preliminare del parcheggio in loc. Villa a Monterotondo redatto dall’U.T., nel quale si evidenzia una spesa complessiva di Euro 58.000,00 (omissis......)

VISTO il progetto preliminare del parcheggio in Via S. Giorgio redatto dall’U.T., nel quale si evidenzia una spesa complessiva di Euro 46.000,00 (omissis.......)

VISTO l’articolo 16, comma 4, della legge n 109/1994 e successive modifiche ed integrazioni;
VISTO il Tuel e successive modifiche;
VISTO il regolamento di Contabilità Comunale;
VISTI i pareri di regolarità tecnica espresso dal Responsabile del Servizio Tecnico e di regolarità contabile espresso dal responsabile del servizio Finanziario;

DELIBERA


1)di approvare il progetto preliminare dei lavori di realizzazione di n. 2 parcheggi pubblici in via S. Giorgio ed in loc. villa a Monterotondo, allegati all’originale quale parte integrante e sostanziale;
2)di dare atto che la spesa relativa all’opera di cui al punto 1 per € 104.000,00 trova adeguata copertura finanziaria al capitolo 9400/2003;
3)di dare atto che la proposta della presente deliberazione è stata presentata corredata dal prescritto parere favorevole che si allega all’originale.

__________________________________________________________



Delibera di Giunta Comunale n. 3 del 8 gennaio 2004.


Oggetto: “Approvazione progetto definitivo-esecutivo della realizzazione di n. 2 parcheggi pubblici in via S. Giorgio ed in loc. villa a Monterotondo.”


LA GIUNTA COMUNALE

RICHIAMATA la propria deliberazione n. 2 del 08.01.2004, esecutiva ai sensi di legge, con la quale veniva approvato il progetto preliminare dei lavori di realizzazione di n. 2 parcheggi pubblici in via S. Giorgio ed in loc. Villa a Monterotondo;

VISTO il progetto definitivo-esecutivo del parcheggio in loc. Villa a Monterotondo redatto dall’U.T., nel quale si evidenzia una spesa complessiva di Euro 58.000,00 (omissis .....)

VISTO il progetto definitivo-esecutivo del parcheggio in Via S. Giorgio redatto dall’U.T., nel quale si evidenzia una spesa complessiva di Euro 46.000,00 (omissis.....)
VISTO l’articolo 16, comma 4, della legge n 109/1994 e successive modifiche ed integrazioni;
VISTO l’esito positivo della validazione del progetto ai sensi dell’art. 46 del DPR 554/99;
VISTO il Tuel e successive modifiche;
VISTO il regolamento di Contabilità Comunale;
VISTI i pareri di regolarità tecnica espresso dal Responsabile del Servizio Tecnico e di regolarità contabile espresso dal responsabile del servizio Finanziario;
DELIBERA

4)di approvare il progetto definitivo-esecutivo dei lavori di realizzazione di n. 2 parcheggi pubblici in via S. Giorgio ed in loc. villa a Monterotondo, allegati all’originale quale parte integrante e sostanziale;
5)di dare atto che la spesa relativa all’opera di cui al punto 1 per € 104.000,00 trova adeguata copertura finanziaria al capitolo 9400/2003;
6)di dare atto che la proposta della presente deliberazione è stata presentata corredata dal prescritto parere favorevole che si allega all’originale.
___________________________________________________________
Premesso che non dovrebbe esistere una località Villa a Monterotondo, si può pensare ad un errore di scrittura e che la località Villa citata nelle delibere sia quella di Passirano.
Soffermandoci, quindi, solo sul parcheggio di via S.Giorgio a Monterotondo, notiamo che la sua realizzazione era già stata inserita nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche del 2003, e che le delibere di Giunta del gennaio 2004 (adottate nello stesso giorno, l'8.1.2004) assicuravano anche la copertura finanziaria dell'opera (capitolo 9004/2003). Detto questo, è strano che a distanza di 3 anni e 6 mesi da quel gennaio 2004 il parcheggio di via S.Giorgio continui a non ..... esistere.

venerdì 29 giugno 2007

Analisi della struttura demografica del comune di Passirano

Nota: i dati riportati sono di fonte Istat (www.istat.it)



_____________


N.B.: i grafici relativi all'analisi della struttura demografica si trovano nella sezione "La nostra raccolta di fotografie".





Nel 1998 la popolazione residente nel comune di Passirano era di 5.462 unità. Nel 2006 il numero dei residenti è aumentato a 6.518, +1.056 unità in termini assoluti, pari ad un incremento del 19,3%. Nel periodo compreso tra il 1992 e il 2006 la popolazione residente aumenta da 5.144 abitanti a 6.518. L'incremento in termini assoluti è di 1.374 unità (+ 26,7%).



La popolazione residente con età superiore ai 59 anni è aumentata dalle 917 unità del 1992 alle 1.410 unità del 2006. L'incremento in termini assoluti è di 493 abitanti (+ 53,7%). Nel 2006, questa fascia d'età rappresenta il 21,6% di tutta la popolazione residente. Nel 1992 la percentuale era pari al 17,8.





Diminuisce la popolazione compresa nella fascia d'età dai 16 ai 27 anni, che si riduce dalle 1.015 unità del 1992, alle 771 del 2006. La diminuzione in termini assoluti è di 244 abitanti (-24%).



La popolazione residente compresa nella fascia d'età 34-43 anni è di 708 unità nel 1992, e di 1.222 unità nel 2006. L'incremento in termini assoluti è di ben 514 unità (+ 71,1%). E' ovvio che un'espansione di questa entità (+71%) non può che essere causata da fattori demografici esterni. In effetti, l'aumento è quasi interamente riconducibile al forte flusso di nuovi residenti, provenienti da altri comuni, particolarmente concentrati in questa fascia d'età (34-43 anni).



Aumenta la popolazione residente della fascia d'età 0-15 anni, che passa dalle 848 unità del 1992, alle 1.049 del 2006. Da evidenziare, però, che l'incremento si manifesta solo nel periodo 2002-2006. Dal 1992 al 2001, infatti, la popolazione residente compresa nella fascia d'età 0-15 anni è assolutamente stabile (848 nel 1992, 851 nel 2000). L'incremento degli ultimi anni è dovuto, in gran parte, al flusso in entrata di nuovi nuclei familiari - genitori con figli compresi in questa fascia d'età - trasferitisi a Passirano da altri comuni.




Nonostante questa forte presenza di nuovi residenti, è da sottolineare che nel 2006 il totale della popolazione compresa nella fascia d'età 0-27 anni è, anche se di poco, ancora inferiore al 1992. Nel periodo considerato si registra, infatti, una riduzione in termini assoluti di 43 unità: erano 1.863 nel 1992, sono 1.820 nel 2006 (la diminuzione è del 2,4%).


______________________




Come si può vedere la struttura demografica di Passirano è stata modificata, quasi esclusivamente, dai forti flussi esterni che hanno fatto aumentare fasce di popolazione ben identificate (persone di 34-43 anni, con figli fino a 15 anni d'età). Utilizzando queste informazioni ai soli fini urbanistici, si potrebbe pensare che l’espansione edilizia prevista dal vecchio Piano Regolatore fosse sproporzionata rispetto alle reali necessità dei residenti e che, in ogni caso, negli ultimi anni l'offerta immobiliare sia sempre stata superiore rispetto alla domanda di tipo "domestico". Se questa affermazione fosse corretta, si potrebbe ipotizzare che gli acquirenti delle nuove unità immobiliari recentemente realizzate a Passirano siano, soprattutto, persone provenienti da altri comuni. Se così fosse, però, qualcuno potrebbe porsi la domanda: all'epoca è stato fatto un Piano Regolatore, o anche un Piano ..... regalatore? E, quesito più interessante, ci dovremo aspettare nuove espansioni anche dal Piano di Governo del Territorio di cui, per il momento, nessuno ha notizie?





giovedì 28 giugno 2007

Italo Calvino, «La speculazione edilizia», anno 1957 - pagine 3-5

Alzare gli occhi dal libro (leggeva sempre, in treno) e ritrovare pezzo per pezzo il paesaggio — il muro, il fico, le canne, la scogliera — le cose viste da sempre di cui soltanto ora, per esserne stato lontano, s’accorgeva; questo era il modo in cui tutte le volte che vi tornava, Quinto riprendeva contatto col suo paese, la Riviera. Però ogni volta c’era qualcosa che gli interrompeva il piacere di quest’esercizio e lo faceva tornare alle righe del libro, un fastidio che non sapeva bene neanche lui. Erano le case: tutti questi nuovi fabbricati che tiravano su, casamenti cittadini di sei otto piani, a biancheggiare massicci come barriere di rincalzo al franante digradare della costa, affacciando più finestre e balconi che potevano verso mare. La febbre del cemento si era impadronita della Riviera: là vedevi il palazzo già abitato, con le cassette dei gerani tutti uguali al balconi, qua il caseggiato appena finito, coi vetri segnati da serpenti di gesso, che attendeva le famigliole lombarde smaniose dei bagni; più in là ancora un castello d’impalcature e, sotto, la betoniera che gira e il cartello dell’agenzia per l’acquisto dei locali. Nelle cittadine in salita, a ripiani, gli edifizi nuovi facevano a chi monta sulle spalle dell’altro, e in mezzo i padroni delle case vecchie allungavano il collo nei soprelevamenti. A ***, la città di Quinto, un tempo circondata da giardini ombrosi d’eucalipti e di magnolie dove tra siepe e siepe vecchi colonnelli inglesi e anziane miss si prestavano edizioni Tauchnitz e annaffiatoi, ora le scavatrici ribaltavano il terreno fatto morbido dalle foglie marcite o granuloso dalle ghiaie dei vialetti, e il piccone diroccava le villette a due piani, e la scure abbatteva in uno scroscio cartaceo i ventagli delle palme Washingtonia, dal cielo dove si sarebbero affacciate le future soleggiate-tricamere-servizi. Quando Quinto saliva alla sua villa, un tempo dominante la distesa dei tetti della città nuova e i bassi quartieri della marina e il porto, più in qua il mucchio di case muffite e lichenose delia città vecchia, tra il versante della collina a ponente dove sopra gli orti s’infittiva l’oliveto, e, a levante, un reame di ville e alberghi verdi come un bosco, sotto il dosso brullo dei campi di garofani scintillanti di serre fino al Capo: ora più nulla, non vedeva che un sovrapporsi geometrico di parallelepipedi e poliedri, spigoli e lati di case, di qua e di là, tetti, finestre, muri ciechi per servitù contigue con solo i finestrini smerigliati dei gabinetti uno sopra l’altro. Sua madre, ogni volta che lui veniva a *** per prima cosa lo faceva salire sul terrazzo, (lui, con la sua nostalgia pigra, distratta e subito disappetente sarebbe ripartito senz’andarci); «Adesso ti faccio vedere la novità», e gli indicava le nuove fabbriche: «Là i Sampieri soprelevano, quello è un palazzo nuovo di certi di Novara, e le monache, anche le monache, ti ricordi il giardino coi bambù che si vedeva là sotto? Ora guarda che scavo, chissà quanti piani vogliono fare con quelle fondamenta! E l’araucaria della villa Van Moen, la più bella della Riviera, adesso l’impresa Baudino ha comprato tutta l’area, una pianta che avrebbe dovuto preoccuparsene il Comune, andata in legna da bruciare; del resto, trapiantarla era impossibile, le radici chissa dove arrivavano. Vieni da questa parte, ora; qui a levante, vista da toglierci non ne avevano più, ma guarda quel nuovo tetto che è spuntato: ebbene, adesso il sole alla mattina arriva qui mezz’ora dopo»......

mercoledì 27 giugno 2007

I puntini sulle "i"

Chi visita il sito Internet del Comune di Passirano viene informato che "Attraverso l'area "Il Comune informa" si può accedere a tutti quei servizi e a tutte quelle informazioni che riguardano l'Amministrazione Comunale ed il territorio. Informazioni immediate, aggiornate e di facile lettura. Lo scopo di quest'area è di rendere il sito Internet del Comune lo specchio di una Amministrazione trasparente al servizio del cittadino, lo strumento di un dialogo tra il Comune e la città immediato ed aperto al confronto. Conoscere il Comune, chi lo amministra, chi ci lavora, conoscere i regolamenti che vigono su di un territorio, Bandi, Gare d'appalto, lavori pubblici, commissione edilizia e tutto quello che serve al professionista e all'impresa per essere sempre aggiornato sulle iniziative e sulle proposte del Comune. Sono solo alcune delle tante "informazioni" che si potranno acquisire per avere un quadro dettagliato, aggiornato e trasparente della realtà comunale".
____________________
Due brevi considerazioni. 1)L'ultima delibera pubblicata sul sito Internet del Comune risale al 26 aprile scorso. 2)Salvo errori, la Commissione edilizia è stata abolita nel dicembre 2001.

Giugno 2007 - Seconda lettera al Direttore del Giornale di Brescia

Il Comune di Passirano ha presentato il Piano Paesistico Comunale che sarà la guida del prossimo piano regolatore. Su questo piano vengono identificate le aree di maggiore o minore pregio paesistico così da classificare le possibilità di edificazione nei prossimi anni; il piano paesistico regionale e di conserva il piano provinciale di controllo del territorio identificano la zona territoriale di Monterotondo nella cerchia intermedia delle colline moreniche come area di criticità. Si intende con questo che, a dispetto dei pregi paesistici e geografici della territorio, la pressione di espansione urbana degli ultimi anni e prima la relativa povertà locale, ha comportato un discreto degrado dell’edificazione e frammistione di aree produttive e agricole. È quindi necessario che la pianificazione degli interventi urbani ed agricoli sia rivolta al recupero dei valori di paesaggio e di conservazione ambientale che sono stati sacrificati in passato. Per contro il piano comunale ribadisce il degrado attuale della zona e ne sancisce la definitiva perdita di valore paesistico classificando l’intero nucleo urbano (compreso il parco pubblico affacciato alla vallata fra le colline) in classe 2 (privo di significato paesistico). Infierisce ancora sulle aree limitrofe l’edificato (campi che ancora non sono stati traformati in vigneti), (vedi foto in alto), classificando tutto il territorio ai piedi della collina del “monte Rotondo” e di quella accanto, in classe 3 (scarso valore paesistico). Qui, con il plauso dei palazzinari locali e di fuori, è lecita “la realizzazione di complessi abitativi” del tipo di quelli realizzati negli ultimi 3 anni nel borgo (vedi foto in basso), peraltro senza la consulenza e il controllo della Commissione Edilizia, abolita nel 2001 e mai ripristinata. Ora ben sappiamo che nei paesi di Franciacorta esiste un gran numero di abitazioni sfitte o affittate a non residenti al solo scopo di garantire reddito agli investitori. Ben sappiamo anche che il valore e il pregio dell’intero distretto franciacortino è assai compromesso della feroce edificazione, immotivata da pressione demografica o di flusso dalla città; ben sappiamo che le strutture logistiche sono e saranno sempre più insufficienti e comporteranno ulteriore demolizione di spazi agricoli e di superficie coltiva, boschi, rive e lame. La nostra petizione al Sindaco su questo tema, accompagnata da 345 firme di cittadini di Monterotondo (51% degli elettori), è stata completamente ignorata. Chiediamo ancora alla Giunta Comunale di Passirano e al suo Sindaco che, anche in onore alle promesse elettorali, rivedano la classificazione delle aree di Monterotondo e rimuovano la condanna a “realizzazione di complessi abitativi” nel nostro borgo. Invitiamo i nostri compaesani e tutti i bresciani a cui stia a cuore lo spazio verde e la natura che ci resta a disposizione, ad intervenire perchè sia rispettata la qualità dell’ambiente superstite a beneficio di chi ci vive e di tutti coloro che possano venire ad apprezzarla.

lunedì 25 giugno 2007

La strada è di tutti? Intervento dell'arch. Alberto Bracchi


La strada è di tutti?
In strada da che mondo è mondo si viaggiava, ma ci si incontrava anche, si discuteva, si facevano affari e commerci, si danzava e si cantava. I bambini potevano crescere compiendovi le loro prime esperienze avventurose. Da luoghi urbani per eccellenza oggi le strade e le piazze sono ridotte a corridoi di percorrenza continua di auto. Lo spazio destinato ai pedoni è ridotto al minimo, discontinuo, e pieno di ostacoli. Negli ultimi anni la trasformazione è stata radicale, e sempre a senso unico: far passare più auto, sempre più veloci. Da allora la strada non è più di tutti. Le nuove esigenze sulle strade sono quindi quelle del riequilibrio fra le sue varie componenti, di una distribuzione più equa degli spazi, di una multifunzionalità che spezzi il predominio delle auto e renda dignità allo spazio pubblico. Le indagini sul traffico hanno come primo sbocco progettuale l'individuazione della gerarchia stradale e delle caratteristiche funzionali dei singoli tronchi, fondamentale nell'individuare le tipologie d'intervento relative all'uso della singola strada, per arrivare, dove richiesto, a proposte di sistemazione di spazi urbani. Con un obiettivo ricorrente in un modo che potrei definire ossessivo: togliere alle auto lo spazio superfluo per restituirlo ai pedoni. Come si può intuire è una logica opposta a quella tuttora dominante che allarga le strade per 'fluidificare il traffico'.
Quali sono gli obiettivi concreti:
Indurre basse velocità delle auto e rapporti di pacifica convivenza fra i vari utenti della strada.
Garantire percorsi pedonali continui e sicuri, restituire spazi alla gente.
Ricreare spazi pubblici multifunzionali. Caso esemplificativo in tal senso è una strada di Monaco, lunga oltre 1 km, trasformata in strada-gioco.
Abbattere i tassi di inquinamento dell'aria e acustico.
I criteri operativi:
•Basarsi su una chiara classificazione funzionale delle strade in relazione ai volumi di traffico. L'assegnazione degli spazi alle singole categorie di utenza va fatta sulla base di tale classificazione, partendo da un concetto opposto a quello abitualmente in uso oggi e cioè: definire lo spazio minimo necessario ai flussi automobilistici destinando tutto il restante spazio agli altri, cioè a pedoni e ciclisti.
Lavorare sulla percezione dello spazio per diminuire la velocità, aumentare il grado di attenzione e garantire più sicurezza. Operare sul tracciato orizzontale e verticale, sull'orizzonte ottico, sui cambiamenti di ambiente. Attenzioni ed accorgimenti questi, tratti da risultati consolidati nell'ambito di esperienze europee (a partire da Delft con 'le vie residenziali') che si traducono con l'estensione delle zone a 30 km/h a vaste parti dell’abitato, a dimostrazione che é possibile cambiare radicalmente le cose in tema di sicurezza e qualità dell'ambiente urbano.

sabato 23 giugno 2007

Riunione di venerdì 29 giugno presso le Scuole Elementari di Monterotondo

Venerdì 29 giugno

a partire dalle ore 20,00


nei locali della Scuola Elementare di Monterotondo
sarà disponibile per la visione la

Cartina del Piano Paesistico
__________________________________________________


Alle 20,30 seguirà un dibattito pubblico sui seguenti punti:


- proposta definitiva di modifica del Piano Paesistico
a tutela del territorio di Monterotondo

- proposta di interventi per migliorare la viabilità




Partecipano all’incontro:

- dr.ssa Simona Albini, geologa, componente della Commissione
Paesistica del Comune di Passirano;

- dr. Silvio Parzanini, Presidente di Legambiente Franciacorta
___________________________

www.comitatodimonterotondo.blogspot.com
e-mail: monterotondobs@alice.it

Dicembre 2001: soppressione della Commissione Edilizia di Passirano - Si riporta uno stralcio del verbale di quel Consiglio Comunale

Consiglio Comunale n° 77 del 27.12.2001 (tratto dal sito Internet del Comune di Passirano)

___________

Relaziona il Sindaco Zinelli: "....... la legge dice che entro il 30 giugno di ogni anno il Comune dichiara quali sono le Commissioni ritenute indispensabili”. Quest’anno l’abbiamo anticipato perché proponiamo di eliminare alcune Commissioni (omissis) ..... vengono eliminate la Commissione autonoleggio, la Commissione Mercato, la Commissione per parrucchieri ed estetisti e la Commissione Edilizia. Mentre per le altre Commissioni si tratta di prendere atto che le leggi demandano le competenze ai funzionari, per la Commissione edilizia si tratta di una scelta dettata da altre esigenze.»

In merito alla Commissione Edilizia interviene l’Assessore Stefano Tononi:
«Lo scorso anno avevo espresso la volontà di mantenere la Commissione edilizia perché ritenevo, come ritengo tutt’ora, avesse un valore importante non solo di controllo, ma anche di parere e di indirizzo; indirizzo che può servire sia all’Ufficio Tecnico che all’Amministrazione per individuare eventuali problemi che ci possono essere nel regolamento edilizio. Però deve essere una Commissione edilizia che funziona. Non ho cambiato idea, ripeto; però sono per una “sospensione” della Commissione Edilizia. Quest’anno c’è stato da parte dei commissari una disaffezione, motivata da una parte dalle discussioni sorte all’interno della Commissione stessa, dall’altra per la mancanza di strumenti reali e concreti che permettessero di incidere in modo costruttivo sul lavoro della Commissione. La mancanza di strumenti è dovuta al fatto che la parte tecnica segue un certo indirizzo, che è quello tecnico del regolamento, che molte volte si scontra con la mancanza di strumenti normativi nel regolamento che dia la possibilità alla Commissione di essere incisiva. Ci siamo trovati di fronte ad un parere tecnico positivo, perché tutte le norme – giuste o sbagliate che siano – erano rispettate ed una Commissione che esprimeva un parere, che però non era vincolante.
Da qui è nata la disaffezione per la Commissione, tanto che nell’arco di questo ultimo anno per tre volte la Commissione non ha potuto riunirsi per mancanza del numero legale. Questo dà origine a problemi: di pratiche che restano ferme per più tempo, andando a creare problemi a chi la concessione la vorrebbe in tempi abbastanza rapidi.
Parlavo di “sospensione” perché nell’arco del 2002 andremo a rivedere in maniera radicale le normative del regolamento edilizio e le norme attuative del Piano Regolatore Generale e all’interno della revisione dei due regolamenti andare a dare alla Commissione edilizia quegli strumenti che possano essere utili e costruttivi. Intendo dare alla Commissione edilizia un ruolo più tecnico perché una presenza tecnica è più costruttiva. Altrimenti si rischia di cadere in discussioni più personalistiche che altro, non utili per la tutela del territorio né per il ruolo proprio della Commissione.

Il Consigliere Amilcare Barucco:

«Sono stato preso di sorpresa, anche per la mancanza di collegamento con il nostro rappresentante in Commissione. Chiedo però la formazione della Commissione Urbanistica, non tanto perché viene tolta la Commissione Edilizia, ma proprio perché il territorio è l’unico bene che abbiamo come Comune ed è un bene prezioso da tutelare, ritengo opportuno che i problemi del territorio siano discussi in sede di Commissione. In proposito chiedo che venga acquisito agli atti il documento, di cui do lettura, con il quale chiedo la costituzione della Commissione Urbanistica.»

Risponde il Sindaco Zinelli:

«Per quanto riguarda la richiesta della Commissione urbanistica prendiamo atto. Voglio solo aggiungere questo: credo che anche il Consiglio Comunale abbia titolo sufficiente per farlo. Credo anzi che sia l’organismo preposto per farlo in maniera prioritaria e assoluta. Poiché nel 2002 si darà corso al riordino - non è una revisione - in maniera radicale della materia urbanistica, credo che il Consiglio Comunale sarà la sede istituzionalmente deputata per discutere queste cose; come credo sarà possibile valutare che invece di una Commissione si prospetti di affiancare i capigruppo consiliari alla Giunta Comunale.
Ritengo di essere stato una delle poche persone – anche all’interno della maggioranza – che all’inizio della legislatura abbia sostenuto, in una discussione aperta, la necessità che la Commissione edilizia fosse composta da tecnici, cioè da professionisti, da persone che facessero questo lavoro e conoscessero a fondo le norme. L’ipotesi è stata mal vista sotto il profilo politico e ricordo tra l’altro che il consigliere Barucco era assolutamente contrario. Credo, invece, che bisognerà in maniera aperta stabilire i ruoli politici che sono, secondo me, quelli del Consiglio Comunale; può essere anche quello della Giunta allargata ai capigruppo su alcune questioni di peso, in questo caso riferito alla materia urbanistica. Non vedo tanto bene il discorso delle Commissioni, che secondo me sono tramontate, non perché non ci sia voglia di far politica, ma perchè la materia è talmente complessa e tecnica che alla fine gli strumenti sono diversi e sono in mano alla struttura tecnica che deve fare verifiche sul rispetto della norma. Ritengo che in urbanistica ci sia un ruolo politico sì, ma affidato agli organi eletti dal popolo, che secondo me bastano ad assicurare il controllo del territorio (omissis).....


venerdì 22 giugno 2007

Appello del "Comitato per la Bellezza" al Presidente della Repubblica: scongiurare il saccheggio finale del paesaggio

Di seguito parte della lettera inviata al Presidente della Repubblica il 23.3.2007.
_____________

Siamo all’ultimo assalto: il Belpaese rischia di essere rovinato per sempre da una “febbre” edilizia senza tregua che sta spargendo cemento e asfalto anche nei più bei paesaggi, nei siti vincolati, nei parchi o ai loro margini. Il nostro è un drammatico, accorato, urgente appello: stiamo per approdare a quella “abrogazione del paesaggio italiano” predetta da Antonio Cederna in tempi già bui e che si rivelano comunque migliori degli attuali. Nella seconda metà del ‘900 l’Italia ha divorato, spalmandoli di asfalto e cemento, oltre 11 milioni di ettari di superfici libere e quindi di paesaggi intoccati. Una superficie enorme, pari ad un terzo del territorio nazionale ancora libero da costruzioni nel 1951, pari cioè all’intero Nord del Paese. E il ritmo di erosione del suolo e del paesaggio si è fatto sempre più accelerato: se prima si parlava di 100.000 ettari “mangiati” ogni anno, oggi le statistiche Istat (che non registrano, fra l’altro, la massa dei recenti abusi edilizi) parlano, fra 1997 e 2003, di 380.000 ettari consumati in media all’anno.
Regioni preziose come il Lazio e la Toscana saranno, in meno di mezzo secolo, cementificate e asfaltate integralmente. Una autentica follia. Resa possibile dalla mancanza di una legge urbanistica generale aggiornata e severa, dalle maglie sempre più larghe dei controlli regionali e comunali, dalla contrattazione, di fatto, con la proprietà fondiaria, o addirittura dall’abbandono di ogni regola pianificatoria. Mentre l’intervento pubblico nell’edilizia, e in particolare nel recupero dell’esistente, langue e la nostra offerta di edilizia economica è ai suoi minimi storici, lontanissima dalla media dei Paesi europei sviluppati. Una vergogna. Siamo di fronte ad una ondata speculativa gigantesca che, dopo aver cementificato le coste, invade sempre più le valli interne, il territorio collinare, compromettendo la risorsa-paesaggio. Che invece è fondamentale “in sé” e lo è pure per il turismo nazionale e internazionale, di oggi e di domani. Un autentico suicidio, dunque. In ogni senso.
___________________

Per il Comitato per la Bellezza: Vittorio Emiliani, presidente, Desideria Pasolini dall’Onda (fondatrice di Italia Nostra), Arturo Osio (fondatore del Wwf Italia), Luigi Manconi, sottosegretario, Irene Berlingò, presidente Assotecnici, Gaia Pallottino, ambientalista, Vezio De Lucia, Paolo Berdini, Filippo Ciccone e Bernardo Rossi Doria, urbanisti, Violante Pallavicino, giornalista, Annarita Bartolomei, operatrice culturale.

Il sito Internet del Comune di Passirano: parlano i nostri Amministratori


Nota: Halley s.a.s. è una società che fornisce soluzioni hardware e software per le Pubbliche Amministrazioni.

______________________________________________________

Si riporta parte dell'intervista ad uno degli Assessori del Comune di Passirano, che è stata pubblicata sul notiziario della Halley s.a.s. del dicembre 2006.

______________________________________________________


Quali benefici hanno ottenuto gli utenti con il nuovo Portale?
I benefici, per i cittadini per le imprese, sono molteplici. Oggi disponiamo di un più veloce e completo accesso alle informazioni riguardanti la pubblica amministrazione. Velocità, facilità di accesso completezza e semplicità delle informazioni sono elementi che ci permettono di “accorciare le distanze” con il cittadino; aggiungo inoltre che tutto ciò è indispensabile per il buon esito dei percorsi partecipativi che stiamo attivando.
Quali sono le tipologie dei servizi erogati?

I servizi erogati vanno dalla pubblicazione delle delibere alla consultazione delle pratiche edilizie, alla modulistica e altro ancora. Da non dimenticare la pubblicazione nella home page delle novità e delle principali iniziative in corso.
Quali sono le aree maggiormente utilizzate dagli utenti?
Grande interesse ha suscitato la possibilità di segnalazione guasti, devo ammettere che inizialmente avevamo visto con un po’ di preoccupazione questo servizio per le implicazioni soprattutto organizzative, ora siamo pienamente soddisfatti e raccogliamo quotidianamente i preziosi suggerimenti che i cittadini ci inviano.
Avete in programma l’attivazione di altri servizi?
Certamente il cammino non può dirsi concluso. Gli sforzi maggiori li concentreremo verso il mondo associativo oggi non sufficientemente coinvolto nel progetto. L’obiettivo è quello di fornire un innovativo punto di contatto e comunicazione all’interno della comunità e con l’esterno. In luogo in cui conoscenza e comunicazione possono rivitalizzare e moltiplicare le relazioni tra i diversi elementi che compongono il nostro tessuto sociale.
Quali costi sono stati sostenuti dal Comune per l’avvio dell’operazione?

I costi sono stati quelli riferiti all’attivazione della convenzione “Comune di Fermo” e le spese di formazione del personale.
Quante risorse umane vi sono state dedicate?
Il primo passo è stato il coinvolgimento delle risorse interne all’ente, si è costituito un ristretto gruppo di lavoro con competenze diverse, una figura proviene dall’ufficio tecnico una dall’ufficio finanziario ed infine il coordinatore proviene dall’area affari generali. Il gruppo si riunisce settimanalmente ed effettua una valutazione critica del sito e del materiale inviato dai vari uffici per la pubblicazione. Da sottolineare che la facilità di aggiornamento e gestione dello strumento ha permesso il coinvolgimento di personale non specialistico.
Gli obiettivi che l’Amministrazione si era posta con l’E-Government, sono stati raggiunti?

Con poche risorse, sfruttando a pieno le potenzialità dell’integrazione delle procedure, si pensi alle delibere e alle pratiche edilizie pubblicate con estrema semplicità e puntualità, abbiamo raggiunto obiettivi prima impensabili.

giovedì 21 giugno 2007

L'assalto al paesaggio - Articolo di Repubblica del 20 giugno 2007


I numeri sono impressionanti. Nell´ultimo decennio sono stati costruiti in Italia oltre 3 milioni 231 mila appartamenti. 331 mila nel solo 2006, 30 mila dei quali abusivi. È il più lungo e il più espansivo ciclo edilizio dagli anni della ricostruzione post bellica. Un paesaggio che sta per essere stravolto da un occupazione di suoli senza paragoni nella storia. Il patrimonio di bellezza, fatto di natura e arte, di genio urbanistico e architettonico, rischia di rimanere isolato in un mare di case, stabilimenti industriali, infrastrutture senza nessun criterio basati su un´idea vecchia e sbagliata di sviluppo. Secondo Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme (autorevole centro studi sull´edilizia), ogni italiano ha sulle spalle un carico di 53 metri cubi di cemento. Sono 7 mila i capannoni sorti nel solo 2005, spesso accanto ad altri capannoni che giacciono abbandonati. Sono 6 mila le cave attive e circa 10 mila quelle dismesse lungo tutta la penisola, uno strazio per territori anche di pregio, regolato da una legge che risale al 1927, ricorda Ferrante, con molte Regioni che non hanno redatto piani di sfruttamento e con i Comuni che rilasciano autorizzazioni a man bassa. «Siamo di fronte a un insuccesso storico della classe dirigente nel governare le questioni del paesaggio», ha ammesso il ministro per i Beni culturali Francesco Rutelli. Il drammatico consumo di suolo ha investito comuni piccoli e grandi, dove si sono varati piani regolatori enormemente sovradimensionati oppure si sono attuati accordi con i costruttori o con i proprietari di aree al di fuori della pianificazione ordinaria. Molte Regioni non hanno piani paesaggistici oppure la totale indeterminatezza di essi ha lasciato una assoluta discrezionalità a chi dovrebbe valutare la compatibilità dei progetti. E i Comuni, soprattutto quelli piccoli, sono un anello troppo debole per le pressioni delle lobby del cemento.

mercoledì 20 giugno 2007

Il Piano Paesistico dell'Amministrazione di Passirano: un progetto "chiavi in mano". Senza preoccuparsi di quel che pensano i cittadini...

All’interno delle “Linee Guida per l’esame paesistico dei progetti” emanato dalla Regione Lombardia nel novembre 2002, a pagina 6 si legge che “ … in relazione alla definizione di paesaggio fortemente correlata alla percezione delle popolazioni locali, la Convenzione Europea del Paesaggio sottolinea l’importanza di stabilire un dialogo con le popolazioni locali e, di conseguenza, la necessità di avviare procedure di partecipazione del pubblico per la definizione e la realizzazione delle politiche paesaggistiche”.

Contrariamente a quanto auspicato dalla Convenzione Europea del Paesaggio e dalla Regione Lombardia, ancora una volta Sindaco e Giunta si sono curati troppo poco “dell’importanza del dialogo e delle procedure di partecipazione con le popolazioni locali”. Il risultato di questo percorso decisionale, sbrigativo e precipitoso, è un Piano Paesistico che Sindaco e Giunta hanno presentato ai cittadini “chiavi in mano”. E, infatti, di Piano Paesistico Comunale nessuno dei cittadini di Passirano ha mai sentito parlare: l’Amministrazione comunale lo ha fatto per la prima volta a maggio 2007, a nemmeno 2 settimane di distanza dal Consiglio Comunale, quando i giochi erano ormai fatti! Tutte le premesse dimostrano, purtroppo, che Sindaco e Giunta hanno costruito il Piano Paesistico Comunale senza conoscere quali siano le idee, le percezioni, le sensibilità dei cittadini su questo tema. Cittadini che vivono in un territorio, la Francicorta, di grandissimo valore paesistico.

Le 345 firme raccolte tra i cittadini di Monterotondo sono la testimonianza concreta della distanza che separa il pensiero dei tecnici dalla percezione di chi vive sul territorio. Speriamo che, dopo questa presa di posizione, gli Amministratori del Comune di Passirano prendano atto di questa nostra sensibilità, e ne possano trarre le opportune indicazioni.

domenica 17 giugno 2007

Articolo pubblicato su "Bresciaoggi" il 13 giugno 2007.

Il comitato per Monterotondo dice no all'ampliamento urbanistico che ultimamente sta interessando la piccola località della Franciacorta. Il sodalizio spontaneo sorto nel 2005 con lo scopo di tutelare il territorio, ha raccolto 345 firme (pari al 51% dei votanti del 2004) in calce ad una petizione che sollecita la pubblica Amministrazione ad innalzare la classe di sensibilità paesistica del territorio di Monterotondo, per meglio tutelare sia l'ambiente collinare che l'abitato esistente. "Purtroppo - lamenta il comitato - l'Amministrazione comunale ha ignorato la nostra richiesta, e nel Consiglio comunale del 15 maggio, i Consiglieri di maggioranza, senza fare alcun cenno all'esistenza della petizione, hanno proceduto all'adozione del Piano Paesistico, così come proposto dalla Giunta comunale. In questo modo sono state attribuite classi di sensibilità paesistica che, secondo, noi, sono insufficienti a tutelare il nostro territorio da ulteriore degrado ambientale". Il comitato chiede in sostanza che la frazione rimanga vivibile, senza stravolgimenti edilizi, lasciando intatte le peculiarità proprie che rendono centri piccoli, come Monterotondo, preziosi lembi di territorio. La zona è incantevole, la gente si conosce tutta, le tradizioni sono ancora forti. "Qui negli ultimi anni, però - dice Mario Zanardini - hanno costruito molto e addirittura in alcuni casi non ci sono parcheggi pubblici vicini alle nuove abitazioni, per cui le automobili vengono parcheggiate in strada, restringendo così la sede stradale e creando pericoli. Crediamo che sia necessario ovviare a questa situazione e fare in modo che non accada più. Monterotondo è bello così com'è, non c'è alcun bisogno di ampliarlo ulteriormente".

martedì 12 giugno 2007

Lettera di protesta inviata al Giornale di Brescia: 345 firme contro questo Piano Paesistico

Egregio Direttore,

a Monterotondo, Comune di Passirano in Franciacorta, è sorto spontaneamente un Comitato di cittadini interessati alla tutela del proprio territorio. La Regione Lombardia, nel suo Piano Paesistico, definisce le colline moreniche di Monterotondo in Franciacorta “di valore eccezionale sia dal punto di vista della storia naturale, sia da quello della costruzione del paesaggio umano”.
Il 14 maggio 2007 ben 345 cittadini di Monterotondo (il 51% dei votanti) hanno sottoscritto una petizione – promossa dal Comitato e protocollata al n° 0004953 del 14.05.07, Comune di Passirano - in cui si richiedeva all’Amministrazione Comunale l’innalzamento della classe di sensibilità paesistica del territorio di Monterotondo, per meglio tutelare sia l’ambiente naturale collinare che l’abitato esistente.
L’amministrazione comunale ha completamente ignorato tale petizione, e nel Consiglio Comunale del 15.05.07, i consiglieri di maggioranza, senza fare alcun cenno all’esistenza della petizione, hanno proceduto all’adozione del Piano Paesistico, così come proposto dalla Giunta Comunale. In questo modo sono state attribuite classi di sensibilità paesistica che, secondo noi, sono insufficienti a tutelare il nostro territorio da ulteriore degrado ambientale e da nuove speculazioni edilizie.
I cittadini di Monterotondo chiedono di poter esternare la propria voce attraverso il Suo giornale, visto che l’Amministrazione di Passirano continua a dimostrarsi sorda e refrattaria nei confronti dei problemi dei cittadini e del territorio amministrato.
La ringraziamo per l’attenzione che Lei vorrà concederci attraverso la pubblicazione di tale lettera, cui seguiranno altre iniziative sia locali che sovrazonali per difendere questa preziosa area della nostra provincia e tutelare meglio i nostri diritti di cittadini.

domenica 10 giugno 2007

Il Piano Paesistico di Passirano tra elaborazioni GIS e costruzioni DEM

Quale giudizio dare del Piano Paesistico di Passirano, peraltro già adottato dal Consiglio Comunale? Sicuramente deludente! Dopo la lettura della relazione, si rimane colpiti dalla “freddezza” delle analisi effettuate, e molto scettici sulle metodologie utilizzate per formularle. Perché era lecito aspettarsi che la visione del paesaggio non derivasse tanto da sofisticate quanto incomprensibili “elaborazioni GIS, costruzioni di DEM, sistemi real-time basato su standard OpenGL, immagini raster a risoluzione variabile” (si confronti quanto riportato a pagina 7 della relazione), ma fosse il risultato di un preventivo ed approfondito confronto con i cittadini che vivono sul territorio. Solo il loro contributo, infatti, avrebbe permesso di interpretare il paesaggio soprattutto “.... come prodotto storico della cultura e del lavoro dell’uomo, perchè il paesaggio è memoria, è deposito di storia, è fondamento della nostra identità (Edoardo Salzano, urbanista, docente Facoltà architettura di Venezia).

E invece ci ritroviamo con un Piano Paesistico "asettico", che si limita ad indagare gli aspetti tecnici della questione, quali la struttura e la morfologia dei suoli, ma che ignora totalmente i contenuti storici-culturali del paesaggio. La relazione allegata al Piano Paesistico - 55 pagine, di cui ben 11 dedicate ad un’inutile digressione su carpini, betulle, cipressi e maggiociondoli – esprime giudizi come i seguenti: “.... in classe 2 ricadono il sistema dei cordoni morenici e le aree residenziali delle frazioni”; “.... la classe 1 è attribuita principalmente alla zona produttiva che si trova nei pressi dell’autostrada” (vedi pagina 50). Sono affermazioni di principio molto discutibili che, tra l’altro, vengono smentite dagli stessi autori quando confrontate con le tavole di sensibilità paesistica. Infatti, mentre la relazione attribuisce la classe 1 quasi esclusivamente alla zona produttiva vicino all'autostrada, le tavole del Piano Paesistico evidenziano che diverse altre aree, anche molto estese, sono di sensibilità paesistica molto bassa. Tra queste, ad esempio, c'è la zona di via Castello, in direzione Bornato, nonostante sia incuneata tra una zona 5 (il castello medievale) e altre zone 4, e si trovi su un terrazzo naturale che, verso sud-est, domina la pianura. Se questa vi pare un'area di sensibilità paesistica molto bassa....

lunedì 4 giugno 2007

Le promesse elettorali di questa Amministrazione in tema di urbanistica (clicca sull'immagine per ingrandire)

Posted by Picasa

La bellezza del paesaggio è un bene di cui tutti devono poter godere. E' un diritto quotidiano di cittadinanza.

L’articolo 9 della Costituzione recita: «La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione». A Passirano avremmo voluto Sindaco e Giunta coerenti con quanto hanno scritto nel programma elettorale del 2004, e con il dettato della Costituzione. Sindaco e Giunta che non considerino cemento e asfalto «la modernità con cui convivere» a tutti i costi. Ma siccome le promesse fatte in campagna elettorale vengono spesso dimenticate, a maggior ragione i cittadini devono convincersi che non possono essere i Comuni ad avere «l’ultima parola» a proposito di edilizia e paesaggio. Anche perché con il “boom” edilizio i Comuni continuano a trovare con facilità un bel pò di soldi. E quando si parla di soldi, può essere molto difficile essere neutrali rispetto alla domanda ininterrotta dei costruttori. Certamente i Comuni sono più sensbili all'introito delle concessioni edilizie che al fascino del paesaggio. Un modo di pensare pericoloso e ormai anacronistico, uno "sviluppo" (qualcuno, nonostante tutto, si ostina ancora a definirlo così!) che, in mezzo secolo, ha portato alla cementificazione di circa 12 milioni di ettari di suolo libero. Una follia che nessuno sembra riuscire ad arrestare. Cemento tutto legale, in teoria, tirato su nell’ambito dei piani regolatori (e loro varianti, naturalmente).
Il rimedio? Una forte presenza dei cittadini nelle scelte in tema di urbanistica, edilizia, paesaggio. Altro che Piani Paesistici "chiavi in mano", come quello di Passirano!

sabato 2 giugno 2007

Monterotondo: un patrimonio da tutelare. Lo dicono Regione e Provincia. Ma non Sindaco e Giunta di Passirano ...

Con delibera del Consiglio Regionale del 6.3.2001, la Regione Lombardia ha approvato il Piano Territoriale Paesistico Regionale. All’interno del documento (cfr. Elaborato 2, sezione 4) si afferma che:
i paesaggi delle colline e degli anfiteatri morenici hanno un valore eccezionale sia dal punto di vista della storia naturale, sia da quello della costruzione del paesaggio umano”.
Nella sezione 3 dello stesso documento viene citato più volte il territorio di Monterotondo come “zona di forte valenza paesaggistica”. In questa parte del documento vengono segnalati per la loro tipicità:
1. i cordoni e i terrazzi morenici della cerchia mediana di Pedergnano, Bornato, Monterotondo;
2. i vigneti e i terrazzamenti di Borgonato, del Monte Orfano e di Monterotondo quali ambiti particolarmente connotati.

A pagina 93 del Quaderno 1 del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Brescia si riporta quanto segue:
“gli anfiteatri morenici del Garda e del Sebino costituiscono ambiti di grande valore paesaggistico….”.
La Tavola Paesistica 2.19 allegata allo stesso documento ricomprende parte del Comune di Passirano, e, comunque, l’intero territorio di Monterotondo, in una zona che viene definita “ambito di elevato valore percettivo…”.