Autoreferenti. E criticati.
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La politica a Passirano
Quello che sta succedendo con il Piano Paesistico a Passirano è un po’ il paradigma delle difficoltà di questa Amministrazione. Da questa vicenda emerge chiaramente l’impronta, il marchio di fabbrica che contraddistingue il “pensiero filosofico” degli amministratori di Passirano. Ci riferiamo all’autoreferenzialità che è, ovviamente, l’esatto contrario di quella partecipazione tanto sbandierata nel programma elettorale dell’attuale Amministrazione, ed istituzionalmente prevista dallo Statuto comunale. Ma poco ci sarebbe da dire sull’autoreferenzialità se i risultati della gestione amministrativa fossero, comunque, in linea con le aspettative dei cittadini e con le promesse elettorali.
E invece, visto che i risultati dell’Amministrazione che sta governando Passirano sono quelli che sono, esce sconfitto chi nell’autoreferenzialità ha sempre creduto ciecamente. Certo, l’idea che a condividere gli errori e dividersi le responsabilità sia solo una ristretta elite di “addetti ai lavori”, non li aiuterà ad accettare l’idea di aver sbagliato. E sappiamo che, se si fatica ad ammettere l’errore, diventa praticamente impossibile comprendere la critica.
Forse i nostri Amministratori hanno dimenticato troppo in fretta che chi ha accettato di ricoprire cariche elettive pubbliche, non può evitare il rischio di essere maggiormente esposto alle critiche, anche aspre. I nostri Amministratori evitino di confondere la critica con un delitto di lesa maestà, perché i veri pericoli nascono quando chi subisce le critiche tende a far coincidere sulla sua persona un bene condiviso dall’intera comunità.
I nostri Amministratori, infine, tengano presente che come ricorda l’ex Presidente della Corte Costituzionale, prof. Ettore Gallo, “se in una società manca, o è soltanto apparente, il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, soprattutto con la parola, o non è una società democratica, o si tratta di democrazia zoppa o soltanto nominalistica”.
Chiudiamo ricordando che è sicuramente poco “elegante” il tentativo di delegittimare chi protesta e dissente (vedi parte finale del post 7.7.2007 - Lettera al Direttore del Giornale di Brescia, inviata dal Sindaco di Passirano ). E' un vecchio trucco, a cui il politico è tentato di ricorrere quando vengono meno argomentazioni forti a difesa del proprio operato.
E invece, visto che i risultati dell’Amministrazione che sta governando Passirano sono quelli che sono, esce sconfitto chi nell’autoreferenzialità ha sempre creduto ciecamente. Certo, l’idea che a condividere gli errori e dividersi le responsabilità sia solo una ristretta elite di “addetti ai lavori”, non li aiuterà ad accettare l’idea di aver sbagliato. E sappiamo che, se si fatica ad ammettere l’errore, diventa praticamente impossibile comprendere la critica.
Forse i nostri Amministratori hanno dimenticato troppo in fretta che chi ha accettato di ricoprire cariche elettive pubbliche, non può evitare il rischio di essere maggiormente esposto alle critiche, anche aspre. I nostri Amministratori evitino di confondere la critica con un delitto di lesa maestà, perché i veri pericoli nascono quando chi subisce le critiche tende a far coincidere sulla sua persona un bene condiviso dall’intera comunità.
I nostri Amministratori, infine, tengano presente che come ricorda l’ex Presidente della Corte Costituzionale, prof. Ettore Gallo, “se in una società manca, o è soltanto apparente, il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, soprattutto con la parola, o non è una società democratica, o si tratta di democrazia zoppa o soltanto nominalistica”.
Chiudiamo ricordando che è sicuramente poco “elegante” il tentativo di delegittimare chi protesta e dissente (vedi parte finale del post 7.7.2007 - Lettera al Direttore del Giornale di Brescia, inviata dal Sindaco di Passirano ). E' un vecchio trucco, a cui il politico è tentato di ricorrere quando vengono meno argomentazioni forti a difesa del proprio operato.
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