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lunedì 19 maggio 2008

Paderno sperimenta la raccolta differenziata

Articolo del Giornale di Brescia del 16 maggio 2008. In collaborazione con Cogeme, avviata la campagna d’informazione per il nuovo sistema che entrerà in vigore il 3 giugno.




Paderno punta alla raccolta differenziata globale, e in queste settimane si sta facendo informazione tra la gente. Il sindaco di Paderno, Antonio Vivenzi, con una lettera inviata a tutti i cittadini informa della campagna di comunicazione a sostegno della raccolta differenziata spinta. La lettera tocca gli aspetti fondamentali di questa iniziativa, che entro l’anno si estenderà anche ad altri comuni franciacortini. «La direzione che vogliamo prendere è chiara - commenta Vivenzi -: ci muoviamo verso un’attenzione particolare alla salvaguardia dell’ambiente e alla qualità della vita. La nuova sfida che oggi lanciamo è la raccolta differenziata "porta a porta globale".

Il progetto prevede l’attuazione di un sistema integrato della gestione dei rifiuti e l’ottimizzazione delle operazioni di recupero, ma soprattutto prevede il riciclaggio delle materie e delle singole frazioni dei rifiuti urbani». In aggiunta all’attuale separazione di carta, vetro, plastica, lattine, è richiesta la separazione della frazione organica umida. Per agevolare questo passaggio è stata preparata da Cogeme una guida per il cittadino, in cui sono spiegati i concetti e le regole fondamentali della campagna.

Il presidente di Cogeme Gestioni, Gianluca Delbarba, è consapevole della sfida organizzativa richiesta, ma allo stesso tempo crede nel successo della raccolta differenziata spinta, come nuovo modello di sistema. «Il nuovo sistema, che entrerà in vigore a Paderno dal 3 giugno, prende spunto dai migliori casi italiani ed è stato adattato alle esigenze del nostro territorio. Da qui verrà esteso a tutta l’area della Franciacorta, perché per Cogeme la gestione e il recupero dei rifiuti rappresenta non una sfida di business, ma una vera azione di responsabilità sociale d’impresa. La raccolta differenziata “spinta” parte da Paderno e si estenderà nel tempo in molti altri Comuni».
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mercoledì 14 maggio 2008

Pedibus a Passirano? No, grazie

Articolo del Giornale di Brescia dell'11 maggio 2008. Al termine una nostra breve considerazione.



«Pedibus», quattro linee per gli studenti di Cellatica. Il lancio di un centinaio di palloncini rosa, rossi, verdi ed azzurri ha salutato nei giorni scorsi la prima «corsa» del «Pedibus». Alle quattro linee, i cui colori distintivi sono stati rappresentati nei palloncini liberati, hanno già aderito 131 piccoli studenti franciacortini sui 206 totali, scegliendo il più ecologico tra i servizi di trasporto casa-scuola. Ma non sono solo i bambini ad aver accolto con entusiasmo la proposta a cui hanno aderito anche 44 genitori, con la propria disponibilità ad indossare la pettorina fluorescente per «guidare» a turno i vari «Pedibus» per garantire il rapporto di sicurezza rappresentato da un accompagnatore ogni otto bambini.
«È stato un lavoro lungo - spiega la direttrice didattica Enrica Massetti - partito da gennaio, quando abbiamo attivato la prima delle sei fasi previste dal progetto, fase in cui abbiamo costituito il gruppo di lavoro, con l’individuazione dei responsabili e delle famiglie disponibili, oltre ad incontrare i genitori per informarli sul servizio. Da qui sono partiti i raggruppamenti degli alunni e l’individuazione dei percorsi, che ha richiesto una particolare attenzione data la necessità di attraversare la provinciale nel punto più sicuro rappresentato dall’incrocio regolato da semaforo di fronte alla scuola».
«Quella del pedibus - spiega l’assessore Giuseppe Squassina - è un’idea attorno alla quale discutevamo da tempo per gli obiettivi ecologici, educativi e di conoscenza del territorio insiti nell’iniziativa, a maggior ragione dopo l’ottenimento da parte di Cellatica della certificazione energetica. Come amministrazione ci è sembrato importante istituire anche un servizio gratuito di trasporto».


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Fin qui l'articolo del Giornale di Brescia. Occupandoci ora di quanto avviene in casa nostra, notiamo che anzichè organizzare il "Pedibus" per gli alunni di Passirano , la nostra Amministrazione (come si legge a pagina 3 di “Passirano Notizie” del giugno 2007) ha deciso di “… realizzare un percorso pedonale, illuminato ed alberato, lungo il perimetro del campo in erba di Passirano per favorire un’attività podistica sicura, sia nelle ore diurne che serali. Il progetto è stato favorevolmente accolto dai rappresentanti della realtà scolastica, in quanto costituirà un’ulteriore opportunità anche nell’ambito dell’attività sportiva didattica”.

Rimandano per ulteriori dettagli sul percorso pedonale (illuminato ed alberato...), alla lettura del nostro post Hobbes e il percorso pedonale, non resta che prendere atto che mentre in altri Comuni ci si occupa della sicurezza degli studenti-pedoni, a qualcuno piace di più investire denaro pubblico per " ... l'attività podistica sicura" confinata in un percorso pedonale creato ai bordi di un campo di calcio.

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domenica 16 dicembre 2007

Iseo, un osservatorio per un PGT partecipato

Di seguito riportiamo un articolo pubblicato sul Giornale di Brescia del 6 dicembre 2007, pagina 21.



Iseo. Un esempio forse unico, quello messo in campo dall'Amministrazione comunale di Iseo, in accordo con il gruppo di lavoro del Politecnico di Milano guidato dal prof. Giorgio Ferraresi e su indicazione dei rappresentanti dei tavoli tematici, istituiti nella fase di partecipazione, e delle associazioni iseane, riunite in un'attiva compagine: la creazione di un osservatorio cittadino per il Piano di Governo del Territorio (PGT). La fase partecipativa a Iseo, iniziata la scorsa primavera e terminata con i mesi estivi, è stata molto articolata.

"Per scelta non si è limitata a qualche incontro di spiegazione sul nuovo strumento urbanisitico, appunto il PGT, e di raccolta di esigenze civiche - afferma Paolo Brescianini, assessore al Territorio - ma sono stati istituiti tavoli tematici, organizzati forum e incontri pubblici per estendere al meglio la partecipazione". Perchè tutto il lavoro svolto non si concludesse con una semplice raccolta di atti, la richiesta avanzata da diverse fonti è stata quella di istituire ad un osservatorio che affiancasse l'Amministrazione nella definizione di uno scenario di sviluppo territoriale condiviso. Le linee guida di questo nuovo organismo sono state approvate dalla Giunta e verranno proposte al vaglio dei rappresentanti dei tavoli tematici dopo di che passeranno anche dal Consiglio Comunale".

L'osservatorio nasce a conclusione di un percorso di progettazione partecipata al PGT di Iseo al fine di mantenere un elemento di partecipazione permanente anche nelle successive fasi di elaborazione, adozione, approvazione del PGT e sue eventuali modifiche. Le finalità dell'osservatorio sono di proseguire ed alimentare il percorso partecipato del PGT di Iseo nella fase di elaborazione dei documenti che lo compongono fino all'approvazione definitiva; organizzare momenti di partecipazione, di incontro e riunioni con la popolazione d'intesa con l'Amministrazione comunale e di esprimere pareri richiesti dalla stessa Amministrazione

L'osservatorio si compone di 15 membri, ripartiti secondo un criterio di proporzionalità legato al numero di abitanti di ogni frazione di cui sono espressione, con un minimo di 2 per frazione. I membri, nominati dal Sindaco in seguito alle indicazioni raccolte dalla cittadinanza o per autocandidatura, rimarranno in carica per la durata del mandato elettorale degli organi istituzionali del Comune. Nomina, dimissioni, surroga, revoca, sostituizione dei membri, così come le modalità di convocazione delle sedute, votazioni, indennità sono gli altri articoli facenti parte del documento che termina con le indicazioni inerenti il segretario dell'Osservatorio e riunioni pubbliche che continueranno ad essere gestite dall'Osservatorio. "Un organismo con una valenza significativa che avrà l'opportunità di lavorare con la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) ed affiancare l'Amministrazione per raccogliere idee e necessità", conclude Brescianini.


martedì 6 novembre 2007

Corte Franca: prime idee per il Piano di Governo del Territorio



Articolo pubblicato sul Giornale di Brescia il 6 novembre 2007.

sabato 13 ottobre 2007

Lo sguardo oltre l'orticello: il Piedibus

Tratto dal sito http://www.piedibus.it/



Nel bambino che cresce la possibilità di fare esperienze autonome è una esigenza fondamentale. Muoversi fuori da casa sviluppa l’autostima, e contribuisce a un sano equilibrio psicologico. Questa sola motivazione basterebbe per convincerci a mandare i nostri figli a scuola da soli, ma in realtà ce ne sono molte altre. All’ entrata e all’ uscita dei bambini, le scuole vengono prese d’assalto dalle automobili che congestionano l’intera zona di traffico.


Paradossalmente siamo proprio noi che per proteggere i nostri figli contribuiamo ad aumentare i pericoli e il degrado dell’ambiente. Promuovere l’andare a scuola a piedi è un modo per rendere la città più vivibile, meno inquinata e pericolosa. Dobbiamo cominciare a cambiare le nostre abitudini e il Piedibus ci consente una scelta semplice ed efficace.


Una patologia in aumento a ritmi preoccupanti nel mondo infantile è l’obesità. Pigri e soprappeso, i bambini camminano troppo poco, e noi non diamo il buon esempio. I pediatri ci insegnano che mezz’ora di cammino al giorno basta ad assicurare il mantenimento della forma fisica durante la crescita ed è in grado di prevenire alcune malattie croniche. Andare a scuola a piedi è un’ occasione per socializzare, farsi nuovi amici ed arrivare di buon umore all’inizio delle lezioni.


Si impara l’educazione stradale sul campo e si diventa pedoni consapevoli. Per paura degli incidenti non limitiamo la libertà dei nostri figli. Muoversi è un bisogno vitale dei bambini. Prima o poi saranno liberi di circolare in ogni caso e sarà meglio che siano preparati a difendersi nel traffico.


Il Piedibus funziona come un vero autobus, con un suo itinerario, degli orari e fermate precise e stabilite. Il Piedibus presta servizio tutti i giorni, con qualsiasi tempo, secondo il calendario scolastico. I bambini si fanno trovare alla fermata per loro più comoda indossando una pettorina ad alta visibilità. Se un bambino dovesse ritardare sarà responsabilità dei suoi genitori accompagnarlo a scuola.


Il Piedibus è sotto la responsabilità di due adulti uno “autista” ed uno “controllore”. L’adulto “controllore” compila un “giornale di bordo” segnando i bambini presenti ad ogni viaggio. Anche i bambini che abitano troppo lontano per raggiungere la scuola a piedi possono prendere il Piedibus, basterà che i genitori li portino ad una delle fermate. I genitori responsabili di ogni singolo Piedibus, ne garantiscono l’avvio e il mantenimento.



Il Piedibus, come un vero autobus di linea, parte da un capolinea e seguendo un percorso stabilito raccoglie passeggeri alle “fermate” predisposte lungo il cammino, rispettando l’orario prefissato. Il Piedibus viaggia col sole e con la pioggia e ciascuno indossa un gilet rifrangente.



Lungo il percorso i bambini chiacchierano con i loro amici, imparano cose utili sulla sicurezza stradale e si guadagnano un po’ di indipendenza. Ogni Piedibus è diverso: ciascuno si adatta alle esigenze dei bambini e dei genitori. Il Piedibus è una realtà in molti paesi del mondo e ha iniziato a diffondersi anche in Italia, ed è una inizativa molto spesso inserito nei progetti di Agenda 21 locale. E’ il modo più sicuro, ecologico e divertente per andare e tornare da scuola.



Riassumendo, i principali obiettivi dei Piedibus sono i seguenti: garantire la sicurezza dei bambini nel percorso casa/scuola; migliorare la qualità dell’area intorno alle scuole; ridurre il traffico motorizzato individuale; creare un’atmosfera serena e conviviale; promuovere la salute e l’autonomia dei bambini; insegnare ai bambini la sicurezza stradale.



Perchè non istituire il Piedibus anche a Passirano?



giovedì 26 luglio 2007

Il pulmino dello sponsor

L’idea è semplice ma molto efficace: utilizzare la pubblicità affissa su un pulmino per finanziare l’acquisto dello stesso. Ideatore è la società MGG Italia-Mobilità di Cornate d’Adda che ha già collaborato con oltre 100 Comuni e che ha proposto questo progetto al Comune di Corte Franca.

A tutte le imprese e le aziende attive sul territorio di Corte Franca, il Comune ha inviato una lettera firmata dal Sindaco e dall’Assessore ai Servizi Sociali per chiedere la loro collaborazione e destinare una parte delle loro spese annuali di pubblicità a questo progetto.

In questo modo – commenta l’Assessore di Corte Franca – le aziende possono contribuire ad un’azione di solidarietà e dare alla propria pubblicità un valore aggiunto: far conoscere la propria azienda sul territorio ed abbinare il proprio marchio a un gesto concreto di solidarietà per i disabili residenti nel Comune. Inoltre è anche un modo innovativo per coinvolgere e sviluppare il senso di appartenenza al territorio ed avvicinare il settore del volontariato e del sociale alle forze forze produttive e imprenditoriali che operano a Corte Franca”.

Più nel dettaglio il progetto MGG prevede di acquistare l’automezzo con i proventi pubblicitari raccolti, per poi affidarlo in comodato d’uso gratuito per 4 anni ad Enti ed Asscociazioni di volontariato. Nel caso specifico di Corte Franca il mezzo sarà affidato all’Associazione Anziani che, a rotazione, lo utilizzerà per servizi diversi, ma sempre di utilità sociale.

Mediamente per coprire le spese dell’acquisto di un mezzo, compresi tutti i costi di gestione per 4 anni, servono circa 40 inserzionisti. Marco Paitoni della MGG Italia spiega che, sulla base di analoghe esperienze già concluse in molti altri Comuni italiani, normalmente in meno di 9 mesi dal lancio del progetto si è sempre riusciti a portare a termine positivamente l’iniziativa.

Al progetto MGG Italia hanno già aderito anche la conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome, l’Unione delle Province d’Italia e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani.


(tratto dal periodico “In Franzacurta” n° 3 del 2007)

martedì 24 luglio 2007

La partecipazione cittadina ai processi decisionali


Comune di Misterbianco, 11 ottobre 2005. Report Finale Workshop EASW

“Coinvolgimento e Partecipazione cittadina al processo di sviluppo ed integrazione del territorio del Comune di Misterbianco attraverso le nuove tecnologie dell’informazione e comunicazione”.

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L’11 ottobre 2005 presso il Teatro Comunale del Comune di Misterbianco si è svolto il primo workshop dell’anno corrente, relativo alla realizzazione di una diagnosi per la partecipazione cittadina ai processi decisionali della vita pubblica locale finalizzata a creare migliori condizioni per i progetti di sviluppo e di integrazione del territorio e di pianificazione urbana, attraverso l’utilizzo dei servizi di informazione e comunicazione.
L’obiettivo finale era l’elaborazione e lo sviluppo di un Piano di azione Locale per la municipalità di Misterbianco, che attraverso l’analisi di proposte di azioni future da realizzare nel medio termine con la cooperazione e il coinvolgimento di tutti i gruppi di interesse e gli attori sociali - Pubblica Amministrazione Locale, cittadini e organizzazioni sociali – potesse migliorare le politiche di partecipazione attiva, di inclusione sociale e di appropriazione dell’ambiente urbano da parte della collettività, mediante l’utilizzo delle Nuove tecnologie dell’Informazione e Comunicazione.
Il workshop promosso e organizzato dall’ Ufficio Politiche Comunitarie del Comune di Misterbianco, con la partecipazione degli Assessorati alle Politiche Scolastiche, ai Lavori Pubblici ha consentito di attuare una significativa sperimentazione della metodologia EASW - European Awareness Scenario Workshop - uno strumento di discussione strutturato, che aspira alla partecipazione integrale dei cittadini per l’elaborazione di Scenari e Azioni concrete, orientate a soddisfare i bisogni di una comunità locale.
Questa metodologia promossa dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Innovation è, infatti, caratterizzata da alcuni elementi fondamentali, quali:
- scambio di idee;
- creatività di gruppo e gestione politica democratica;
- espressione individuale e collettiva delle opinioni all’interno di dinamiche di gruppo strutturate; - diversità di rappresentanza della popolazione prescelta tra politici, tecnici, volontari, membri di comunità, cittadini;
- discussione aperta per la trasformazione dell’ambiente urbano e per il miglioramento del territorio;
- dibattito pubblico su azioni politiche e istituzionali che coinvolgono tutti gli attori sociali.
- auto-diagnosi e coscienza locale della popolazione in qualità di esperti del territorio dove dovranno attuarsi le iniziative per il cambiamento.
E’ fondamentale per quanto concerne il progetto metodologico, che ogni workgroup possa paragonare le proprie proposte con gli altri gruppi sociali perchè la percezione delle tendenze, delle opportunità, delle minacce e delle forze esistenti per lo sviluppo di un futuro insieme, un futuro condiviso, possano portare ad un cambiamento di idee, al dialogo e al consenso pubblico.

La metodologia EASW prevede due attività principali: lo sviluppo di visioni e la proposta di azioni.
Nello sviluppo di visioni
i partecipanti, suddivisi in gruppi omogenei, effettuano un’analisi dei punti di forza, dei punti di debolezza, delle opportunità e delle minacce del territorio di riferimento riguardo alle Nuove Tecnologie dell’Informazione e della partecipazione cittadina, per individuare le sfide da affrontare nella situazione presente, e i potenziali futuri scenari, positivo e negativo.
Nella proposta di azioni i partecipanti, sono divisi in sottogruppi eterogenei per stimolare il dialogo tra i gruppi e permettere ai partecipanti di trovare un accordo su alternative, conflitti espressi e attivare la partecipazione in modo equilibrato, garantendo il riconoscimento di possibili soluzioni riguardanti il processo di sviluppo.
Ogni gruppo misto dovrà proporre 5 proposte di azione nel rispetto dei problemi trattati nel workshop, dando loro un ordine gerarchico decrescente in termini di importanza e di urgenza di realizzazione. Dovrà, altresì, essere discusso: i termini del loro sviluppo, chi sono gli attori responsabili dell’iniziativa, i mezzi e le risorse necessarie e il metodo o la strategia per la loro implementazione. Le proposte di azione vengono infine presentate in una successiva sessione plenaria per essere discusse e votate, ed utilizzate per la redazione di un Piano d’azione locale che possa contribuire a realizzare la visione comune.

giovedì 19 luglio 2007

Regolamentare la partecipazione? Bastano pochi articoli...

Ecco un esempio (tra tanti) di un regolamento che norma l'iniziativa popolare.





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REGOLAMENTO PER L’ESERCIZIO DELL’INIZIATIVA POPOLARE PREVISTA DALLO STATUTO COMUNALE


Art.1
Oggetto del regolamento

1. Il presente regolamento disciplina modalità e procedure per la presentazione di istanze, petizioni e proposte di deliberazione nonché per l’indizione di pubblici dibattiti (omissis.....).

Art. 2
Contenuti delle istanze, petizioni e proposte di deliberazione

1. Le istanze, petizioni e proposte di deliberazione devono avere per oggetto interventi e provvedimenti di pubblico generale interesse dei quali i richiedenti non siano gli unici diretti destinatari (omissis......).
2. Le istanze, petizioni e proposte di deliberazione sono redatte in carta libera. Esse sono sottoscritte dagli aventi diritto, ai sensi dell’articolo 55 dello statuto comunale (omissis ......)
3. Nei settori di loro specifico interesse le consulte possono avanzare istanze, petizioni e proposte di deliberazione sottoscritte dai rispettivi coordinatori.



Art. 3
Istanze al Sindaco ed agli assessori

1. Le istanze sono rivolte al Sindaco e agli assessori nelle materie di rispettiva competenza.
2. All’istanza viene data risposta scritta entro 30 giorni dalla presentazione.


Art. 4
Petizioni alla Giunta e al Consiglio comunale

1. Le petizioni alla Giunta e al Consiglio comunale sono sottoscritte rispettivamente da almeno cento e duecento persone.
2. La petizione al Consiglio comunale è trasmessa dal Presidente alla commissione consiliare competente la quale, entro il termine dallo stesso fissato, la esamina e propone al Consiglio la risposta, previa acquisizione del parere degli uffici competenti (omissis ......).
3. La petizione alla Giunta comunale è trasmessa dal Sindaco all’assessore delegato (omissis......).
4. La risposta alla petizione è iscritta dal Sindaco o dal Presidente del Consiglio comunale all’ordine del giorno dell’organo di rispettiva competenza entro 60 giorni dal ricevimento della petizione al protocollo dell’ente.
5. Il Sindaco o il Presidente del Consiglio Comunale comunicano al soggetto designato la risposta alle petizioni presentate, entro 20 giorni dal pronunciamento della Giunta o del Consiglio comunale.
Art. 5
Proposte di deliberazione

1. Le proposte di deliberazione alla Giunta e al Consiglio comunale sono sottoscritte rispettivamente da almeno trecento e cinquecento persone (omissis.......).

2. La proposta di deliberazione è iscritta dal Sindaco o dal Presidente del Consiglio comunale all’ordine del giorno dell’organo di rispettiva competenza, previa acquisizione dei pareri richiesti dalle vigenti disposizioni, entro 60 giorni dal ricevimento della stessa al protocollo dell’ente (omissis.......).

3. I soggetti che intendono promuovere la presentazione di proposte di deliberazione hanno diritto di ottenere dagli uffici comunali i dati e le informazioni relativi alle entrate, alle spese ed al bilancio comunale, necessari per la formulazione delle proposte comportanti nuove o maggiori spese o riduzioni di entrate.

4. Gli uffici comunali competenti collaborano con i promotori per la formulazione delle proposte, secondo le modalità concordate con i responsabili degli uffici stessi.


Art. 6
Pubblici dibattiti

1. Ai sensi dell’art. 60 dello statuto comunale i pubblici dibattiti in apposite assemblee vengono indetti su argomenti riguardanti specificatamente l’attività amministrativa del Comune.
2. La richiesta di convocazione di un pubblico dibattito è rivolta al Sindaco ed è redatta in carta libera. Essa è sottoscritta da almeno cento persone aventi diritto, ai sensi dell’articolo 55 dello statuto comunale (omissis......).
3. Il Sindaco provvede a convocare il pubblico dibattito entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta di cui al precedente comma.
4. Il pubblico dibattito deve tenersi entro 30 giorni dalla pubblicazione all’albo pretorio del Comune (omissis.......).
5. Gli atti amministrativi inerenti l’oggetto del dibattito sono posti in visione degli interessati presso l’ufficio comunale competente in materia di partecipazione .
6. Il pubblico dibattito è presieduto dal Sindaco o da assessore da lui designato, coadiuvato dal responsabile dell’ufficio competente per materia. Delle sedute vengono redatti processi verbali.
7. Il Sindaco o un assessore da lui designato comunica al Consiglio Comunale, nella seduta successiva allo svolgimento del pubblico dibattito, le risultanze dello stesso.
(omissis.....)

martedì 17 luglio 2007

Il Piano di Governo del Territorio richiede il contributo dei cittadini

Di seguito riportiamo un avviso del Comune di Lainate che, come Passirano, sta lavorando al Piano di Governo del Territorio. Secondo gli Amministratori di quel Comune, il contributo dei cittadini è indispensabile. Cosa ne pensano gli Amministratori di Passirano?
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Maggio e giugno di interviste fra i cittadini per capirne abitudini e fabbisogni reali.
Il Piano di Governo del Territorio di Lainate procede il suo lungo percorso di riforma urbanistica (Legge Regionale 12/05). Per arrivare al completamento dovranno essere realizzati il Documento di Piano, Piano dei Servizi, Piano delle Regole, oltre ai Piani Settoriali di carattere ambientale che accompagnano il PGT stesso. Non ultima la VAS o Valutazione ambientale strategica, progetto per il quale proprio in questi giorni Lainate ha ottenuto i finanziamenti della Provincia di Milano, mentre parallelamente si avviano le interviste ai cittadini.
L'Amministrazione comunale sta predisponendo il Piano dei Servizi, una fase del PGT necessaria per determinare i fabbisogni della popolazione e del territorio che, necessariamente, richiede il contributo dei cittadini. A partire dalla fine di maggio e per tutto giugno infatti sarà avviata un'indagine sulle abitudini di vita dei lainatesi, per conoscere le reali aspettative di chi a Lainate vive in tema di servizi offerti, opportunità territoriali, qualità della vita. Le interviste sono state predisposte con il supporto di una società esterna che ha seguito sin dall’avvio il complesso progetto e ha proprio l'incarico di fornire quelle valutazioni in merito alla qualità sociale e della vita che consentiranno all’Amministrazione di predisporre al meglio il Piano di Governo del Territorio e in particolare il Piano dei Servizi. Ad attuare i colloqui ci penseranno tre collaboratori nominati dall'Ufficio di Piano, scelti sia per la competenza specifica sia per la buona conoscenza che hanno del territorio nel suo insieme. Un campione di circa 300 abitanti, estratto a caso dall'elenco anagrafico della città, verrà invitato a compilare un questionario con poche e semplici domande. Casa, verde pubblico e sicurezza fra i principali temi trattati.
Tre in particolare sono le fasce di età interessate dall’indagine:
- over 65 (interviste previste tra la fine di maggio e i primi di giugno)
- famiglie con figli piccoli 0-15 anni (interviste previste per metà giugno)
- giovani fra i 16 e i 32 anni (interviste previste per fine giugno)
I cittadini scelti a rappresentare l’universo lainatese dovranno rispondere a domande che verteranno anche sulla frequenza di utilizzo dei servizi offerti nel territorio comunale e sulla loro efficienza.Tutti i dati raccolti saranno utilizzati nel rispetto della normativa sulla privacy e resi pubblici solo in maniera aggregata; i questionari una volta sottoposti alle persone estratte verranno custoditi in maniera anonima e a fine lavoro l'elenco degli intervistati verrà distrutto.

martedì 10 luglio 2007

VAS e PGT? Sì, ma aperti alla partecipazione di tutti!

Tratto dal sito del Comune di Peschiera Borromeo



Valutazione Ambientale Strategica

L'articolo 4 della legge regionale num.12/2005, dando attuazione alla Direttiva 2001/42/CEE, prevede che il Piano di Governo del Territorio (PGT) sia sottoposto a valutazione ambientale strategica (VAS). La Giunta Regionale (DGR VIII/1563 del 22 dicembre 2005) ha trasmesso al Consiglio per l'approvazione gli “Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi”.
Dagli Indirizzi generali e dalla Direttiva sono tratti gli elementi che costituiscono i presupposti per la definizione del processo di VAS del PGT. Elementi strategici caratterizzanti la presente proposta sono:
l'integrazione tra il processo di elaborazione del PGT e la VAS;
l'informazione e la partecipazione, come previsto dalla Direttiva 2001/42/CE e dalle direttive 2003/4/CE e 2003/35/CE della Commissione e del Consiglio
Integrazione nel processo di piano
La Direttiva 2001/42/CE ha l'obiettivo di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali in fase di elaborazione e prima dell'adozione di piani e programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente.
Punto di partenza per l'impostazione della VAS del PGT sarà innanzitutto l'integrazione delle considerazioni di carattere ambientale, accanto e allo stesso livello di dettaglio di quelle socio-economiche e territoriali, allo scopo di promuovere la sostenibilità. L'integrazione tra obiettivi di carattere ambientale e obiettivi di carattere socio-economico rappresenta uno dei momenti cruciali del processo di valutazione ambientale.
Informazione e partecipazione.
La l.r. 12/2005 stabilisce all'art. 2, comma 5, che il governo del territorio deve essere caratterizzato dalla pubblicità e trasparenza delle attività che conducono alla formazione degli strumenti alla partecipazione diffusa dei cittadini e delle loro associazioni, e dalla possibile integrazione dei contenuti della pianificazione parte dei privati.
In particolare, per il PGT, l'art. 21, comma 1, prevede la consultazione di tutti i soggetti interessati al piano, in quanto portatori di interessi diffusi, e altre forme di partecipazione di soggetti pubblici e privati, anche attraverso la costituzione di canali informatici per le consultazioni, attivi per tutta la durata della costruzione del piano.
La VAS del PGT sarà organizzata come un processo partecipativo attivo, cioè finalizzata a garantire ai soggetti interessati ed al pubblico l'effettiva possibilità di esprimere pareri e formulare proposte in tutte le fasi del processo ed in particolare nelle sue fasi iniziali. Verranno coinvolti non solo il sistema degli Enti Locali, ma anche altri attori istituzionali e non, in grado di rappresentare efficacemente tutti i soggetti interessati. Nello schema riportato di seguito è individuato il percorso metodologico — procedurale per la costruzione del PGT unitamente alla valutazione ambientale (VAS).

Valutazione Ambientale Strategica del PGT: perchè nessuno ne parla?

Ecco un (altro) esempio di come, in termini concreti, si fanno scelte politiche con il contributo dei cittadini.
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Comune di Besana in Brianza
PRIMA CONFERENZA PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO

Verbale
Il giorno 31 luglio 2006 alle ore 10.00 si è riunita presso la Sede Municipale la prima Conferenza di Valutazione per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Piano di Governo del Territorio (PGT) del Comune di Besana in Brianza, indetta ai sensi dell’art. 4. della LR 12/2005.


Interventi dei relatori:
Arch. Luca Pagliettini (membro del Raggruppamento incaricato per la redazione del Piano di Governo del Territorio): ha presentato il lavoro finora svolto dai tecnici incaricati alla redazione del PGT, in particolare i quattro macro sistemi del quadro conoscitivo:
- Socio Economico;
- Ambientale;
- Territoriale;
- Pianificazione.

Dott. Paolo Sala (Responsabile delle attività di partecipazione della cittadinanza): ha presentato il quadro del percorso di partecipazione che ha coinvolto i cittadini. In particolare ha sottolineato i temi e i problemi di rilevanza ambientale emersi dagli incontri nelle frazioni e con la società civile, dal questionario e dai gruppi di lavoro.

Dott. Ivan Buscaglia (tecnico incaricato per la redazione dello studio del reticolo idrico minore): ha presentato lo studio sul reticolo idrico minore del comune che si è articolato nelle seguenti fasi:
- individuazione e studio morfometrico dei bacini idrografici;
- inquadramento climatico per la previsione della portata delle piene;
- individuazione degli alvei del reticolo con rilievi su campo degli scarichi,
ponti, dissesti, tratti incubati, ecc;
- redazione della carta dei vincoli con le fasce di rispetto e stesura del
regolamento di polizia idraulica che deve ancora essere approvato dal
Consiglio Comunale e dalla Regione.

Ing. Colombo (tecnico incaricato per la redazione dello studio geologico comunale): ha presentato lo studio geologico del territorio comunale redatto secondo gli indirizzi della Legge regionale 41/97. Lo studio si compone di una serie di otto tavole tematiche (tipi di terreni, rocce, carta idrogeologica, permeabilità dei suoli, vulnerabilità degli acquiferi, analisi geotecnica) che hanno portato a suddividere il territorio in quattro classi di fattibilità geologica.

Dott.ssa Elena Ballabio (tecnico incaricato per la redazione dello studio vegetazionale del territorio comunale): ha presentato lo studio vegetazionale che ha portato a:
- stesura della carta della vegetazione reale presente sul territorio comunale;
- censimento floristico e individuazione delle specie protette;
- analisi della vegetazione, in particolare boschi mesofili e vegetazioni igrofile;
- strutturazione di una rete ecologica locale.
Ha, inoltre, illustrato le caratteristiche ambientali principali delle varie aree protette che interessano il comune (Parco Valle Lambro, SIC Pegorino e Cantalupo, PLIS Valletta esistente e proposto).

Ing. Alberto Rigoni (tecnico incaricato per la VAS): ha fornito alcuni elementi per la caratterizzazione delle componenti aria, rifiuti e rumore. Per quanto riguarda la componente aria sono state illustrate le conclusioni delle rilevazione del giugno 2004 effettuate dall’ARPA mediante un laboratorio mobile e le tavole di sintesi del livello di criticità ambientale predisposte dalla Regione Lombardia nell’ambito della redazione del Piano Regionale per la Qualità dell’Aria.

Per quanto riguarda invece la componente rifiuti sono stati presentati dati relativi alla raccolta dei rifiuti urbani e alla raccolta dei rifiuti differenziati desunti dall’Osservatorio della Provincia di Milano. I dati hanno mostrano l’assenza di particolari criticità ed in particolare il soddisfacimento dei livelli minimi di raccolta differenziata imposti dalla normativa in materia.

Per quanto riguarda la zonizzazione acustica comunale si è sottolineata la non attualità del documento esistente che risale al 1994 e l’avvenuto incarico da parte della Amministrazione Comunale per un nuovo Piano di zonizzazione, la cui redazione procederà di pari passo con quella del PGT.
L’ing. Rigoni ha infine proposto un panorama metodologico sulla VAS sottolineandone particolarmente il suo valore culturale, atto a portare nella stesura del piano le tematiche connesse alla protezione dell’ambiente e allo sviluppo sostenibile.

In merito al Rapporto Ambientale (documento chiave della VAS), si è evidenziato che questo sarà sostanzialmente costituito da:
- quadro conoscitivo;
- analisi approfondita degli obiettivi generali di piano (esogeni ed endogeni) che ne permetta una verifica orizzontale e verticale;
- costruzione di una griglia che porti dagli obiettivi generali, agli obiettivi specifici alle azioni di piano;
- stima degli effetti delle azioni di piano e definizione della migliore alternativa di piano;
- strumenti per il monitoraggio del piano.

I cittadini partecipanti hanno evidenziato i seguenti temi:
- necessità di una migliore gestione della risorsa acqua;
- necessità di una maggiore tutela della piccole sorgive che spesso entrano nella rete fognaria così penalizzando il reticolo idrico minore;
- proposta di deviazione della parte coperta della Beveretta;
- necessità di uniformare le regole del nuova area PLIS con quelle stabilite
dal PTC appena definito;
- lo stato della zonizzazione acustica;
- possibili criticità esistenti causate da commistione tra aree residenziali e
industriali.

L’ing. Rigoni ha infine ringraziato i cittadini partecipanti, e li ha invitati a fornire ogni elemento utile al completamento del Quadro Conoscitivo presentato durante la Conferenza di Valutazione, in modo tale da potersi confrontare nel merito nel corso prossima Conferenza.

La seduta viene conclusa alle ore 13.10.

lunedì 9 luglio 2007

Il Piano strategico comunale

Tratto dal sito del Comune di Pergine
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Un piano strategico è qualcosa di più di un piano di sviluppo. Qualcosa di diverso. E’ un progetto di futuro. E’ un disegno collettivo che si propone di orientare le traiettorie del cambiamento e le trasformazioni concrete di una città o di un territorio verso un orizzonte di lungo periodo, verso uno scenario possibile e desiderato. Il piano strategico non è, da questo punto di vista, il piano del
Comune: è il piano della città, nato dalla concertazione, dal confronto, dal contributo di numerosi soggetti attivi, dalla condivisione che si è saputo maturare. E’, in breve, il punto di convergenza più avanzato possibile di una prospettiva di crescita. E’ una costruzione sociale.
Questo è un primo significato del piano strategico. Forse il più importante. Perché il piano non è solo un "contenitore di progetti", ma è innanzitutto il luogo nel quale si costruisce e si "distilla" la fiducia reciproca fra la dimensione politica e istituzionale e la dimensione civile. La fiducia è il valore fondamentale dal quale può nascere il confronto pubblico su visioni e su interessi differenti ed anche, qualche volta, conflittuali; è il presupposto sul quale è possibile costruire o innestare la disponibilità a collaborare. La fiducia è, potremmo dire, un "uso civico": è quella proprietà collettiva immateriale che rappresenta una parte essenziale di ciò che viene normalmente definito "capitale sociale", un valore fatto di saperi distribuiti, di conoscenze implicite, di intelligenza diffusa.
Il piano strategico è, poi, una risposta a una domanda di ispirazione e di senso sul futuro. E’ l’attività del riflettere su di sé. Lo scenario che delinea è solo uno fra quelli possibili. Il futuro ci viene incontro anche se non lo aspettiamo; anche se non facciamo nulla per prepararci e per scegliere una direzione. Realizzare un piano strategico vuol dire, in questo senso, rinunciare al fatalismo; vuol dire governare i processi di cambiamento; vuol dire assumere un quadro di riferimenti che permetta di andare al di là delle decisioni prese caso per caso, senza un indirizzo chiaro e senza coerenza.
Un piano strategico è, ancora, la ricerca di una relazione plausibile fra il passato e il futuro di una città o di un territorio. Si potrebbe dire, con un paradosso apparente, che è il tentativo di diventare quello che si è già, attualizzando i propri caratteri distintivi, le proprie potenzialità inespresse, le proprie autentiche vocazioni.
Il piano strategico nasce anche come sfida al ruolo dell’Amministrazione municipale. Perché interpella il Comune come promotore e come garante del processo di pianificazione. Ed anche perché di fronte ad una perentoria e non eludibile domanda di governo delle trasformazioni urbane, cioè di fronte ad una domanda di strategia e di concretezza, la Municipalità non può limitarsi a dare risposte esclusivamente formali e ipotetiche: risposte che non sanno o non possono incidere sulle dinamiche reali.
Con il piano strategico, il Comune non si limita alla "manutenzione ordinaria" del presente e al solo esercizio delle proprie competenze amministrative, ma si propone e si accredita a pieno titolo come agenzia di sviluppo locale, come governo locale.
Il piano strategico non nasce per disposizione di legge. Non è obbligatorio. Questo è un ulteriore punto di forza di uno strumento che non è condizionato da procedure rigide e da obblighi giuridici. Non è, in breve, un adempimento, ma propone prima di tutto un pensiero e suggerisce una logica aperta, processuale, che potrà arricchire di contenuti condivisi un programma di governo, un’agenda politico-amministrativa, ma anche l’interpretazione di sé e del proprio ruolo da parte delle associazioni di categoria, del sistema d’impresa, dei mondi vitali, di singoli operatori e dei cittadini.
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D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.
Italo Calvino, Le città invisibili

mercoledì 4 luglio 2007

Un Piano di Governo del Territorio con il contributo dei cittadini? Sì, grazie!

Riportiamo l'articolo del Giornale di Brescia del 4 luglio 2007 sul Piano di Governo del Territorio di Iseo. Da ottobre 2006 i cittadini di quel comune stanno partecipando attivamente ai tavoli di lavoro avviati e guidati dal gruppo dl Politecnico di Milano, coordinato dal prof. Giorgio Ferraresi.





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lunedì 2 luglio 2007

Lo sguardo oltre l'orticello - 3

In questi mesi, a Iseo, si sta delinenando il nuovo Piano di Governo del Territorio, strumento che definirà lo sviluppo futuro di quel Comune. Come confermato dal testo della lettera qui allegata, il nuovo Piano di Governo del Territorio "ha come obiettivo primario il coinvolgimento della comunità locale". Visto che molti altri Comuni stanno realizzando un PGT partecipato - avvalendosi, addirittura, della consulenza di Istituzioni Universitarie! - sarebbe interessante sapere se l'Amministrazione di Passirano intende adottare il PGT con lo stesso "democratico" metodo seguito per il Piano Paesistico Comunale. Sperando che il Piano di Governo del Territorio non sia nuovamente il risultato del lavoro di uno sparuto gruppetto di addetti ai lavori, ci auguriamo che le idee, le proposte e il contributo degli altri 6.500 residenti possano essere valorizzate come meritano. E che l'Amministrazione ponga fine quanto prima al silenzio assordante che avvolge il Piano di Governo del nostro Territorio.






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Lo sguardo oltre l'orticello - 2

17/10/2006: Piano di Governo del Territorio, menzione speciale europea per Monza.

Il Piano di Governo del Territorio del Comune di Monza ha ottenuto una menzione speciale alla sesta edizione del Premio Europeo per la pianificazione urbana e regionale. A comunicarlo al Comune di Monza sono stati Jan Vogelij Angel, Presidente del Consiglio Europeo degli Urbanisti, e Diaz del Rio Hernando, Presidente dell’Associazione spagnola degli Urbanisti. Nella loro citazione, i giudici hanno scritto: “Il PGT di Monza applica i principi di sviluppo sostenibile e integra tutti gli aspetti della pianificazione secondo la promozione dei criteri ambientali. Dovrebbe essere utilizzato quale riferimento per altri lavori quali pianificazioni, strategie o studi e potrebbe essere particolarmente applicato a livelli regionali e nazionali”.

Alfredo Viganò, Assessore al Territorio, ha commentato così la notizia: “Questo secondo riconoscimento, dopo quello assegnato dalla rivista Modulo, è certamente il più significativo e prestigioso, soprattutto per la motivazione che segnala la forte innovazione che il PGT di Monza affronta tra urbanistica ed ambiente nel quadro del principio di sostenibilità degli interventi. Credo che un doveroso e sincero ringraziamento vada alla professionalità di tutti i collaboratori interni del Comune diretti dall’arch. Giorgio Majoli, ai consulenti coordinati dall’arch. Massimo Giuliani con Carlo Gerosa e Roberto Almagioni, all’ing Marco Pompilio che ha seguito in particolare la Valutazione ambientale strategica. Non posso mancare di ringraziare anche il lavoro svolto, in più sedi, dalla Commissione Urbanistica presieduta dall’arch. Paola Bernasconi, dalle Circoscrizioni e da associazioni, enti e privati che a vario titolo hanno partecipato alla valutazione delle scelte operate.
Le candidature erano complessivamente 35, comprendenti 13 nazioni europee. Per l’Italia, INU e AssUrb hanno considerato tutti i progetti presentati ad UrbanPromo 2005, più alcuni altri.
La Giuria internazionale ha inizialmente selezionato 17 dei 35 progetti, tra cui tre italiani: Monza, Latina, Cinigliano. Di questi, nella fase finale della valutazione, solo Monza, per l’Italia, ha ottenuto un riconoscimento.

domenica 1 luglio 2007

Lo sguardo oltre l'orticello - 1

Il Consiglio Comunale di Roccastrada (provincia di Grosseto) ha approvato, nella seduta del 21 maggio 2005, l'istituzione della Consulta del Paesaggio. Il senso di questa scelta è nelle parole del Sindaco Leonardo Marras: "la crescente sensibilità verso le tematiche ambientali ha avuto il merito di far emergere nel corso degli ultimi anni il principio basilare della gestione territoriale che individua nel paesaggio una risorsa straordinaria, anche di sviluppo economico, se correttamente compresa, fruita e valorizzata. La Maremma - sono ancora le parole del Sindaco - costituisce indubbiamente un patrimonio di eccezionale valore da un punto di vista storico, naturalistico, ma soprattutto paesaggistico, in particolare laddove siano ancora vive le testimonianze più tipiche del mondo agricolo come a Roccastrada. In quest'ottica abbiamo pensato all'istituzione della Consulta del Paesaggio. Finalità della Consulta è la condivisione delle diverse sensibilità, esperienze ed aspirazioni sociali e culturali in tema di paesaggio, nell'ottica di una più ampia partecipazione democratica alle scelte di governo. Il paesaggio appartiene, infatti, a tutti gli individui che in esso vivono e si riconoscono, riconoscimento anche di un ruolo attivo dei cittadini nelle decisioni che riguardano il loro paesaggio può offrir loro l'occasione di meglio identificarsi con i territori e i paesi in cui lavorano, operano o trascorrono i loro momenti di svago. La Consulta si riunisce per esaminare piani, programmi o singoli progetti che presentano caratteristiche d'interesse per il paesaggio. La Consulta esprime un parere non vincolante sui piani, programmi e progetti che sono oggetto della sua valutazione. La Consulta, collegialmente, elabora annualmente una relazione sullo stato del paesaggio da sottoporre al Sindaco ed alla Giunta.