La risposta-non risposta viaggia con 50 giorni di ritardo.
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La politica a Passirano
Alcune considerazioni “a caldo” sul contenuto della lettera inviata dal Sindaco di Passirano al Giornale di Brescia, pubblicata il 7 luglio 2007, con l’intenzione di ritornare in argomento in momenti successivi.
Dopo un silenzio durato quasi 2 mesi, il primo cittadino di Passirano, sia pure tramite la stampa locale, ha finalmente trovato il modo di “dire qualcosa” sulla mozione presentata da 345 cittadini il 14 maggio scorso. Certo, la risposta non è particolarmente eccitante, ma quanto meno i cittadini - da oggi, 7 di luglio 2007 - sanno che per il loro Sindaco “il contenuto della comunicazione ed in rapporto alla natura dell’atto che si portava in adozione (si precisa: adozione) in Consiglio comunale, era impossibile inserire all’ordine del giorno la richiesta presentata. La stessa, contemplando una modifica delle tavole finali del Piano Paesistico, doveva essere presentata nei termini previsti come osservazione agli elaborati adottati”.
Dopo un silenzio durato quasi 2 mesi, il primo cittadino di Passirano, sia pure tramite la stampa locale, ha finalmente trovato il modo di “dire qualcosa” sulla mozione presentata da 345 cittadini il 14 maggio scorso. Certo, la risposta non è particolarmente eccitante, ma quanto meno i cittadini - da oggi, 7 di luglio 2007 - sanno che per il loro Sindaco “il contenuto della comunicazione ed in rapporto alla natura dell’atto che si portava in adozione (si precisa: adozione) in Consiglio comunale, era impossibile inserire all’ordine del giorno la richiesta presentata. La stessa, contemplando una modifica delle tavole finali del Piano Paesistico, doveva essere presentata nei termini previsti come osservazione agli elaborati adottati”.
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Che dire? E’ una classica risposta non-risposta, peraltro di carattere squisitamente tecnico, che per come è formulata non aveva certo bisogno di 50 giorni di tempo per essere comunicata agli interessati. Ma così è, e questo dimostra, ancora una volta, quale sia la distanza che continua a separare i politici dai loro cittadini.
Premesso che non si tratta di una comunicazione, come scritto nella lettera al Direttore, ma di una mozione (regolarmente protocollata presso la Segreteria del Comune), si ribadisce che - come già scritto nel post "L'attesa......" su questo stesso blog - il comma 5 dell'art. 54 dello Statuto del Comune di Passirano prevede che queste inizative devono essere esaminate dal competente organo entro 30 giorni dalla data della loro presentazione, e che la procedura di mozione si deve chiudere in ogni caso con un parere espresso.
Premesso che non si tratta di una comunicazione, come scritto nella lettera al Direttore, ma di una mozione (regolarmente protocollata presso la Segreteria del Comune), si ribadisce che - come già scritto nel post "L'attesa......" su questo stesso blog - il comma 5 dell'art. 54 dello Statuto del Comune di Passirano prevede che queste inizative devono essere esaminate dal competente organo entro 30 giorni dalla data della loro presentazione, e che la procedura di mozione si deve chiudere in ogni caso con un parere espresso.
I 345 cittadini che hanno firmato la mozione sospettano che se davvero questa Amministrazione avesse voluto prendere in considerazione la loro proposta di modifica al Piano Paesistico - che in quel momento, 14 maggio 2007, non era ancora adottato - sarebbe stato sufficiente, ad esempio, rimandare la trattazione del Piano Paesistico al successivo Consiglio Comunale. Visto che l’ordine del giorno del Consiglio Comunale del 15 maggio, invece, non è stato modificato, i 345 cittadini avrebbero apprezzato che, almeno, uno dei componenti della maggioranza nel corso di quella seduta avesse speso 2 parole sulla loro mozione. E invece il nulla, come se quella proposta non fosse materia di loro competenza.
Qualcuno si chiederà: ma che senso ha proporre una mozione di modifica del Piano Paesistico solo il giorno prima del Consiglio Comunale? Rispondiamo a nostra volta con 2 domande: che senso ha presentare un Piano Paesistico "chiavi in mano" alla popolazione solo 10 giorni prima del Consiglio Comunale che lo deve adottare? Chi e perché non ha voluto coinvolgere i cittadini nella stesura del Piano Paesistico che interessa il loro territorio?
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Sono decisioni tanto più incomprensibili se si concorda sul principio che (lo scrive lo stesso Sindaco, ed è l'unico punto sul quale siamo d'accordo) “ogni cittadino è dotato di una diversa sensibilità ed i luoghi ove vive suscitano emozioni e sensazioni diverse”.
Per i pochi che non l'avessero ancora capito, l'idea di proporre una mozione nasce proprio dalla voglia di "esserci", di partecipare, di essere protagonisti, e non solo comprimari, della vita della "res pubblica". Purtroppo però, oggi ci ritroviamo a commentare l'ennesima occasione perduta. E, certo, non per colpa dei cittadini, che, dopo 50 giorni di attesa, si ritrovano a dover prendere atto della cavillosa risposta-non risposta. Un comportamento che, ben inteso, esclude a priori il confronto tra istituzioni e socetà civile, e che il Sindaco cerca di giustificare - dopo 50 giorni di silenzio - con la presunta impossibilità di trovare un referente.
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A proposito delle difficoltà dell'Amministrazione ad interloquire con il Comitato, ricordiamo che il Comitato ha invitato più volte gli Amministratori comunali a partecipare ad incontri pubblici a Monterotondo. La (corposa) corrispondenza con il Comune di Passirano è, come ovvio, sempre stata firmata e sottoscritta. Il Comitato ha indetto numerosi incontri aperti che si sono sempre tenuti nella "sala civica" di Monterotondo, ovviamente messa a disposizione dall'Amministrazione Comunale. A questi incontri hanno partecipato sia Consiglieri Comunali di minoranza, sia Consiglieri Comunali della stessa maggioranza che sostiene il Sindaco. Il Comitato ha un proprio blog e un indirizzo di posta elettronica. In sintesi, chi ha voluto "trovarci" ci è sempre riuscito.
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Molto più difficile e delicato commentare l'affermazione finale contenuta nella lettera del Sindaco al Direttore del Giornale di Brescia, affermazione dalla quale ci dissociamo nella maniera più assoluta. A nessuno può sfuggire, infatti, quanto sia difficile poter pensare che il confronto di questi mesi sia "dettato od indotto esclusivamente da personalismi o rivalse". Chi ne è davvero convinto provi a ribaltare i termini della questione e rifletta sul fatto che, se così fosse, in quel caso dovrebbe dimostrare che in giro c'è un sacco di gente facilmente disposta a seguire 2-3 "pifferai magici". E questo, francamente sarebbe, per quella gente, tutto tranne che un complimento!
Vale la pena di ricordare, invece, che durante la riunione a Monterotondo del febbario 2007 - alla quale erano presenti più di 150 persone - un Assessore ha espresso una teoria molto più credibile: i problemi non sono inventati, e l'Amministrazione Comunale di Passirano ha sicuramente commesso degli errori.
Questo è quanto.
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