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sabato 7 febbraio 2009

Lettera all'Assessore Provinciale

Di seguito riportiamo il testo della lettera che nei giorni scorsi abbiamo inviato all'Assessore Provinciale all'Assetto Territoriale, sig. Francesco Mazzoli. La lettera è stata inviata, per conoscenza, anche al Soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici, sig. Rinaldi, al Sindaco, agli Assessori e ai Consiglieri Comunali di Passirano, e ai componenti dell'Osservatorio Ambiente e Territorio di Passirano.


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Siamo un gruppo di cittadini residenti nel comune di Passirano. Prendendo spunto da una Sua intervista rilasciata al Giornale di Brescia - pubblicata il 21 novembre 2008, all’interno di un articolo che titolava eloquentemente "I Comuni non usino il suolo per fare cassa” - Le vogliamo segnalare alcuni elementi di criticità che, a nostro avviso, sono contenuti nelle previsioni del Piano di Governo del Territorio di Passirano. La interessiamo alla questione perché condividiamo appieno le preoccupazioni da Lei espresse nell’intervista prima citata. Come Lei, infatti, temiamo che l’urbanistica contrattata possa diventare “ ... strumento per reperire risorse". Come Lei, infatti, temiamo che i PGT possano disegnare “ ... uno sviluppo non giustificato dalla demografia, ma dalle necessità di cassa".

Entrando nello specifico, a noi pare che il PGT di Passirano (già adottato in Consiglio Comunale), pur dichiarando come obiettivo prioritario la salvaguardia e la tutela del nostro territorio, in realtà spalanchi le porte proprio a quello che Lei ha definito “… uno sviluppo non giustificato dalla demografia”. Un tipo di sviluppo che, peraltro, Passirano ha già subito pesantemente, visto che il numero dei residenti nel nostro comune è aumentato del 50% nell’arco di 20-25 anni (si veda in proposito il documento di Sostenibilità Finanziaria del PGT, pagina 271 e successive). E’ chiaro a tutti, però, che incrementi demografici di queste proporzioni non possono derivare solo da fenomeni interni, tant’è che il già citato documento di Sostenibilità Finanziaria del PGT – ecco il punto - certifica inequivocabilmente che “… Passirano si sta connotando come un territorio a costante crescita demografica artificiosamente indotta dalle migrazioni esterne”.

A fronte della enunciata “… crescita demografica artificiosamente indotta dalle migrazioni esterne”, era del tutto lecito attendersi che il PGT di Passirano evitasse di ripetere i macroscopici errori di programmazione dei vecchi PRG. E invece anche questo PGT, nonostante il raddoppio del numero di residenti, si ostina a dichiarare l’esistenza di forti e rinnovate necessità di edilizia residenziale e produttiva, (che però non documenta), presagendo utopistici ed irrealizzabili scenari economici-demografici anni ’60, (che non riesce a dimostrare). Un teorema, a nostro avviso, poco credibile soprattutto in questo momento di crisi mondiale sincronizzata, originata anche dagli eccessi del settore immobiliare. Un teorema che, tuttavia, questo PGT enuncia e sostiene contro ogni evidenza nel tentativo di legittimare – ecco il secondo punto – l’uso del suolo per generare risorse finanziarie. Ipotesi, questa, che non piace né a Lei, né a noi.

A questi elementi di fortissima preoccupazione, se ne aggiunge un altro, per certi aspetti ancor più pericoloso. Ci riferiamo all’improprio utilizzo di risorse finanziarie quando queste siano destinate ad opere pubbliche di dubbia utilità sociale. Perché a proposito di utilità, va detto che il nostro PGT ipotizza, tra l’altro, la realizzazione di un nuovo polo scolastico, del costo di vari milioni di euro, anche se a Passirano nel periodo 1981-2006 il numero dei bambini-ragazzi da 0 a 15 anni si è ridotto del 3,8%. Un nuovo polo scolastico, si diceva, anche se il documento di Sostenibilità Finanziaria del PGT fa notare che “… Passirano pare confermarsi come un paese tendenzialmente deprivato della popolazione giovanile, delle famiglie o anche delle coppie con figli, troppo sbilanciato sui single e sulla popolazione anziana”.

Quali elementi di ulteriore criticità, Le segnaliamo che il PGT di Passirano ignora le indicazioni giunte ufficialmente dalla Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici, e concede nuove edificazioni anche in aree di notevole pregio storico-paesistico. Senza dimenticare, ecco l’ennesima anomalia, che il PGT di Passirano consente la trasformazione di una serie di capannoni avicoli - ovviamente localizzati in aree agricole - in ulteriori, nuove residenze.

Riassumendo, un PGT che sembra abdicare al suo compito istituzionale, quello di governare il territorio, per dedicarsi soprattutto al reperimento di nuove risorse finanziarie, che peraltro potrebbero essere utilizzate per opere pubbliche non propriamente indispensabili. "Se i Comuni scelgono questa strada si fanno del male da soli”: questa un’altra Sua dichiarazione sul tema (rilasciata sempre al Giornale di Brescia), che secondo noi ben fotografa i rischi che sta correndo la comunità di Passirano. Quindi, preghiamo Lei, il Sovrintendente e tutte le forze politiche presenti sul territorio di Passirano, perché ognuno, per quanto di competenza, contribuisca a rimodulare le previsioni contenute nel PGT, prima che questo venga definitivamente approvato in Consiglio Comunale. Grazie.


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venerdì 6 febbraio 2009

Una fragile congettura

Il raddoppio degli abitanti
A gennaio 2008 il comune di Passirano contava 6.933 abitanti (fonte Istat). Secondo una proiezione del documento di Sostenibilità Finanziaria del PGT (pagina 271 e seguenti), i residenti a inizio 2009 potrebbero essere poco meno di 8.000. Quindi, stiamo parlando di un incremento di circa 1.000 abitanti nell'arco di 13-15 mesi. Analizzando un pò più a fondo il fenomeno demografico, ricordiamo che gli abitanti di Passirano nel 1981 erano 4.793, ovvero 3.200 in meno rispetto ad oggi! Ma non è finita, perché il documento di Sostenibilità Finanziaria fa notare che in tempi brevi, Passirano potrebbe diventare un comune di 9.000/10.000 abitanti.

La densità abitativa
La superficie del comune di Passirano è di 13,9 km quadrati (fonte: documento di Valutazione Ambientale Strategica). Ad oggi gli abitanti per km quadrato sono 503, e potrebbero diventare 700 già nei prossimi anni. Nel 1981 il numero di abitanti per kilometro quadrato era meno della metà, ovvero 344. Per avere un termine di paragone, ricordiamo che la densità media di abitanti per km quadrato della provincia di Brescia è 250 (fonte: Wikipedia). Passirano, quindi, ha una densità di abitanti che già oggi è doppia rispetto alla media provinciale!

Una crescita esterna
Sempre a proposito di demografia, ricordiamo che il documento di Sostenibilità Finanziaria fa notare come "... Passirano si stia connotando come un territorio a costante crescita demografica artificiosamente indotta dalle migrazioni esterne". E che, inoltre, “... è verosimile che gli immigrati a Passirano siano ormai in numero superiore ai cosidetti nativi”. Non c'è che dire, si tratta di un risultato davvero esaltante!

I "primati" del nostro comune
Questa incredibile esplosione demografica è stata voluta dai nostri politici (i vecchi PRG sono farina del loro sacco, o no?) nonostante Passirano disponga di una rete fognaria che copre solo il 76% del territorio. Ricordiamo per inciso che la media ATO è del 91%, e la media nazionale è dell’85% (fonte: documento di Valutazione Ambientale Strategica). Sempre a proposito di primati, non dimentichiamo che il comune di Passirano è stato dichiarato dalla Regione Lombardia "area vulnerabile da nitrati". Con tutte le conseguenze del caso, tra cui, ad esempio, la necessità di realizzare un nuovo pozzo (i lavori sono in corso proprio in questi giorni a Monterotondo). Quale è il costo dei nitrati per la nostra comunità? Limitandoci all'aspetto finanziario della questione, (non il più rilevante, in questo caso...) va detto che il nuovo pozzo potrebbe costare oltre 1 milione di euro....

Un ambiente già seriamente compromesso
In questo quadro poco idilliaco fatto di abnormi incrementi dei residenti, di scriteriato consumo di suolo, di reti fognarie inadeguate, di vulnerabilità da nitrati, di nuovi pozzi pagati milioni di euro, nessuno di noi può dimenticare gli altri infiniti, costosissimi e pericolosissimi problemi di inquinamento della discarica Vallosa. Che si accompagnano degnamente ai problemi dell'altra discarica, quella di Bosco Sella, ma anche all'irrisolto inquinamento dell'area industriale (zona Ospitaletto). Potrebbe già bastare così, ma è giusto segnalare che il depuratore di Monterotondo è dimensionato per un massimo di 650 abitanti (peccato che, nel frattempo, i residenti di Monterotondo siano diventati più di 1.000). Così come è opportuno ricordare che la VAS ha rilevato l'esistenza di un'altra area inquinata, questa volta a Camignone (tanto per non farci mancare nulla).

Non è il caso di fermarsi?
Uno scenario francamente preoccupante che - anche tralasciando di considerare la strategicità delle aree agricole e l'elevato valore paesistico di molte aree di Passirano - richiederebbe una drastica limitazione dell'espansione urbanistica. Servirebbe, insomma, una politica del territorio degna di tale nome, e non blandi PGT che con 30-40 anni di ritardo sulla storia, si ostinano a dichiarare "... forti necessità abitative e produttive" (vedi pagina 117, 120 e 121 della VAS). Necessità che nessuno si è preoccupato di documentare, ovviamente. In assenza della prova provata, però, questa è, e resta, solo una fragile congettura, che il PGT utilizza - ecco il pericoloso paradosso - quale unica giustificazione per dare il via libera ad altra migliaia di metri cubi di costruzioni. Dove troveranno posto, questo dice il PGT, circa 700 nuovi abitanti. Chi non ne sentiva il bisogno?



lunedì 2 febbraio 2009

Il camper di BresciaOggi a Passirano

Articolo di BresciaOggi del 1 febbraio 2009. Il camper torna in Franciacorta, a Passirano. La prossima tappa giovedì, al mercato.


Obiettivo Franciacorta la prossima settimana per il camper di Bresciaoggi. A due mesi dalla tappa di Rodengo Saiano si torna tra le colline e i vigneti di una delle zone più suggestive della nostra provincia. Giovedì 5 febbraio il camper della redazione mobile di «Ditelo a noi» metterà le tende fra le bancarelle del mercato settimanale di Passirano.

Toccherà a qualcuno fra i quasi settemila abitanti del centro franciacortino tratteggiare gioie e dolori del comune; spiegare i motivi per i quali è bello vivere a due passi dal lago di Iseo, ma anche non lontano dalla città; dire come è possibile migliorare la qualità della vita in paese.

Come è consuetudine le risposte e le valutazioni dei cittadini finiranno, nell’edizione di sabato di Bresciaoggi, in un reportage di due pagine nel quale si daranno le pagelle al paese, un momento di sintesi che - sia pur con tutti i limiti del caso - appare molto apprezzato anche dai primi cittadini chiamati, di norma il giorno successivo, a commentare istanze, valutazioni e proteste espresse dai concittadini.



Concittadini che hanno anche la possibilità ; di raccontare il paese in cui abitano ai microfoni dell’emittente Brescia Punto Tv, che dedica alle tappe del camper una striscia quotidiana sempre molto apprezzata dai telespettatori.


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domenica 1 febbraio 2009

Aree agricole strategiche, o strategie politiche?

Riportiamo uno stralcio dell'articolo "Aree agricole strategiche, o strategie politiche?", tratto dal numero di gennaio 2009 di ConTatto, periodico a cura dell'Associazione "Partecipazione Civica Corte Franca". Premesso che l'articolo prende spunto dalla vicenda "Cantinone", il contenuto è particolarmente interessante, oltre che efficacemente esposto, perchè i concetti trattati hanno comunque valore di carattere generale.



1) Ma il cantinone dove lo metto?
Nel consiglio del 27 novembre ’08 si è deliberato ufficialmente sulla individuazione degli ambiti agricoli strategici per tutto il territorio comunale, secondo criteri ben precisi. È stato gioco forza per l’Amministrazione non poter passare sotto silenzio la questione della collocazione della struttura industriale richiesta dalla SpA Ber lucchi: difatti
presso Borgonato, l’A.C ha ritagliato, nel bel mezzo di zone agricole di pregio, un’area di possibile trasformazione, per non escludere la possibilità di collocarvi tale attività produttiva! Tutto ciò nonostante la Provincia abbia espresso parere contrario.

2) Perché la lettera alla Provincia?
La nostra Associazione ha inviato alla Provincia di Brescia un esposto in cui si chiede se l’A.C. di Corte Franca, “giustificando” la propria decisione con una motivazione che pare anteporre interessi privati a quelli della collettività, non abbia operato in difformità ai criteri oggettivi prescritti dalla Giunta Regionale.

3) Tante costruzioni in aree agricole di pregio, com’è possibile?
Una norma della Regione Lombardia consente ai coltivatori di realizzare nelle proprie aree agricole gli edifici e le strutture per la conduzione dei fondi, con un indice edificatorio basso, in ragione del fatto che i terreni agricoli hanno elevate estensioni. Quindi la motivazione che spinge il legislatore ad introdurre questa procedura è quella di permettere ai coltivatori di costruire sui propri terreni per consentire una crescita "fisiologica" dell'azienda.

4) Fino a che punto l'edificazione risulta "fisiologica" per l'azienda?
Fino a quando non viene saturata la possibilità edificatoria in rapporto all’estensione dei terreni di cui il coltivatore è proprietario. Quindi se un coltivatore non ha ancora saturato le sue possibilità edificatorie(ed ha ancora bisogno di strutture in rapporto alla conduzione dei fondi) può fabbricare richiedendo semplicemente un permesso di costruire, procedura
"dovuta" che passa solo dalla commissione edilizia e dall'ufficio tecnico i quali verificano le rispondenze tecniche e la conformità al Piano Regolatore.

5) Come si trasforma il terreno in questo caso?
I terreni sui quali sorgono gli edifici sono agricoli e, una volta ammessa l'edificazione, restano agricoli. Non avviene un mutamento di destinazione d'uso del suolo, cioè il suo uso giuridico resta invariato.

6) E nel caso del cantinone?
In questo caso l'azienda ha già saturato la sua capacità edificatoria. Ciò significa che la struttura ipotizzata esce dalla logica di necessità "fisiologica" che è nello spirito della norma di cui sopra al punto 3). Se l'azienda volesse costruire sui propri terreni agricoli dovrebbe quindi acquistare altri terreni da coltivare e quindi crescere.

7) Quindi si deve ricorrere ad un’altra procedura?
Sì, non potendo seguire la procedura per l'edificazione in aree agricole, si ricorre a quella dello Sportello Unico per le attività Produttive (SUAP). Tale strumento prevede l'edificazione e la contestuale variante urbanistica sui terreni edificati che è condizione necessaria per permettere l'edificazione ulteriore sui fondi di proprietà del coltivatore i quali non lo permetterebbero se restassero agricoli.

6) Non e’ la stessa cosa?
No, con la procedura del SUAP il terreno passa da agricolo a produttivo, cioè
cambia il suo stato giuridico in modo irreversibile.

7) Cosa significa?
L'autorizzare l'intervento significa, in termini urbanistici, aprire un nuovo fronte insediativo produttivo in un'area le cui caratteristiche sono anche di pregio paesaggistico, compromettendole in modo irreversibile.

8) Qual e’ il rischio?
E' noto a tutti che i disastri ambientali e paesaggistici peggiori sono realizzati con la politica dei "piccoli passi". Nel futuro potranno essere aggiunti continui lotti a destinazione produttiva limitrofi (tanto l'ambito è già compromesso...) ed il gioco è fatto: abbiamo l'ennesimo polo produttivo
servito da una infrastruttura di collegamento territoriale (la povera Provinciale). Questa potrebbe non essere una preoccupazione della attuale amministrazione. Di certo è una preoccupazione che presuppone una visione lungimirante ed è una conseguenza che tutti i cittadini pagheranno.

9) Bisogna proprio dire sì?
La procedura del SUAP, proprio perchè non è "dovuta" e presuppone la realizzazione di strutture in più rispetto a quelle concesse, prevede un passaggio politico e non solo tecnico.Ecco perchè la richiesta di intervento non si ferma all'ufficio tecnico ma passa per il Consiglio Comunale che decide se consentire o no la realizzazione dell'intervento.

10) Quindi?
Quindi la realizzazione della struttura con lo strumento dello Sportello Unico dipende unicamente da una scelta politica amministrativa. Essa comunque risulta incoerente con le linee strategiche locali e sovralocali (provinciali) per il nostro territorio.

11) Lo sportello Unico e’ quindi solo uno strumento?
Sì, uno strumento per realizzare una precisa volontà politica. Funziona proprio come con uno strumento musicale: si può suonare bene o suonare male, si può anche decidere di non suonare, soprattutto sapendo di produrre solo stonature! L’amministrazione non è obbligata ad accettare la proposta perchè non esistono "gabbie" procedurali o burocratiche.


12) PGT o SUAP?
Siamo, in ogni caso, alla vigilia del PGT. Sarebbe forse più opportuno inserire l'intervento in una logica sistemica proponendo alternative di localizzazione più idonee (ad esempio in prossimità di un polo produttivo esistente), magari da valutare all'interno della Valutazione Ambientale Strategica: un’occasione imperdibile per evitare ulteriori disastri paesaggistico-ambientali.


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