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giovedì 2 agosto 2007

Il Piano Paesistico dell'elite

Il numero di giugno del periodico a cura dell'Amministrazione Comunale "Passirano Notizie" è in corso di distribuzione .... ad agosto. A parte il ritardo nella consegna ai cittadini, la gestazione del periodico deve essere stata particolarmente tormentata perchè, ad esempio, nella rubrica "Il Sindaco informa" ci si occupa di una delibera di Consiglio Comunale del 22 marzo 2oo7, ovvero di una notizia di 4 mesi fa.


Detto questo, l'editoriale del periodico riporta la 1° lettera inviata dal comitato di Monterotondo al Giornale di Brescia, seguita dalla risposta del Sindaco che - questa volta in condivisione con gli Assessori - sostanzialmente non fa altro che ripetere il contenuto della sua lettera al Giornale di Brescia (clicca qui per leggere 7.7.2007 - Lettera al Direttore del Giornale di Brescia, inviata dal Sindaco di Passirano).


Le nostre considerazioni sulla questione sono, ovviamente, quelle dei post La risposta-non risposta viaggia con 50 giorni di ritardo. , Opinioni e fatti e E' meglio dopo. O prima? che invitiamo a rileggere.

E' doveroso, però, ritornare su un concetto già espresso in quei post. Nella lettera inviata al Giornale di Brescia, il Sindaco ricorda che “nel corso dell’assemblea pubblica a Monterotondo … invitavo e sollecitavo (i cittadini) a formalizzare eventuali proposte dopo l’adozione e la pubblicazione del Piano Paesistico". Ribadiamo l'evidente incongruenza di comportamento di chi da una parte "invita e sollecita" a proporre modifiche al Piano Paesistico, e dall'altra obbliga "l'invitato" a farlo solo dopo l’adozione da parte del Consiglio Comunale. Perchè un Sindaco interessato alla partecipazione invita e sollecita i cittadini a "dire la loro" solo 10 giorni prima del Consiglio Comunale? Perchè quello stesso invito il Sindaco non l'ha espresso 2-3 mesi prima?

Nell'editoriale di "Passirano Notizie" c'è però una novità di rilievo, che sembra essere un indizio utile per dare una risposta a queste domande. Sindaco e Giunta, convinti assertori della partecipazione "postuma", ricordano ai lettori che "il lavoro svolto in questi mesi ha coinvolto non solo la Giunta, ma anche figure dotate di notevole spirito critico, sensibilità ambientale e conoscenza del territorio".

E' certamente un'affermazione "forte". Ma, alla fine, Sindaco e Giunta decidono di scrivere su "Passirano Notizie" esattamente quel che val la pena di ripetere: "il lavoro svolto in questi mesi ha coinvolto, oltre alla Giunta, figure dotate di notevole spirito critico, sensibilità ambientale e conoscenza del territorio".

Forse non a tutti piacerà questo passaggio - sicuramente "politically uncorrect" - che porta a riflettere anche su un tema di carattere più generale. Partendo dal presupposto che chi non ha partecipato alla stesura del Piano Paesistico probabilmente è stato escluso perchè figura non dotata di notevole spirito critico, ci si chiede a quale pensiero politico-filosofico si possa associare una simile affermazione.

Vien da pensare all'elitismo, intendendosi per elitismo "quella teoria secondo cui in ogni società la possibilità di prendere decisioni importanti sul destino comune è concentrata nelle mani di una ristretta minoranza, organizzata in vista di uno scopo".

Ma qual'è la sostanza, l'essenza del pensiero elitista? Lo dicono, sinteticamente, due dei suoi massimi teorici:

Gaetano Mosca:
«Fra le tendenze e i fatti costanti, che si trovano in tutti gli organismi politici - scrive in apertura al capitolo su "La classe politica" negli Elementi - uno ve n'è la cui evidenza può essere a tutti manifesta: in tutte le società, a cominciare da quelle più mediocremente sviluppate e che sono appena arrivate ai primordi della civiltà, fino alle più colte e più forti, esistono due classi di persone: quella dei governanti e l'altra dei governati. La prima, che è sempre la meno numerosa, adempie a tutte le funzioni politiche, monopolizza il potere e gode i vantaggi che ad esso sono uniti; mentre la seconda, più numerosa, è diretta e regolata dalla prima in modo più o meno legale, ovvero più o meno legalitario e violento, e ad essa fornisce, almeno apparentemente, i mezzi materiali di sussistenza e quelli che alla vitalità dell'organismo politico sono necessari».


Vilfredo Pareto esprime un concetto analogo: "Ogni società, sia pure poco sviluppata - scrive al punto 18 del Programma e sunto di un Corso di sociologia - possiede una gerarchia ed è governata da un piccolo numero di uomini, anche quando in apparenza il governo pare appartenere al numero più grande. E' sempre una élite che governa. Il meno che possiamo fare è di dividere la società in due strati, cioè in uno strato superiore, in cui stanno di solito i governanti, ed uno strato inferiore, dove stanno i governati".

A proposito di elite che governa, se si riflette sulla successione temporale delle fasi del Piano Paesistico di Passirano, si scopre che - in effetti - che c'è stato un primo momento di esclusiva competenza della Giunta e delle altre, ormai mitiche, figure dotate di notevole spirito critico. Solo in seguito - cioè dopo l'adozione del Piano Paesistico in Consiglio Comunale, come ha più volte ribadito il Sindaco - si è aperta la fase successiva, ovvero quella delle eventuali modifiche che i cittadini possono proporre tramite le "osservazioni".

Ricordando però che Sindaco e Giunta sembrano mettere in guardia il "cittadino medio" sulle oggettive difficoltà di proporre modifiche alle acute elaborazioni concepite dalla stessa Giunta e da altre figure di notevole spirito critico, riscontriamo che questa stessa preoccupazione era già stata espressa anche nella lettera che il Sindaco aveva inviato, il 17 luglio scorso, a tutti i 345 cittadini che avevano sottoscritto una mozione sul Piano Paesistico.

Anche in quell'occasione il cittadino dotato di autostima medio-bassa sarà certamente rimasto perplesso sul da farsi. Il Sindaco in persona, infatti, lo ammoniva che "..l'attribuzione delle classi di sensibilità paesistica derivano da un'attenta indagine analitica e tecnica di tutte le componenti del paesaggio e rappresentano l'indicatore di un complesso equlibrio d'insieme ottenuto filtrando il mosaico delle componenti fisico-naturali, agrarie, storico-culturali e urbane".

Detto in altri termini, e un pò più prosaicamente: il Sindaco sembra davvero convinto che la gestione e il futuro del nostro territorio sia materia di esclusiva competenza di un'elite. Dimentica però che "in genere nessuno è miglior giudice di se stesso nel valutare il proprio bene o il proprio interesse".

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