Gli "ingredienti" della partecipazione: trasparenza, informazione ed accesso
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Enti locali e pubblica amministrazione
Intervento del Dr. Francesco Brugaletta, Magistrato del T.A.R. Sicilia, sezione di Catania.
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La trasparenza, il diritto alle informazioni ed alla partecipazione
La società dell'informazione per definizione ha bisogno di un sistema fondato su trasparenza, informazione ed accesso; in quanto soltanto una completa e corretta informazione può stimolare e consentire l'effettiva attività propositiva, partecipativa e di controllo realizzando, in definitiva, la par condicio tra Pubblica Amministrazione e cittadino e, quindi, una effettiva democrazia.
Si può affermare infatti che il tasso di democrazia di un sistema, che a ben ragione si definisce “società dell'informazione”, non può che essere determinato in base alla quota di informazioni rilevanti che circolano liberamente al suo interno. Giustamente Al Gore al G7 del 25-26 febbraio 1995 ha affermato che la democrazia del prossimo secolo sarà materia e competenza della telematica.
Il principio della trasparenza, vale a dire la visibilità, la conoscibilità della politica e della amministrazione e quindi in generale del potere, si afferma oggi come un valore particolarmente importante per caratterizzare l'era post tangentopoli, post mafia e post corruzione.
Fanno capo alla trasparenza tutte quelle norme che danno attuazione agli artt. 97 e 98 della Costituzione e che applicano i principi dell'efficienza e dell'imparzialità, ma in modo particolare vi rientrano quelle in materia di pubblicità, diritto alla informazione ed all'accesso.
L'affermazione della trasparenza e del diritto all'informazione peraltro si rende a indispensabile per consentire la reale partecipazione dei cittadini. Significativamente lo Statuto del comune di Bologna all'art. 8 così recita: "Il Comune di Bologna riconosce nell'informazione la condizione essenziale per assicurare la partecipazione dei cittadini alla vita sociale e politica ".
I mezzi di attuazione
Il principio della trasparenza, vale a dire la visibilità, la conoscibilità della politica e della amministrazione e quindi in generale del potere, si afferma oggi come un valore particolarmente importante per caratterizzare l'era post tangentopoli, post mafia e post corruzione.
Fanno capo alla trasparenza tutte quelle norme che danno attuazione agli artt. 97 e 98 della Costituzione e che applicano i principi dell'efficienza e dell'imparzialità, ma in modo particolare vi rientrano quelle in materia di pubblicità, diritto alla informazione ed all'accesso.
L'affermazione della trasparenza e del diritto all'informazione peraltro si rende a indispensabile per consentire la reale partecipazione dei cittadini. Significativamente lo Statuto del comune di Bologna all'art. 8 così recita: "Il Comune di Bologna riconosce nell'informazione la condizione essenziale per assicurare la partecipazione dei cittadini alla vita sociale e politica ".
I mezzi di attuazione
La nostra Pubblica Amministrazione di certo non pecca per eccesso di informazioni nei confronti dei privati. Il sistema di pubblicità tradizionalmente è stato assicurato con alcuni mezzi tecnici, ad esempio l'albo pretorio e la gazzetta ufficiale su supporto cartaceo, oramai obsoleti.
Ai tempi dei romani l'album si riferiva alle porzioni di muro o alle tavolette sulle quali si scriveva tutto ciò che si voleva far conoscere al pubblico. Si pubblicavano nell'albo gli editti e gli altri provvedimenti dell'autorità giudiziaria, le liste dei proscritti, i programmi dei giudici, degli spettacoli e gli avvisi particolari di ogni specie.
Tra i vari albi vi era l'album praetoris; il Pretore appena eletto emanava un editto nel quale esponeva pubblicamente i principi secondo i quali avrebbe apprezzato e risolto i casi che gli sarebbero stati sottoposti.
Non c'è dubbio che nella realtà odierna la funzione a suo tempo svolta dall'albo viene svolta dai media, mentre la funzione svolta dai supporti cartacei viene assolta, con sempre maggiore frequenza, dai supporti informatici. Da ciò si evince che è nei fatti la necessità di un aggiornamento dei mezzi di pubblicità.
Ma mentre i sistemi tradizionali per dare pubblicità a leggi, processi, sentenze e ad atti amministrativi sono certamente superati, molti dei nuovi strumenti non riescono a superare positivamente la prova della applicazione pratica.
Lo stesso problema si pone anche per la partecipazione. Sul piano della effettività sembra ancora oggi carente la partecipazione del cittadino alla funzione amministrativa e ciò nonostante sia stata approvata dopo anni di attesa la citata legge n. 241 del 1990 sul procedimento amministrativo. Ad anni di distanza dalla sua approvazione è comune il giudizio sulla modestia dei risultati ottenuti e ciò sia per i tempi previsti per la conclusione dei procedimenti sia per le difficoltà frapposte all'esercizio del diritto di accesso e di partecipazione al procedimento sia infine per la non attuazione degli accordi di cui all'art.11 della legge.
E la cosa non è di poca importanza; si tenga conto infatti che le norme in discorso rappresentato un diritto amministrativo "nuovo" che dovrebbe caratterizzare il funzionamento della amministrazione del futuro.
Conclusioni
L'utilizzazione della tecnologia informatica e telematica può trasformare i poteri tradizionali innanzitutto rendendone più semplice l'organizzazione, abbattendo le barriere delle distanze, risparmiando denaro e aumentando la produttività, e, infine, consentendo il contatto con il popolo senza necessita di mediazioni.
Certo non sarà la tecnologia da sola a rendere più libera la società occidentale ed a fare della partecipazione una promessa finalmente realizzata. Prova ne è che nelle amministrazioni non hanno proceduto ad un profondo riesame dei propri schemi operativi, l'inserimento delle nuove tecnologie si è rivelato disfunzionale.
Non è importante inventare strumenti tecnologici, ma anche formare individui per una capillare utilizzazione di tali strumenti. Tocca pertanto alla società vivere la tecnologia in modo utile, moderato e diffuso, ed ai pubblici poteri utilizzarla per accorciare la distanza con i cittadini orientando strategie e comportamenti verso la soddisfazione dei bisogni di questi ultimi.
In questo senso si può ritenere che riflettere oggi su tecnologia e democrazia significa affrontare i nodi veri del processo democratico nel suo divenire a fronte della sfida che viene lanciata dalla innovazione tecnologica.
In questo senso si può ritenere che riflettere oggi su tecnologia e democrazia significa affrontare i nodi veri del processo democratico nel suo divenire a fronte della sfida che viene lanciata dalla innovazione tecnologica.
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