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domenica 19 agosto 2007

Via Castello, ovvero i costi della dispersione edilizia

Lo potevano immaginare anche i non addetti ai lavori. Ma una ricerca svolta in Svizzera dall'Ufficio Federale dello Sviluppo Territoriale - del 1996 - lo conferma senza ombra di dubbio: "... la dispersione delle costruzioni causa costi ingenti per la comunità, in particolare per quanto riguarda la realizzazione, lo sfruttamento e la manutenzione delle infrastrutture pubbliche".

Le tendenze all'espansione disordinata degli insediamenti nel territorio portano ad un aumento insostenibile dei costi pubblici.

L'espansione centrifuga degli insediamenti causa un moltiplicarsi dei costi delle infrastrutture rispetto a quelli generati dallo sviluppo degli insediamenti più centripeto, e dunque maggiormente orientato alla densificazione e al riempimento.

Lo sprawl (ovvero, il decentramento abitativo) può persino triplicare i costi pro-capite nei settori infrastrutturali del settore idrico, dello smaltimento delle acque, del sistema fognario e dell'erogazione dell'energia elettrica.


Se qualcuno, però, ha dei dubbi sull'attendibilità dei risultati della ricerca dell'Ufficio Federale svizzero del 1996, può sempre rileggersi pagina 3 del periodico di informazione dell'Amministrazione comunale "Passirano Notizie" del giugno 2007 (ovvero, di 11 anni dopo).


L'Assessore ai Lavori Pubblici, infatti, scrive testualmente che "Con la realizzazione dei nuovi insediamenti in fase di costruzione in via Castello (stiamo parlando di nuovi cantieri sorti ai confini con Bornato!), la tubazione esistente risulta essere sottodimensionata in relazione alle necessità delle utenze della via". La spesa prevista per l'intervento - che, salvo errori, è a carico della comunità - sarà di ben 200.000 euro (una minima percentuale dell'importo si riferisce alla sostituzione di parte della tubazione di via Roma).


Che dire? Che i risultati della ricerca svizzera sono, purtroppo, corretti e che i cittadini di Passirano devono prendere atto dell'ennesimo esempio di come le (scarse) risorse pubbliche siano gestite con troppa superficialità.

Che senso ha concedere permessi di costruire nuove unità locali in una zona che si trova ai confini con un altro Comune? Perchè continuare con la dissennata politica dell'espansione abitativa dispersa sul territorio, e non orientare la densificazione e la concentrazione edilizia?


Può darsi, però, che i nostri Amministratori non immaginassero che, come conferma la ricerca del 1996, " ... la dispersione delle costruzioni causa costi ingenti per la comunità, in particolare per quanto riguarda la realizzazione, lo sfruttamento e la manutenzione delle infrastrutture pubbliche".


E', comunque, un peccato. Soprattutto per i contribuenti e per le casse del nostro comune...


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