Comuni: il pareggio delle spese ordinarie
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Enti locali e pubblica amministrazione
Di seguito si riporta il testo della lettera del sig. Gianni Folli, di Italia dei Valori, che lo stesso ha inviato al Direttore del Giornale di Brescia. La lettera è stata pubblicata sul giornale il primo agosto 2007.
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L’elementare ma sacrosanto principio per il quale le spese ordinarie di un bilancio comunale devono essere pareggiate dalle entrate ordinarie non è più… di moda.
Sta ormai diventando una prassi pressoché generalizzata, ma di una devastante pericolosità potenziale, quella di ricorrere agli introiti provenienti dagli oneri di urbanizzazione per soddisfare le uscite correnti.
È quello che sta avvenendo nella pressoché totalità dei comuni del Garda, e non ci risulta che, sotto questo aspetto, siano numerosi i comuni virtuosi nemmeno in altre realtà territoriali. È pur vero che la legge lo consente, ma vogliamo avere il coraggio di dire chiaramente che si tratta di una legge sbagliata, che potrà avere conseguenze nefaste?
Non sarebbe ora che le forze politiche se ne rendessero conto e corressero ai ripari prima che sia troppo tardi?
Questi aspetti, che investono direttamente e personalmente le responsabilità degli enti locali, temiamo continuino a non essere adeguatamente considerati dai responsabili dei bilanci, dagli amministratori, dai revisori dei conti, forse erroneamente convinti di poter scaricare all’infinito sui cittadini gli effetti di gestioni allegre quando non, addirittura, irresponsabili.
Se, per riuscire a pareggiare le uscite ordinarie, si deve attingere agli oneri di urbanizzazione, significa che gli amministratori comunali saranno costretti a realizzare all’infinito, sul suolo comunale, nuove costruzioni. E quando il territorio sarà stato completamente devastato dalla cementificazione come si farà a pagare i dipendenti comunali?
I cittadini, oltre al danno di sopportare la distruzione del loro bel territorio, dovranno subire la beffa di dover rinunciare anche ai servizi più essenziali? Crediamo che l’argomento meriti una riflessione seria ed approfondita e che tutte le forze politiche, che abbiano conservato ancora un minino di responsabilità, se ne debbano fare carico, mobilitandosi in tempo per evitare un disastro annunciato.
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