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domenica 3 febbraio 2008

L'Italia e il naufragio

Il Palazzo non faccia lo gnorri: quest’Italia rischia il naufragio.
Articolo di BresciaOggi del 03 febbraio 2008, pagina 6.



Un autorevole quotidiano inglese, un paio di settimane fa, ha scritto che l’Italia è il «Paese europeo peggio governato». Ogni giorno ce n’è una. Quando non ce ne sono due, dieci, cento. Ricette salvifiche non ne conosco e, anche se ne conoscessi, mi guarderei bene dal suggerirle a chi ha in mano le redini di uno Stivale sempre più zoppo e rabberciato. La maggioranza non è più maggioranza, litiga su tutto, imitata dall’opposizione. Gli italiani stanno a guardare, ma verrà il momento in cui si stancheranno anche di guardare e invocheranno un castigamatti. A noi i castigamatti non piacciono. Non ci piacciono perché noi non vogliamo padroni. Noi vogliamo essere liberi di pensare, di dire, di scrivere quel che ci pare e piace. Noi ordini ne prendiamo solo da nostra moglie. E li prendiamo perché, se li rifiutassimo, si aprirebbe un contenzioso insostenibile. Noi vogliamo vivere in un Paese libero e democratico dove nessuno ci mette la mordacchia. Noi ci batteremo con le unghie, ormai un po’ spuntate, con i denti, ormai un po’ consunti, per scongiurare il naufragio del nostro Paese, che amiamo più a morsi e moccoli che a baci e carezze, ma amiamo. Noi, da soli, però, non bastiamo. Noi siamo una goccia infinitesimale in un pelago che è diventato un’immensa palude, che rischia d’imputridirsi in fogna. Conosco abbastanza la storia e so il rischio che corre una democrazia, ammesso che la nostra ancora lo sia, quando - come diceva il mio amatissimo Tacito - cuncta fessa, tutto è a pezzi. Quando vedo una città come Napoli, la città più bella del mondo, ridotta a cloaca, mi turo il naso e mi si stringe il cuore. Se avessi un po’ di fede invocherei un santo, a cominciare da san Gennaro. Ma, purtroppo, e lo dico con infinito rammarico, non ho questo grande, inestimabile dono e non so a chi chiedere aiuto e conforto. E non per me, che non ne ho bisogno, ma per questa zattera della Medusa che è diventata l’Italia. Rebus sic stantibus, stando così le cose, che non potrebbero stare peggio, non resta che affidarsi allo «stellone», ammesso che anche lui non abbia perso la pazienza. Lo pregherò non solo perché ci assista, ma anche perché ci mandi un taumaturgo capace di rimettere in piedi la baracca. Un taumaturgo che sia un taumaturgo, un «operatore» di prodigi, non un chirurgo. I chirurghi mi spaventano. E non solo quelli che, in sala operatoria, maneggiano bisturi,divaricatori, aghi, punti, garze. Anzi, questi, se bravi, ti salvano la vita. Mi spaventano i chirurghi che si levano dalla folla, tra la folla si fanno largo e prendono in mano le sorti del Paese. Il quale si affida a loro perché, esasperato e disperato, non sa più a chi votarsi. Gli italiani, con buona pace di chi fa finta di non sentire e di non capire, non sono più disposti a tollerare. Rospi, negli ultimi dieci anni, ne hanno inghiottiti tanti e non intendono mandarne giù altri, sempre più indigesti. L’alka selzer è finito e non c’è più bicarbonato. Questi italiani, io li vedo, li incontro. Sono stanchi di promesse, chiacchiere, impegni solenni e tromboneschi «scatti d’orgoglio». Gli italiani, a chi così male li rappresenta, chiedono ordine e pulizia, fatti e non ciance. Si può menare il can per l’aia finché il cane non si mette ad abbaiare e a mordere. Si può prendere in giro un solo individuo per tanto tempo, finché non apre gli occhi, ma non si possono prendere in giro tutti all’infinito. Gli inquilini del Palazzo, senza eccezioni e distinguo, non facciano gli gnorri. Se non vogliono uscire ingloriosamente di scena (la scena del potere) si diano, come si dice a Roma, una mossa. Se continueranno a cincischiare saranno perduti. E con loro questa Italia, frastornata e sbandata, in balia di «chiacchieroni e sagrestani».





2 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutta colpa del centro sinistra! Bisogna cambiare aria!

Comitato ha detto...

Caro anonimo, creda, vorremmo poter essere d'accordo con lei. Se non altro perchè, se lei avesse ragione, avremmo finalmente identificato i responsabili del possibile naufragio, e sapremmo come regolarci per il futuro. Ma crediamo che - invece, e purtroppo - le colpe siano equamente distribuite fra destra e sinistra. Questo non significa voler rigettare la politica per rifugiarsi nel facile (e poco costoso) qualunquismo. Smettiamola però di esprimere posizioni assolute e manichee, che immancabilmente individuano nell'avversario politico l'unico responsabile di tutti i guai dell'Italia. Guardi che così facendo, non si va da nessuna parte. E a proposito di destra o sinistra, considerato che ci piace tentare di documentare ciò che affermiamo, la invitiamo a leggere il post "I politici e la vergona". Potrà verificare di persona che, solo per fare un esempio dei molti possibili, in quella lettera inviata da un cittadino a BresciaOggi non si chiamano in causa solo i politici di sinistra. Il che sembra confermare che la mala-politica non ha una residenza fissa. Purtroppo per noi. Grazie per il suo contributo, e a presto.