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mercoledì 6 febbraio 2008

Benvenuti in Franciacorta. Dove il consuno di suolo è aumentato del 1.000%

Articolo del Giornale di Brescia del 3 febbraio 2008 sul progetto “Franciacorta sostenibile” finanziato da Fondazione Cogeme, incontro tenuto il 2 febbario 2008 a Iseo.




Lo sviluppo urbanistico della Franciacorta, zona residenziale prescelta da molti bresciani per la vicinanza sia al lago che alla montagna, sia alla città che ai nodi autostradali, è tra gli argomenti amministrativi e politici più sentiti della nostra provincia. Lasciando per un attimo in disparte la sua attrattiva paesaggistica, diventata celebre a livello mondiale per i rinomati vigneti, diventa per un giorno oggetto di cronaca l’impressionante crescita urbanistica, di molto superiore alla media provinciale, dei comuni che la compongono.

Forse per la prima volta, la discussione su questo argomento ha potuto contare su dati concreti e scientifici, grazie ad uno studio particolareggiato realizzato dal Prof. Maurizio Tira e finanziato dalla Fondazione Cogeme nel progetto “La Franciacorta che vogliamo”. L’interessante lavoro, coordinato dallo staff della Fondazione e da tutti i Comuni della zona, passa alla lente di ingrandimento lo sviluppo morfologico-demografico dei paesi franciacortini negli ultimi 200 anni, partendo proprio dalla condizione delle abitazione e delle infrastrutture nell’era napoleonica (1809), passando per il periodo austriaco (1852), l’unità d’Italia (1885-1889), la prima guerra mondiale e il secondo dopo guerra, fino ad arrivare quasi ai giorni nostri (2003).

Il dato che più impressiona, se si parla di “occupazione del suolo”, va riferito agli ettari coperti per il fenomeno dell’urbanizzazione. Le aree urbanizzate dalle 20 comunità amministrative in questione (al nucleo franciacortino vero e proprio si aggiungono i Comuni di Iseo e Paratico) coprivano nel 1809 circa il 2,5% del territorio, pari a 670 ettari sui 26.000 complessivi, mentre sono arrivate a 6.700 ettari nel 2003, ovvero il 25% del totale, facendo registrare quindi un incremento che va a decuplicarsi.

Il trend rilevato è piuttosto disomogeneo e si differenzia nettamente da periodo a periodo. Dal 1809 fino alla seconda Guerra mondiale l’utilizzo del suolo è rimasto invariato con un aumento da 670 a 1.100 ettari nell’intera Franciacorta. Il boom immobiliare è arrivato negli ultimi 50 anni di storia, periodo nel quale si sono coperti di cemento in media un migliaio di ettari l’anno. Per contro, se si sposta l’attenzione sulla pur rilevante crescita demografica, emerge una mancanza di correlazione tra le 2 variabili in questione.

Complessivamente la crescita del numero di abitanti (calcolati dal 1951 al 2003) si attesta intorno al 44%, molto lontana dal 1.000% dell’incremento di consumo di suolo. I venti paesi contavano 89.560 abitanti nel 1951, e 160.160 nel 2003. Scendendo ancora più nel dettaglio, valutando i dati dei singoli Comuni, si nota che l’utilizzo degli spazi disponibili si è verificato a Rovato, dove da circa 90 ettari di inizio ‘800 si è arrivati agli oltre 600 di inizio XXI secolo. Al secondo posto, sfiorando i 500 ettari, c’è Cazzago S.Martino, mentre Rodengo Saiano, Ospitaletto e Passirano, partiti da poco meno di 50 ettari, sono ormai arrivati vicino ai 400 ettari di suolo urbanizzato.

Il primato dello sviluppo abitativo e residenziale dal secondo dopo guerra è condiviso tra Adro, Rodengo Saiano e Ospitaletto giunte ad un impressionante +137%. Pur in un contesto di crescita urbana media molto rilevante, impressionano anche il +118% di Monticelli Brusati, il 96% di Gussago, il 94% di Coccaglio, il 93% di Cologne e il 90% di Castegnato. In fondo alla graduatoria si trovano le 2 capitali della Franciacorta, Rovato e Iseo, salite rispettivamente del 40% e del 32%.





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2 commenti:

Gualtiero e Roberto Carraro ha detto...

La devastazione urbanistica della Franciacorta è un fenomeno vergognoso.
E' venuto il momento di fermare lo scempio costituendeo dei parchi agrari che tutelino almeno alcune aree, che tra qualche anno saranno purtroppo parchi urbani di un'unica città.

Comitato ha detto...

In tema di parchi agrari, vi invitiamo a leggere il post del 19.2.2008 dal titolo "Un parco per valorizzare la Franciacorta", tenendo presente che la proposta parte direttamente dalla Sovrintendenza Beni Architettonici e Paesaggio!