I problemi di una crescita troppo rapida (e sconsiderata?)
Il 6 maggio è comparso sul Giornale di Brescia un articolo/intervi sta, nelle pagine dedicate al SebinoFranciacorta, all’assessore all’Urbanistica di Rodengo Saiano. In quest’articolo sono state tirate in causa le minoranze consiliari senza far cenno al loro pensiero e al loro agire. Con questa lettera vorremmo spiegare ai lettori quali sono le nostre preoccupazioni e intenzioni.
Negli ultimi 25 anni il paese è cresciuto molto, al punto d’essere il terzo Comune bresciano in termini di incremento della popolazione (cfr Giornale di Brescia del 15/01/08). Questa gestione, che doveva garantire benessere e qualità della vita, s’è trasformata in una eredità triste e piena di problemi e incognite. Disgrazia fermati lì, direbbero in molti, se non fosse che l’attuale gestione urbanocentrica del Comune minaccia ormai troppo il futuro del paese.
Tornando al citato articolo, vengono innanzitutto fatte imprecisioni ed omissioni: perché non si cita anche l’urbanizzazione già approvata e perfezionata a sud della Coop che occuperà altri 140.000 mq di territorio? Perché non si fa cenno a questi altri 450/500 appartamenti da aggiungere agli 800 del citato articolo? Perché non si dice che gli abitanti saranno a breve oltre i 12mila e non 10mila? Perché non si dice che questa crescita renderà necessario un ulteriore adeguamento delle infrastrutture comunali (scuole, strade, ecc.), per le quali il Comune sta già oggi ricorrendo a tardivi ampliamenti?
E ancora: perché non si dice che entro il 13 giugno i cittadini dovrebbero presentare i loro consigli e le loro provocazioni in relazione al nuovo Piano regolatore (oggi Pgt) e che di questo si sarebbe dovuto discutere in assemblee pubbliche, mentre in paese sono comparsi solamente dei manifesti scritti in politichese, incomprensibili, che comunicano la data di scadenza per le osservazioni? Queste sono alcune delle preoccupazioni che spesso esponiamo in Consiglio comunale anche se rimangono sempre inascoltate...
Vorremmo però fare una precisazione perché potrebbe nascere in tanti concittadini un dubbio: perché noi che siamo, come dice spesso il nostro presidente Silvio Berlusconi, «il partito del fare e del crescere» lottiamo contro queste iniziative che fanno invece crescere il paese, l’economia, la ricchezza, ecc.? Innanzitutto perché amiamo il nostro territorio, perché sappiamo che è un bene limitato e siamo contrari alla politica del costruire così velocemente, solo per soddisfare gli appetiti delle società immobiliari, mentre avremmo preferito una crescita graduale, coordinata con la dimensione delle infrastrutture (l’arrivo di tante nuove famiglie giovani fa riempire subito l’asilo, dopo qualche anno riempie le elementari, mentre l’asilo gradatamente si svuota e gli ampliamenti realizzati per soddisfare i picchi di utilizzo restano inutilizzati, rimangono monumenti...).
Noi non siamo il partito dei No, non siamo né LegaAmbiente, né la Sinistra Arcobaleno, avremmo semplicemente preferito una gestione della crescita coordinata ai servizi offerti dal comune per evitare, ad esempio, che i genitori del paese di oggi dovessero fare collette, vendita di fiori e torte, per comprare qualche gioco decente per i bimbi da collocare nei parchetti comunali o negli oratori. Avremmo preferito garantire a tutti i bambini delle elementari la mensa scolastica anziché dover stilare, come avviene in questi giorni, odiose graduatorie al fine di escludere, dal prossimo anno, alcuni bambini dal servizio e complicare la vita alle loro famiglie. Avremmo preferito, insomma, rispondere ad una domanda spontanea di crescita delle abitazioni e non provocata e malamente sollecitata (già si contano in paese i cartelli vendesi o affittasi "scoloriti" per i lunghi tempi di utilizzo).