Il treno di Monterotondo
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Notizie tratte da un articolo del Giornale di Brescia pubblicato a febbraio 2008.
La prima tratta di quella che verrà ad essere la ferrovia della Valle Camonica fu quella che collegava Brescia ad Iseo, via Monterotondo, fortemente voluta dall’on. Zanardelli, ed inaugurata il 21 giugno 1885. La tratta fu affidata in gestione alla Rete Adriatica. Nel 1904 la Società Nazionale Ferrovie e Tranvie (Snft) studiò la fattibilità del collegamento ferroviario del capoluogo con Edolo, sfruttando in parte la tratta esistente. Poco dopo ebbero inizio i lavori e nel 1907 il treno giunse a Pisogne, raggiungendo due anni dopo il capolinea di Edolo. Nel frattempo sia ad Iseo che a Pisogne vennero realizzati pontili per l’eventuale trasporto di carri ferroviari su chiatte, permettendo così il collegamento diretto con entrambe le sponde del Sebino. Nel 1909 la Rete Adriatica lasciò la gestione della tratta tra Brescia ed Iseo, così che tutti i 101 chilometri della linea, fino ad Edolo, passarono in gestione alla Snft. Nel 1911, visti i buoni risultati fino ad allora conseguiti, venne aperto il tratto Iseo-Rovato (in comunicazione con la linea Milano-Venezia) e nello stesso anno venne realizzato un collegamento tra Bornato/Calino, sulla linea per Rovato, e Paderno Franciacorta, sulla linea per Brescia, che nel 1931 andò a sostituire totalmente la variante originaria via Monterotondo che venne smantellata. Durante gli anni della prima guerra mondiale la linea vide un intenso traffico militare, in materiali e uomini, diretto al fronte dell’Adamello. Dopo la crisi del ’29 si assistette ad una decisa ripresa dei traffici, interrotti allo scoppio della Seconda guerra mondiale, durante la quale la linea subì notevoli danni, soprattutto per i bombardamenti aerei. A guerra finita si alternarono periodi di crisi e di ripresa, finché nel ’56 venne chiusa la Rovato-Cremona (aperta nel 1932) e nel 1975 venne soppresso il traffico passeggeri sulla diramazione per Rovato. Nuovo impulso venne dato nel 1988 con il passaggio dalla gestione Snft al consorzio Brescia Nord, costituito dalla Snft stessa, provincia di Brescia e Ferrovie Nord Milano; queste ultime poi nel 1993 ritirarono le quote della Snft e della provincia.
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