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venerdì 4 aprile 2008

Elettori come bonzi

Articolo di Beppe Severgnini pubblicato sul Corriere della Sera il 3 aprile 2008.



Mi auguro che l'ammissione della «Lista Pizza» non obblighi a rinviare le elezioni politiche italiane. I vignettisti del pianeta si divertirebbero come pazzi, e ne avrebbero motivo.Non solo. La campagna elettorale è stata talmente soporifera che non riusciremmo a mantenerci civicamente svegli per altri venti giorni: nelle piazze dovrebbero portare cuscini e coperte. Alcuni commentatori hanno notato la mollezza languida; altri hanno sottolineato lo scarso interesse di questa strana vigilia. Non si eccita neppure Bruno Vespa. Sono i Giorni del Grande Sbadiglio. Qualche novità, però, s'è intravista. Sono emerse nuove categorie in tempi brevi; e questo, considerata la velocità moviolistica della politica italiana, è una novità.

I bonzelettori (o votanti atarassici). Voteranno per dovere, per abitudine o per antipatia verso l'alternativa: ma hanno rinunciato a ogni illusione. Non conoscono i programmi e non chiedono coerenza. Casini dice che Berlusconi è «un pericolo pubblico sulle tasse» dopo essere stato con lui per 15 anni? Boselli spara a zero sugli ex compagni di coalizione? Guzzanti e Dini insieme in lista dopo essersi scannati su Telekom Serbia? Eh, va be'.

I bonzeletti (o candidati gratificati). Sono in buona posizione nelle liste (bloccate), e si preparano a entrare in Parlamento. Di fatto non verranno eletti: sono stati nominati. Si godono la campagna elettorale come gli attori di Hollywood si godono il tappeto rosso nella notte degli Oscar: con la differenza che là, almeno, qualcuno perde. Il candidato, un tempo, mostrava un ovvio nervosismo, un'incertezza che lo rendeva umano. Non più: ha conquistato la sicumera dell'onorevole prima di diventarlo.

I prestigiatori. L'abilità con cui i leader hanno fatto sparire la concorrenza interna, a costo di rinunciare ad alleati preziosi, è stupefacente. Penso a Illy (Trieste), Chiamparino (Torino), Penati (Milano), Cofferati (Bologna): chi li ha visti? Ho incontrato a Cagliari Renato Soru, che mi ha assicurato d'essere felice per come viene utilizzato in Sardegna da Walter Veltroni. Se mi avesse detto di voler nominare Flavio Briatore assessore al turismo, gli avrei creduto di più.

I guelfurbi. Se le flessioni di fronte alla Chiesa fossero uno sport olimpico, l'Italia potrebbe ritenersi già sul podio. Questi servilismi, oltretutto, non sono richiesti; mi chiedo se siano graditi. I guelfurbi (guelfi + furbi) non hanno la brusca fermezza degli antichi precedessori. Sono opportunisti spirituali. Applaudono la guerra, e difendono la vita. Bazzicano donnine, e s'atteggiano a paladini della famiglia. Mentono, e sventolano i comandamenti. Entrano in chiesa, ma solo se ci sono i fotografi. I guelfurbi sono in aumento, e la faccenda si sta facendo irritante.




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