Il mattone è in crisi
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Paesaggio territorio e ambiente
Articolo di BresciaOggi del 23 aprile 2008. Il rapporto dell’Agenzia del territorio decreta la fine del ciclo economico. Affari in calo del 7,1%.
Mutui e caro-mattone affossano il mercato immobiliare italiano: dopo anni di crescita sostenuta, nel 2007 le compravendite segnano un -7,1%. A testimoniarlo il rapporto 2007 dell’Agenzia del territorio, che evidenzia un crollo preannunciato già nel 2006, quando il mercato si era attestato a un debole +1,3%. Il trend negativo è legato a «fattori strutturali legati al ciclo immobiliare, che è evidentemente arrivato alla sua fase conclusiva.
Tra questi», fa notare l’Agenzia del territorio, «sicuramente sono da considerare i tassi di interesse per i mutui, passati mediamente dal 3,5% del 2003 al 5,3% del 2007, ed il livello raggiunto dal prezzo degli immobili».Nonostante il rialzo dei tassi e il ciclone americano il mercato dei mutui in Italia pare tenere. Nel quarto trimestre 2007 ha registrato un lieve aumento (+3%), secondo quanto segnala il bollettino statistico di Bankitalia, dal quale emerge che, dopo la crisi subprime esplosa ad agosto, le famiglie italiane hanno chiesto e ottenuto finanziamenti per l’acquisto della casa pari a 17,784 miliardi, contro i 17,232 miliardi dell’analogo periodo 2006.
Nel 2007 - tornando ai dati dell’Agenzia del Territorio - il volume di compravendite complessivo è stato di 1.699.664 transazioni con un decremento del 7,1% sul 2006. Il calo delle compravendite risulta generalizzato per i diversi settori, ma la sua elevata entità è legata soprattutto al calo (-10,6%) della maxi-categoria che comprende box e alberghi, posti auto e fabbricati per istituti di credito. Una categoria che ha sofferto le norme introdotte col decreto Bersani del 2006 che chiedeva maggiori cure nel predisporre gli atti di compravendita di questi immobili. Anche se con cali meno accentuati tutti gli altri comparti (residenziale, terziario, commerciale, produttivo e magazzini) nel 2007 riportano però una diminuzione degli atti di compravendita.
Il settore residenziale con 806.225 transazioni diminuisce del 4,6%; il terziario, 21.732 compravendite, è in calo del 2,6%; il commerciale con 50.136 atti risulta in calo del 4,8%, in linea con il residenziale. Il settore produttivo (16.812 operazioni) cala del 3,5% e il mercato dei magazzini, infine, con 114.610 compravendite, si ridimensiona sensibilmente con calo del 5,2% . Osservando gli andamenti semestrali si nota un tendenziale che mostra un decremento medio pronunciato, pari a -11%. Il settore residenziale (393.450 compravendite nel secondo semestre 2007) risulta in sensibile calo (-5,8%), maggiormente accentuato per i capoluoghi (-7,4%).
La quotazione media di riferimento delle abitazioni risulta pari a 1.557 euro con un incremento del 2,6% rispetto al semestre precedente e del 5,5% su base annua. I prezzi delle case restano dunque alti e aumentati mediamente del 30% dal 2004 ma il trend di crescita è in frenata e nei comuni capoluogo la crescita delle quotazioni risulta quasi dimezzata negli ultimi due semestri.
Tra questi», fa notare l’Agenzia del territorio, «sicuramente sono da considerare i tassi di interesse per i mutui, passati mediamente dal 3,5% del 2003 al 5,3% del 2007, ed il livello raggiunto dal prezzo degli immobili».Nonostante il rialzo dei tassi e il ciclone americano il mercato dei mutui in Italia pare tenere. Nel quarto trimestre 2007 ha registrato un lieve aumento (+3%), secondo quanto segnala il bollettino statistico di Bankitalia, dal quale emerge che, dopo la crisi subprime esplosa ad agosto, le famiglie italiane hanno chiesto e ottenuto finanziamenti per l’acquisto della casa pari a 17,784 miliardi, contro i 17,232 miliardi dell’analogo periodo 2006.
Nel 2007 - tornando ai dati dell’Agenzia del Territorio - il volume di compravendite complessivo è stato di 1.699.664 transazioni con un decremento del 7,1% sul 2006. Il calo delle compravendite risulta generalizzato per i diversi settori, ma la sua elevata entità è legata soprattutto al calo (-10,6%) della maxi-categoria che comprende box e alberghi, posti auto e fabbricati per istituti di credito. Una categoria che ha sofferto le norme introdotte col decreto Bersani del 2006 che chiedeva maggiori cure nel predisporre gli atti di compravendita di questi immobili. Anche se con cali meno accentuati tutti gli altri comparti (residenziale, terziario, commerciale, produttivo e magazzini) nel 2007 riportano però una diminuzione degli atti di compravendita.
Il settore residenziale con 806.225 transazioni diminuisce del 4,6%; il terziario, 21.732 compravendite, è in calo del 2,6%; il commerciale con 50.136 atti risulta in calo del 4,8%, in linea con il residenziale. Il settore produttivo (16.812 operazioni) cala del 3,5% e il mercato dei magazzini, infine, con 114.610 compravendite, si ridimensiona sensibilmente con calo del 5,2% . Osservando gli andamenti semestrali si nota un tendenziale che mostra un decremento medio pronunciato, pari a -11%. Il settore residenziale (393.450 compravendite nel secondo semestre 2007) risulta in sensibile calo (-5,8%), maggiormente accentuato per i capoluoghi (-7,4%).
La quotazione media di riferimento delle abitazioni risulta pari a 1.557 euro con un incremento del 2,6% rispetto al semestre precedente e del 5,5% su base annua. I prezzi delle case restano dunque alti e aumentati mediamente del 30% dal 2004 ma il trend di crescita è in frenata e nei comuni capoluogo la crescita delle quotazioni risulta quasi dimezzata negli ultimi due semestri.
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