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mercoledì 23 aprile 2008

Un aumento di 6.200 abitanti all'anno: che arrivano da fuori

Articolo pubblicato sul Giornale di Brescia di mercoledì 23 aprile 2008. Presentata la ricerca sulle dinamiche demografiche per l’area coperta dalla «rete Cogeme». Ogni anno nasce un nuovo Comune: un municipio "virtuale" da 6mila abitanti, in minoranza italiani.



Un Comune nuovo ogni anno. Una «municipalità virtuale» i cui abitanti (in questo caso assolutamente reali) sono oltre 6.200. Inserito in una macroarea che punta decisa verso i 350mila abitanti. Sono forse questi i risultati più interessanti della ricerca sulle dinamiche demografiche inserita nel più ampio volume denominato «Popolazione e salute», progetto promosso dalla Fondazione Cogeme Onlus.

Come territorio di riferimento sono stati scelti i 69 Comuni appartenenti alla rete di Cogeme, espressione dell’area dell’Ovest Bresciano come di parte del Sebino e della Valcamonica. A cavallo tra le province di Bergamo e Brescia. L’indagine, che prende in considerazione gli aspetti «sociali» del fenomeno demografico, parte dall’attestazione di come, nel quinquennio che va dal 2001 al 2006, la popolazione residente abbia fatto registrare un notevole incremento, passando dalle 311mila alle 342mila unità: un +10% distribuito tra territorio bresciano (con una crescita, nei 50 Comuni targati Cogeme, di 28.126 unità) e bergamasco (19 Comuni con una popolazione aumentata di 3.335 persone).

Numeri a parte, lo studio della Fondazione Cogeme si è sforzato di chiarire al meglio le caratteristiche di questo incremento. Un processo che va non semplicemente letto, ma interpretato. «La residenza - spiega il sociologo Gabriele Ringhini - è un concetto che è diventato pura teoria. Oggi si deve parlare di non residenzialità. Quanto alla popolazione assistiamo ad una crescita costante, frutto di un processo di migrazione domestica». Quello che stupisce è che tale aumento «non va addebitato alla maggiore natalità quanto, semmai, ad un sistema di riproduzione sociale. Ovvero sono nuovi utenti che arrivano da fuori ed aumentano il numero dei residenti».

Tralasciando momentaneamente aspetti come la struttura della popolazione per fasce d’età o per stato civile, è indubbio che un approfondimento di questo tipo non può prescindere dal «nodo stranieri». Attualmente la popolazione totale della rete territoriale Cogeme è composta al 90% da italiani e al 10% da stranieri. Un valore, quest’ultimo, che testimonia un tasso di presenze che è quasi doppio di quello nazionale (dove la media è del 6,2%).

Di fronte a questi numeri diventa quasi obbligatorio porsi di fronte alla questione dell’integrazione. Un concetto che Ringhini invita a rivedere. «Non vorrei che i dati sugli stranieri fossero eccessivamente enfatizzati. Credo infatti che stiano sempre più interiorizzando usi e comportamenti della nostra società. Credo inoltre che, nel giro di cinque-sei anni, il concetto di straniero non esisterà più».

Si arriva così al «nuovo Comune» che ogni anno nascerebbe all’interno della rete Cogeme: un municipio virtuale, come già sottolineato, la cui popolazione ammonterebbe a 6.256 abitanti (la stima sull’aumento annuo dei residenti da qui al 2011), la gran parte straniera. Indicatori importanti con cui gli amministratori del territorio dovranno confrontarsi.
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