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giovedì 17 aprile 2008

I compiti del difensore civico

Lettera al Corriere della Sera pubblicata il 17 aprile 2008, con risposta del giornalista che ha scritto l'articolo citato dal lettore.


Ho letto l'articolo dal titolo «Il difensore civico fine di un'illusione» (clicca qui), accompagnato da un catenaccio altrettanto esplicito ed inequivocabile: «Ha perso potere, non tutela più i cittadini». Riteniamo doveroso, avendone per altro avuto specifico mandato dal Coordinamento Regionale dei difensori civici della regione del Veneto che ho il privilegio di presiedere, contestare puntualmente le affermazioni. E' certamente vero che i difensori civici sono, nel nostro Paese, poco conosciuti, ma ciò è dovuto al fatto che, a differenza del resto d'Europa, poco o nulla ha fatto il nostro legislatore per compiutamente istituzionalizzare tale figura, reputandola ovviamente una specie di contropotere. Stante lo stato delle nostre istituzioni ovviamente non può suscitare grande entusiasmo un organo di controllo radicato sul territorio: i tacchini non hanno mai cercato di anticipare il Natale!

L'ironizzare poi sul fatto che non possa essere «il miglior amico del cittadino "in quanto" in molti casi è solo l'ennesima poltrona su cui far accomodare la politica», sono affermazioni che si commentano da sole: qualunquistiche, perché non documentate personalmente o quanto meno statisticamente; infondate, perché posso affermare che nessuno dei difensori civici regionali in carica rientri tra tali categorie, ovviamente diffamatorie per l'intera categoria. Dichiarare inoltre che il difensore civico sarebbe «difensore del potere» è quanto di più falso si possa immaginare, essendo il difensore civico, per sua intrinseca definizione, non il difensore del potere, ma colui che tutela i cittadini «contro il potere», salvo ovviamente un clamoroso quanto difficile tradimento del proprio mandato.

Non corrisponde poi assolutamente al vero che i compiti e i poteri dello stesso «non siano codificati da nessuna parte»; al contrario tutti gli statuti comunali, le leggi regionali, e quelle nazionali definiscono puntualmente gli ambiti, le competenze e i poteri dei difensori civici, alcuni dei quali veramente pregnanti: basti pensare alla garanzia del diritto di accesso agli atti amministrativi, in alternativa al ricorso ai tribunali amministrativi, e l'esercizio dei poteri sostitutivi qualora la pubblica amministrazione non ponga in essere atti obbligatori per legge.

Per concludere, il danno arrecato all'Istituzione che ogni giorno, gratuitamente e tempestivamente, assiste migliaia di cittadini nei loro diuturni e spesso confliggenti rapporti con la pubblica amministrazione, oltre ad essere grave e, per i motivi suddetti, ingiustificabile, svilisce e addirittura rischia di vanificare le risorse e gli sforzi profusi per far conoscere e apprezzare dai naturali fruitori, e cioè i cittadini, una Istituzione che certamente oggi è considerata insostituibile per la tutela e garanzia, non giurisdizionale, dei diritti.
Avv. Vittorio Bottoli, Difensore civico della regione del Veneto.


Certo, ci sono anche difensori civici che fanno il loro dovere e funzionano bene. Ma resta il fatto che sono in pochi a rivolgersi a loro. E che a nominare il controllore è il controllato.
Lorenzo Salvia



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2 commenti:

Anonimo ha detto...

è vero che formalmente a nominare il controllore è il controllato: è vero nel senso che la nomina viene da delibera consiliare, ma è anche vero che è prassi diffusa che le candidature vengano proposte dalla opposizione consiliare.
Così si è fatto a Corte Franca

Comitato ha detto...

La stessa cosa non è avvenuta a Passirano. E quindi il controllato ha nominato chi deve controllarlo...