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lunedì 31 marzo 2008

Pessimista? E se per caso avessi ragione?

Lettera al Direttore pubblicata sul Giornale di Brescia del 28 marzo 2008.



Sono un giovane tosco-madernese e ho deciso di scrivere quanto segue per esporre il mio pensiero riguardo al rapporto amministrazione comunale-ambiente.Nei mesi trascorsi ho investito molto del mio tempo appoggiando la causa del comitato «Spiaggia del Vialone» (di cui tutti dovreste essere informati viste le 2.013 firme raccolte!) perché ritengo che la difesa e la protezione del territorio da chiunque voglia minacciarne la sopravvivenza sia non solamente un diritto quanto piuttosto un dovere. Azioni che prevedono lo smantellamento di un uliveto, il ridimensionamento di una spiaggia, la cementificazione di una collina sono danni irreversibili che una volta arrecati rimangono senza che nessuno possa più rimarginare tali ferite o riportare la situazione allo stato originario (questo lo affermo in quanto sono perito agrario e studente ambientale).

Da ciò la necessità di tutelare le poche aree verdi che ormai sono rimaste a Toscolano-Maderno. Il fine mio (e questo vale anche per gli altri membri del gruppo) non era scontrarmi con il Comune in particolare, non avevo pregiudizi (al contrario di ciò che è stato affermato) nei confronti dell’Amministrazione tosco-madernese, ero semplicemente preoccupato, e lo sono ancora, per le sorti del mio paese. La cementificazione cui ho assistito negli ultimi anni è una cosa spaventosa, ma lo è ancor di più il silenzio che ha accompagnato queste operazioni. Anch’io sono per il progresso, per il turismo, per lo sviluppo di Toscolano-Maderno ma nessuno mai riuscirà a farmi credere che la soluzione ai nostri problemi è il cemento.

Viviamo in una situazione in cui manca qualsiasi forma di vita sociale, abbiamo pochissimi momenti di scambio comunitario, i negozi chiudono per mancanza di clienti, le giovani coppie si trasferiscono nei Comuni vicini perché i prezzi delle case sono alle stelle, le attività lavorative scarseggiano e i centri storici sono deserti. La verità è che sono preoccupato per il futuro: quando veramente non avremo altro terreno su cui costruire cosa faremo? Allora quale sarà per la nostra comunità la fonte di entrata? Ai turisti che decideranno di trascorrere quei quindici giorni in agosto sul lago garberà ancora venire a Toscolano Maderno ad ammirare immense palazzine abbandonate o a sentire il «meraviglioso» concerto dei Dick Dick disturbato tra l’altro dal rumore proveniente dagli innumerevoli cantieri edili aperti?

È vero, per noi tosco-madernesi la possibilità di vendere un pezzo di terra e guadagnarci qualche soldo è una bella opportunità... ma le generazioni future quali opportunità avranno? Magari qualcuno aprirà un impresa di demolizioni... e gli altri? Siamo dei cittadini fortunati, viviamo in un ambiente che molti ci invidiano e, anziché tutelarlo, permettiamo che esso sia venduto a imprese edili che vedono i nostri uliveti, le nostre spiagge e le nostre colline come grandi giacimenti di denaro da accaparrarsi... tanto loro non vivono qui! Che importa a loro se gli appartamenti poi restano invenduti? Loro comprano per un milione, rivendono per dieci e... chi si è visto si è visto (qualcuno mi prova il contrario?)!

Se tra venti anni Toscolano Maderno si trasformerà in un paese fantasma non saranno certo loro a pagarne le conse- guenze!Io parlo da giovane inesperto ma ci tengo a far conoscere le mie idee che, per quanto a qualcuno possano sembrare ambizioni di un semplice giovanotto, sono pur sempre idee. Mi piacerebbe che i commercianti potessero guardare al nostro paese come un’opportunità di investimento, qualche bar in più, qualche negozio in più, erogare agevolazioni per chiunque voglia aprire la sua piccola attività, manifestazioni a misura di famiglie e manifestazioni a misura di giovani. Perché i ragazzi se vogliono andare a divertirsi devono per forza recarsi a Salò o a Desenzano? Abbiamo un lungolago che strutturalmente fa invidia a quello di Limone e anziché favorirne lo sviluppo con la creazione di realtà alberghiere, commerciali, ristoranti (che tra l’altro sarebbero una vera opportunità per noi cittadini), permettiamo che si continuino a costruire appartamenti anche in riva lago.

Nell’ipotesi in cui queste abitazioni fossero vendute, i proprietari quanto tempo pensate trascorrerebbero nelle loro seconde case? E il resto dell’anno? A Toscolano Maderno non è il territorio che non va... il problema è la gestione che ne viene fatta ormai da anni. Ci siamo forse abituati a questo tipo di sfruttamento del territorio? Tanto da non riuscire più a vedere le sessanta gru che disturbano il paesaggio? A mio avviso siamo ancora in tempo per rimediare alla situazione disastrosa che altrimenti condannerà il nostro paese alla morte comunitaria... sono io ad essere pessimista? In caso fosse così ci faremo una risata... ma se per caso avessi ragione...
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