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martedì 11 marzo 2008

Gli ambiti agricoli nel nuovo Piano Provinciale

Articolo pubblicato l'8 marzo 2008 sul Giornale di Brescia. Il governo del territorio: la collaborazione istituzionale per la riuscita dei piani


L’assessore provinciale al Territorio, Francesco Mazzoli. Discutere del territorio bresciano, soprattutto per quanto riguarda i suoi sviluppi futuri. È questo il «cuore» del convegno che si sta svolgendo al Centro Paolo VI. «La pianificazione territoriale provinciale nel governo del territorio. Ruolo di coordinamento, poteri, competenze, strumenti alla luce delle esperienze delle province e delle recenti evoluzioni normative regionali», questo il titolo scelto dall’organizzatore dell’evento: l’Assessorato al territorio della Provincia di Brescia in collaborazione con l’Unione Province d’Italia (Upi) e l’Istituto Nazionale di Urbanistica (Inu).

Ad inizio lavori l’assessore al Territorio Francesco Mazzoli ha spiegato che si tratta di «un’importante occasione per fare il punto della situazione sulla pianificazione territoriale provinciale, per verificarne la consistenza e per analizzarne l’efficacia attraverso un’attenta riflessione sulle esperienze messe in atto e su quelle in corso di attuazione». Attraverso il Piano territoriale di coordinamento, approvato nel 2004, l’amministrazione provinciale ha determinato alcuni importanti indirizzi generali di assetto del territorio, non solo sul tema urbanistico, ma anche per la difesa del suolo, la tutela e valorizzazione dell’ambiente e del territorio, la prevenzione delle calamità e la valorizzazione dei beni culturali, la viabilità e i trasporti. Con l’entrata in vigore della Legge regionale 12/2005, si è reso però necessario un adeguamento del Piano, adeguamento che la Provincia ha iniziato a definire circa un anno fa.

In vista della sua approvazione l’ente ha iniziato una serie di incontri sul territorio. «Nel nostro procedere - ha spiegato ieri il presidente provinciale Alberto Cavalli - abbiamo abbandonato la logica gerarchica tra istituzioni, ma ci siamo posti in un’ottica collaborativa e di ascolto del territorio. Abbiamo scelto la via della pianificazione condivisa tra soggetti amministrativi, e di mettere al centro delle nostre scelte le esigenze dei cittadini e delle imprese. Sussidiarietà e maggiore autonomia degli enti locali inoltre rendono ancora più urgente il potenziamento degli strumenti urbanistici per raccordare in modo organico le politiche territoriali dei diversi enti».

Una delle novità più significative introdotte dalla legge regionale è quella relativa agli ambiti agricoli. Spetta al Ptcp individuare le porzioni di territorio destinate all’agricoltura (al di là dei confini dei singoli paesi) e sulla base di queste indicazioni i Comuni a loro volta individuano le aree agricole. Si tratta di un’individuazione che tiene conto dell’aspetto più prettamente produttivo, ma anche del valore paesaggistico e di elementi di riequilibrio ecologico. Si pensi poi alla difesa idrogeologica, che ha recepito studi e piani sovraprovinciali, ma che ora deve essere perfezionata d’intesa con Regione e Autorità di bacino. Nella revisione del Piano si discuterà anche del fatto che l’obiettivo di contenere il consumo di suolo necessita di strumenti più mirati.


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