L'invasione del cemento
Etichette:
Paesaggio territorio e ambiente
Articolo di BresciaOggi del 18 Marzo 2008. L’invasione del cemento. Un convegno a Milano ha presentato dati davvero impressionanti. Consumo del territorio: via 13 ettari al giorno.
Con l’obiettivo di misurare la quantità di territorio che viene assorbita dalla realizzazione di opere di vario genere, a Milano è stato fondato un «osservatorio» che registrerà appunto il consumo del suolo.Si tratta di una creazione di Legambiente, dell’Istituto nazionale di urbanistica (Inu) e del dipartimento di Architettura e pianificazione del Politecnico di Milano. La nuova iniziativa è stata presentata ieri proprio a Milano, in un convegno organizzato col contributo del consiglio regionale, insieme ai primi dati elaborati dal nascente osservatorio: sono relativi al periodo compreso tra il 1999 e il 2004 e alla Lombardia, e sono allarmanti.
«Il consumo di suolo è un problema in tutta Italia - ha esordito il presidente regionale di Legambiente Damiano Di Simine - ma la Lombardia è l’epicentro di questo sisma. Qui, infatti, si consumano 13 ettari di suolo al giorno, l’equivalente di due campi di calcio. E la palma di provincia più "sciupasuolo" spetta a Mantova: ogni anno sono consumati 616 ettari, cioè 16 metri quadrati per abitante, 8 volte più che a Milano dove la media è di 2,4 metri quadrati».
La tendenza a costruire senza limite riguarda però anche Pavia e Lodi (11 metri quadrati), Cremona (8,6) e Brescia (8), province con una forte vocazione agricola. Per fermare quella che Legambiente definisce «una alluvione di capannoni, centri commerciali, parcheggi e strade», la stessa associazione propone di introdurre la «compensazione ecologica preventiva» fra le norme urbanistiche della Regione. Ora invece, in Italia e in Lombardia non ci sono effettive norme relative alla tutela del terreno in quanto tale».
E a questo proposito Francesco Prina, consigliere regionale del Pd, ha annunciato che riproporrà di inserire nella legge urbanistica la compensazione ecologica preventiva, suggerendo di impedire ai sindaci di usare i soldi che arrivano dagli oneri urbanistici per la spesa corrente. Il motivo? «Non si svende il territorio - ha risposto - per pagare gli stipendi agli impiegati comunali». «Il problema del consumo del suolo - ha replicato Giulio De Capitani esponente della Lega nord - è già stato affrontato con il Piano del territorio regionale e con la legge urbanistica: l’urbanizzazione prevede già precise regolamentazioni. Si tratta di applicarle».
Con l’obiettivo di misurare la quantità di territorio che viene assorbita dalla realizzazione di opere di vario genere, a Milano è stato fondato un «osservatorio» che registrerà appunto il consumo del suolo.Si tratta di una creazione di Legambiente, dell’Istituto nazionale di urbanistica (Inu) e del dipartimento di Architettura e pianificazione del Politecnico di Milano. La nuova iniziativa è stata presentata ieri proprio a Milano, in un convegno organizzato col contributo del consiglio regionale, insieme ai primi dati elaborati dal nascente osservatorio: sono relativi al periodo compreso tra il 1999 e il 2004 e alla Lombardia, e sono allarmanti.
«Il consumo di suolo è un problema in tutta Italia - ha esordito il presidente regionale di Legambiente Damiano Di Simine - ma la Lombardia è l’epicentro di questo sisma. Qui, infatti, si consumano 13 ettari di suolo al giorno, l’equivalente di due campi di calcio. E la palma di provincia più "sciupasuolo" spetta a Mantova: ogni anno sono consumati 616 ettari, cioè 16 metri quadrati per abitante, 8 volte più che a Milano dove la media è di 2,4 metri quadrati».
La tendenza a costruire senza limite riguarda però anche Pavia e Lodi (11 metri quadrati), Cremona (8,6) e Brescia (8), province con una forte vocazione agricola. Per fermare quella che Legambiente definisce «una alluvione di capannoni, centri commerciali, parcheggi e strade», la stessa associazione propone di introdurre la «compensazione ecologica preventiva» fra le norme urbanistiche della Regione. Ora invece, in Italia e in Lombardia non ci sono effettive norme relative alla tutela del terreno in quanto tale».
E a questo proposito Francesco Prina, consigliere regionale del Pd, ha annunciato che riproporrà di inserire nella legge urbanistica la compensazione ecologica preventiva, suggerendo di impedire ai sindaci di usare i soldi che arrivano dagli oneri urbanistici per la spesa corrente. Il motivo? «Non si svende il territorio - ha risposto - per pagare gli stipendi agli impiegati comunali». «Il problema del consumo del suolo - ha replicato Giulio De Capitani esponente della Lega nord - è già stato affrontato con il Piano del territorio regionale e con la legge urbanistica: l’urbanizzazione prevede già precise regolamentazioni. Si tratta di applicarle».
.
Nessun commento:
Posta un commento