I silenzi della VAS
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Piano di Governo del Territorio
Il documento di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) 2008 di Passirano, stranamente, si occupa solo marginalmente della situazione dei nitrati nella falda acquifera del nostro comune. La VAS, infatti, accenna una sola volta alla questione, limitandosi peraltro ad un’affermazione di principio, la seguente (pag. 64): “…dall’analisi delle caratteristiche dei suoli si possono derivare interessanti considerazioni sulle pratiche agricole da intraprendere al fine di evitare la lisciviazione dei nitrati verso le falde sotterranee e/o il ruscellamento verso la rete idrica superficiale”.
Francamente un po’ poco, per un documento (la VAS) che è chiamato proprio a dare informazioni sullo stato dell’ambiente, in particolare dell'acqua, e a valutare in via preventiva i possibili impatti negativi di nuovi piani di trasformazione del territorio. In sintesi, ci hanno "servito" una VAS che non approfondisce la tematica ambientale di tutela dell’acqua, nonostante l'esistenza di leggi in proposito, quale il D.lgs. 11 maggio 1999, n. 152 “Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole” e s.m.i., e il D.GR Lombardia 29 marzo 2006, n. 2244 “Piano di Tutela e Uso delle Acque (PTUA)”.
Per capire come è stata affrontata la questione in altri contesti, prendiamo ad esempio il documento di Valutazione Ambientale Strategica che il Prof. Ing. Tira ha elaborato a luglio 2008 per Cortefranca (per chi fosse interessato, la VAS di Cortefranca è liberamente scaricabile dal sito di quel Comune).
Cominciamo da questo primo passaggio (pag. 100), estremamente significativo, che tuttavia la nostra VAS preferisce trascurare: “ … le concentrazioni di nitrato in falda e in acque superficiali sono determinanti per definire situazioni di accertata compromissione qualitativa delle acque sotterranee dovute a fattori antropici di origine agricola o urbana. (...) I comuni ove, sulla base dei dati di monitoraggio relativi ai primi anni ’90, si osservava un superamento del limite di concentrazione dello ione nitrato di 50 mg/l, erano già stati definiti come vulnerabili e corrispondono quindi ad una prima definizione già effettuata dalla Regione”.
Prima considerazione. La VAS 2008 di Passirano non dice (ma perchè?) che il nostro è un comune dichiarato vulnerabile. In ogni caso, vale la pena di ricordare che Passirano - come riporta la VAS di ... Cortefranca (!) - è proprio una delle zone segnalate per il superamento sistematico del limite di concentrazione di 50 mg/l dello ione nitrato nella falda acquifera.
A fronte del silenzio assordante della nostra VAS in tema di tutela delle acque, quella di Cortefranca (pagina 100) ritiene opportuno rimarcare che “… la fonte di inquinamento da nitrati delle acque sotterranee, e forse anche superficiali, è direttamente connessa alla presenza di un elevato carico civile, ad una probabile scarsa efficienza delle reti fognarie e dalla presenza di scarichi civili non ancora depurati, sia in corpo idrico superficiale che sul suolo”.
Premesso che il nostro comune è dichiarato zona vulnerabile non solo da nitrati di origine agricola, ma anche di origine civile e industriale, forse meritano alcuni approfondimenti le affermazioni del Prof. Ing. Tira appena citate. Iniziamo dal carico civile, per sottolineare che Passirano negli ultimi 20 anni ha quasi raddoppiato il numero dei residenti (vedi post La crescita artificiosa) e che, come se non bastasse, sta promuovendo un'ulteriore espansione demografica (9.000-10.000 residenti).
Francamente un po’ poco, per un documento (la VAS) che è chiamato proprio a dare informazioni sullo stato dell’ambiente, in particolare dell'acqua, e a valutare in via preventiva i possibili impatti negativi di nuovi piani di trasformazione del territorio. In sintesi, ci hanno "servito" una VAS che non approfondisce la tematica ambientale di tutela dell’acqua, nonostante l'esistenza di leggi in proposito, quale il D.lgs. 11 maggio 1999, n. 152 “Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole” e s.m.i., e il D.GR Lombardia 29 marzo 2006, n. 2244 “Piano di Tutela e Uso delle Acque (PTUA)”.
Per capire come è stata affrontata la questione in altri contesti, prendiamo ad esempio il documento di Valutazione Ambientale Strategica che il Prof. Ing. Tira ha elaborato a luglio 2008 per Cortefranca (per chi fosse interessato, la VAS di Cortefranca è liberamente scaricabile dal sito di quel Comune).
Cominciamo da questo primo passaggio (pag. 100), estremamente significativo, che tuttavia la nostra VAS preferisce trascurare: “ … le concentrazioni di nitrato in falda e in acque superficiali sono determinanti per definire situazioni di accertata compromissione qualitativa delle acque sotterranee dovute a fattori antropici di origine agricola o urbana. (...) I comuni ove, sulla base dei dati di monitoraggio relativi ai primi anni ’90, si osservava un superamento del limite di concentrazione dello ione nitrato di 50 mg/l, erano già stati definiti come vulnerabili e corrispondono quindi ad una prima definizione già effettuata dalla Regione”.
Prima considerazione. La VAS 2008 di Passirano non dice (ma perchè?) che il nostro è un comune dichiarato vulnerabile. In ogni caso, vale la pena di ricordare che Passirano - come riporta la VAS di ... Cortefranca (!) - è proprio una delle zone segnalate per il superamento sistematico del limite di concentrazione di 50 mg/l dello ione nitrato nella falda acquifera.
A fronte del silenzio assordante della nostra VAS in tema di tutela delle acque, quella di Cortefranca (pagina 100) ritiene opportuno rimarcare che “… la fonte di inquinamento da nitrati delle acque sotterranee, e forse anche superficiali, è direttamente connessa alla presenza di un elevato carico civile, ad una probabile scarsa efficienza delle reti fognarie e dalla presenza di scarichi civili non ancora depurati, sia in corpo idrico superficiale che sul suolo”.
Premesso che il nostro comune è dichiarato zona vulnerabile non solo da nitrati di origine agricola, ma anche di origine civile e industriale, forse meritano alcuni approfondimenti le affermazioni del Prof. Ing. Tira appena citate. Iniziamo dal carico civile, per sottolineare che Passirano negli ultimi 20 anni ha quasi raddoppiato il numero dei residenti (vedi post La crescita artificiosa) e che, come se non bastasse, sta promuovendo un'ulteriore espansione demografica (9.000-10.000 residenti).
Secondo punto, l’efficienza dei sistemi fognari. La situazione in cui si trova il nostro comune è eloquentemente fotografata a pagina 39 del documento di VAS: “…la rete fognaria di Passirano copre il 76% circa del territorio comunale, contro una media per l’ATO del 91% e a livello nazionale del 85%”. Un dato incredibile - se non fosse … vero! - che purtroppo non ha bisogno di essere commentato.
Concludiamo con alcune domande. Siamo sicuri che il nostro territorio possa tranquillamente sopportare l'impatto di altri 2.000-3.000 nuovi abitanti? Perchè dare il via libera a continue trasformazioni urbanistico-produttive in una zona con accertata compromissione qualitativa delle acque? Come si spiega un Piano di Governo del Territorio che continua, ostinatamente, a soddisfare esigenze edilizie non nostre?
Concludiamo con alcune domande. Siamo sicuri che il nostro territorio possa tranquillamente sopportare l'impatto di altri 2.000-3.000 nuovi abitanti? Perchè dare il via libera a continue trasformazioni urbanistico-produttive in una zona con accertata compromissione qualitativa delle acque? Come si spiega un Piano di Governo del Territorio che continua, ostinatamente, a soddisfare esigenze edilizie non nostre?
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