La casta
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La crisi della politica
Articolo di BresciaOggi pubblicato mercoledì 02 gennaio 2008.
"Superato il milione di copie - La casta, il via ad un nuovo filone editoriale"
Ha ormai superato abbondantemente il milione di copie e in pratica ha inaugurato un nuovo filone editoriale: La casta (Rizzoli), firmato dai due giornalisti del Corriere della Sera Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, è stata la rivelazione dell’anno che si è appena chiuso. Un titolo geniale diventato un modo di definire una classe politica mai così lontana dai cittadini tanto da scatenare un movimento antipolitico di cui Beppe Grillo è diventato uno dei protagonisti.Una inchiesta da manuale sugli sprechi della politica che venne presentata dalla stessa Rizzoli in maniera forte: «Aerei di Stato che volano 37 ore al giorno, pronti al decollo per portare Sua Eccellenza anche a una festa a Parigi. Palazzi parlamentari presi in affitto a peso d’oro da scuderie di cavalli. Finanziamenti pubblici quadruplicati rispetto a quando furono aboliti dal referendum. "Rimborsi" elettorali 180 volte più alti delle spese sostenute».
Ma in cosa consiste la casta? «Nel merito nessuno risponde - spiegava Stella a Radio Radicale - l’essere casta consiste in questo. E nel non curarsi neppure più delle critiche. C’è la convinzione che sia un attacco alla democrazia, ad esempio, chiedere come sia possibile che Bassolino abbia avuto nel 2004 un fondo spese per la rappresentanza dodici volte più alto di quello del presidente della Repubblica tedesco. Io mi chiedo se questo sia un modo serio di rispondere in un dibattito. Accusando chi fa inchieste di qualunquismo e demagogia. Come se fossero i giornalisti ad allontanare la gente dalla politica semplicemente denunciando questi atteggiamenti parassitari».
Insomma, Stella e Rizzo hanno fatto da apripista perché nel solco da loro tracciato si collocano altri libri-denuncia su un certo modo di fare politica in Italia: ecco così Sprecopoli, scritto per Mondadori da Mario Cervi e Nicola Porro. Anche in questo caso, sottolineano gli autori sin dalle prime battute, «lo scandalo è sotto gli occhi di tutti»: per finanziare «una politica costosa e senza progetto», portata avanti da un esercito di 179 mila eletti (dati Confindustria), i cittadini italiani spendono ogni anno ben quattro miliardi.È stata poi la volta di Antonello Caporale, giornalista della Repubblica, che ha voluto pure lui toccare con mano l’Italia degli sprechi e dare alle stampe Impuniti. Storie di un sistema incapace, sprecone e felice (Baldini Castoldi Dalai Editore).
Milena Gabanelli firma invece Cara politica. Come abbiamo toccato il fondo, cofanetto Bur composto da un libro e da un dvd con quattro inchieste realizzate per «Report». Il tema è ancora una volta quello dei costi «elevati e ingiustificati» della politica italiana.E spunta anche la casta dei giornali e quella dei giornalisti contro la quale si è scagliato Grillo il quale ha già annunciato un nuovo V-Day, questa volta sull’informazione. La casta dei giornali è il titolo di un libro firmato da Beppe Lopez (coedizione Stampa Alternativa - Eri Rai). Un pamphlet che affronta il problema del finanziamento statale dei giornali, circa 700 milioni di euro in un anno. Una somma - spiega il libro - che finisce, sotto forma di contributi diretti o indiretti, nelle casse di grandi gruppi editoriali, organi di partito, cooperative, giornali ma anche - è la denuncia di Lopez - di finti giornali e «movimenti» o di cooperative fasulle.
Ha ormai superato abbondantemente il milione di copie e in pratica ha inaugurato un nuovo filone editoriale: La casta (Rizzoli), firmato dai due giornalisti del Corriere della Sera Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, è stata la rivelazione dell’anno che si è appena chiuso. Un titolo geniale diventato un modo di definire una classe politica mai così lontana dai cittadini tanto da scatenare un movimento antipolitico di cui Beppe Grillo è diventato uno dei protagonisti.Una inchiesta da manuale sugli sprechi della politica che venne presentata dalla stessa Rizzoli in maniera forte: «Aerei di Stato che volano 37 ore al giorno, pronti al decollo per portare Sua Eccellenza anche a una festa a Parigi. Palazzi parlamentari presi in affitto a peso d’oro da scuderie di cavalli. Finanziamenti pubblici quadruplicati rispetto a quando furono aboliti dal referendum. "Rimborsi" elettorali 180 volte più alti delle spese sostenute».
Ma in cosa consiste la casta? «Nel merito nessuno risponde - spiegava Stella a Radio Radicale - l’essere casta consiste in questo. E nel non curarsi neppure più delle critiche. C’è la convinzione che sia un attacco alla democrazia, ad esempio, chiedere come sia possibile che Bassolino abbia avuto nel 2004 un fondo spese per la rappresentanza dodici volte più alto di quello del presidente della Repubblica tedesco. Io mi chiedo se questo sia un modo serio di rispondere in un dibattito. Accusando chi fa inchieste di qualunquismo e demagogia. Come se fossero i giornalisti ad allontanare la gente dalla politica semplicemente denunciando questi atteggiamenti parassitari».
Insomma, Stella e Rizzo hanno fatto da apripista perché nel solco da loro tracciato si collocano altri libri-denuncia su un certo modo di fare politica in Italia: ecco così Sprecopoli, scritto per Mondadori da Mario Cervi e Nicola Porro. Anche in questo caso, sottolineano gli autori sin dalle prime battute, «lo scandalo è sotto gli occhi di tutti»: per finanziare «una politica costosa e senza progetto», portata avanti da un esercito di 179 mila eletti (dati Confindustria), i cittadini italiani spendono ogni anno ben quattro miliardi.È stata poi la volta di Antonello Caporale, giornalista della Repubblica, che ha voluto pure lui toccare con mano l’Italia degli sprechi e dare alle stampe Impuniti. Storie di un sistema incapace, sprecone e felice (Baldini Castoldi Dalai Editore).
Milena Gabanelli firma invece Cara politica. Come abbiamo toccato il fondo, cofanetto Bur composto da un libro e da un dvd con quattro inchieste realizzate per «Report». Il tema è ancora una volta quello dei costi «elevati e ingiustificati» della politica italiana.E spunta anche la casta dei giornali e quella dei giornalisti contro la quale si è scagliato Grillo il quale ha già annunciato un nuovo V-Day, questa volta sull’informazione. La casta dei giornali è il titolo di un libro firmato da Beppe Lopez (coedizione Stampa Alternativa - Eri Rai). Un pamphlet che affronta il problema del finanziamento statale dei giornali, circa 700 milioni di euro in un anno. Una somma - spiega il libro - che finisce, sotto forma di contributi diretti o indiretti, nelle casse di grandi gruppi editoriali, organi di partito, cooperative, giornali ma anche - è la denuncia di Lopez - di finti giornali e «movimenti» o di cooperative fasulle.
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