Cemento, i comitati alzano la guardia
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Articolo di Enrcio Grazioli pubblicato su BresciaOggi di mercoledì 05 dicembre 2007.
San Felice. Un’assemblea in vista del nuovo Piano di governo del territorio. Cemento, i comitati alzano la guardia.
Evitare le speculazioni, puntare su interventi di qualità mirati, limitare le volumetrie di nuovi edifici alle reali esigenze del territorio e dei cittadini. Sono le parole d'ordine dell'associazione «L'ambiente e il territorio di San Felice, Portese e Cisano», che, presieduta da Vittorio Carbone, venerdì sera si è riunita all'ex Monte di Pietà.
Al momento il territorio sanfeliciano non vive una situazione di pericolo, ma è alta l'attenzione per il futuro. Tra poco in Comune arriverà il nuovo Piano di governo del territorio. Allora sarà importante il dialogo con l'amministrazione. «Non chiediamo di negare nuove costruzioni, ma devono essere interventi di qualità - spiega Carbone - La speculazione va cessata, bisogna guardare le esigenze del territorio, come abitazioni per i giovani che cercano casa e infrastrutture».
Sono temi molto sentiti. L'associazione è nata a luglio e in questi mesi ha quasi raddoppiato i propri iscritti, raggiungendo quota 96. Il 14 dicembre i consociati si riuniranno per gli auguri natalizi, poi si riuniranno nella sala dell'ex Monte di Pietà ogni ultimo venerdì del mese, per fare il punto sulla situazione.
Maria Bazzoli, delegata di Legambiente in Valtenesi presente venerdì, ha sottolineato che «ormai di ambiente ne parlano tutti, ma in pochi poi agiscono». E ha ricordato alcuni problemi. I vari Comuni della Valtenesi ricevono forti pressioni, i coltivatori stessi cercano di vendere i terreni agricoli: «I cittadini tampinano i sindaci affinché i propri terreni vengano inseriti come edificabili nel Pgt. Nel caso un agricoltore voglia acquistare un terreno, non riesce; i campi vengono venduti alle immobiliari, perché pagano più di chi voglia allargare i propri fondi».
Il nocciolo della questione - ha specificato Carbone - è che ormai da anni il Garda è la meta della spostamento dei capitali. L'importante, quindi, è fare battaglia su casi specifici. A San Felice adesso non ci sono fatti gravi, ma le mani vanno messe avanti. Molti comuni vicini sono stati devastati dall'edilizia, in vari casi alcune associazioni ne hanno denunciato gli scempi. Il paese ha di conseguenza preso valore e gode di migliore reputazione. Ma la guardia resta alta.
San Felice. Un’assemblea in vista del nuovo Piano di governo del territorio. Cemento, i comitati alzano la guardia.
Evitare le speculazioni, puntare su interventi di qualità mirati, limitare le volumetrie di nuovi edifici alle reali esigenze del territorio e dei cittadini. Sono le parole d'ordine dell'associazione «L'ambiente e il territorio di San Felice, Portese e Cisano», che, presieduta da Vittorio Carbone, venerdì sera si è riunita all'ex Monte di Pietà.
Al momento il territorio sanfeliciano non vive una situazione di pericolo, ma è alta l'attenzione per il futuro. Tra poco in Comune arriverà il nuovo Piano di governo del territorio. Allora sarà importante il dialogo con l'amministrazione. «Non chiediamo di negare nuove costruzioni, ma devono essere interventi di qualità - spiega Carbone - La speculazione va cessata, bisogna guardare le esigenze del territorio, come abitazioni per i giovani che cercano casa e infrastrutture».
Sono temi molto sentiti. L'associazione è nata a luglio e in questi mesi ha quasi raddoppiato i propri iscritti, raggiungendo quota 96. Il 14 dicembre i consociati si riuniranno per gli auguri natalizi, poi si riuniranno nella sala dell'ex Monte di Pietà ogni ultimo venerdì del mese, per fare il punto sulla situazione.
Maria Bazzoli, delegata di Legambiente in Valtenesi presente venerdì, ha sottolineato che «ormai di ambiente ne parlano tutti, ma in pochi poi agiscono». E ha ricordato alcuni problemi. I vari Comuni della Valtenesi ricevono forti pressioni, i coltivatori stessi cercano di vendere i terreni agricoli: «I cittadini tampinano i sindaci affinché i propri terreni vengano inseriti come edificabili nel Pgt. Nel caso un agricoltore voglia acquistare un terreno, non riesce; i campi vengono venduti alle immobiliari, perché pagano più di chi voglia allargare i propri fondi».
Il nocciolo della questione - ha specificato Carbone - è che ormai da anni il Garda è la meta della spostamento dei capitali. L'importante, quindi, è fare battaglia su casi specifici. A San Felice adesso non ci sono fatti gravi, ma le mani vanno messe avanti. Molti comuni vicini sono stati devastati dall'edilizia, in vari casi alcune associazioni ne hanno denunciato gli scempi. Il paese ha di conseguenza preso valore e gode di migliore reputazione. Ma la guardia resta alta.
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