Se la VAS copia l'iter del Piano Paesistico
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La politica a Passirano
La Direttiva Europea 42/2001 definisce la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) come “un processo sistematico inteso a valutare le conseguenze sul piano ambientale delle azioni proposte – politiche, piani o iniziative nell’ambito di programmi – ai fini di garantire che tali conseguenze siano incluse a tutte gli effetti, affrontate in modo adeguato fin dalle prime fasi del processo decisionale, e poste sullo stesso piano delle considerazioni di ordine economico e sociale”.
La Vas, però, non può essere ridotta a mero calcolo, ma deve includere varie argomentazioni - ovvero la varietà delle opinioni e dei punti di vista - e dell’interazione, cioè la partecipazione, l’ascolto, e la concertazione.
L’articolo 1 della Direttiva descrive in questi termini il duplice obiettivo della VAS:
- garantire la maggior protezione possibile dell’ambiente;
- contribuire all’integrazione di valutazioni ambientali nell’elaborazione e nell’adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile.
L’articolo 3 della Direttiva elenca tutti i settori i cui piani, o programmi, devono essere obbligatoriamente sottoposti alal valutazione ambientale. Tra questi è compresa la pianificazione territoriale e la destinazione dei suoli (come, ad esempio il Piano di Governo del Territorio, PGT).
La valutazione degli effetti ambientali dei piani non si esaurisce con la stesura del Rapporto Ambientale, ma prevede un monitoraggio costante per poter correggere eventuali effetti negativi imprevisti ed essere in grado di adottare le misure correttive che si ritengono opportune.
Ma, soprattutto, l'intero processo della VAS deve essere caratterizzato dalla partecipazione e dalla condivisione delle parti interessate. E’ il punto nodale della VAS, non un elemento accessorio, voluto dala Direttiva comunitaria " ... per potenziare le forme di partecipazione nella definizione delle politiche pubbliche".
La Direttiva 42/2001 sostiene infatti che “… cittadini più informati ed attivamente impegnati nel processo decisionale in campo ambientale costituiscono una forza nuova e potente, che permette di ottenere risultati ambientali”.
A conferma dell’importanza del ruolo assegnato ai “portatori di interessi”, l’articolo 9 della Direttiva prevede che, dopo l’adozione, le autorità e la popolazione siano informate degli esiti della decisione e siano messi a loro disposizione:
- il piano adottato;
- una dichiarazione di sintesi in cui si illustrano in che modo le considerazioni ambientali sono state integrate nel piano;
- una relazione su come si è tenuto conto del rapporto, dei pareri espressi, dei risultati delle consultazioni, nonché le ragioni che hanno portato a scegliere quello specifico piano, adottato alla luce delle alternative possibili che erano state individuate;
- le misure adottate in merito alla funzione di monitoraggio.
Le attività di consultazione e di partecipazione sono elementi fondanti della procedura VAS, ma anche, più in generale, dei processi di governance del territorio. Con il termine “partecipazione” si intende quindi una gamma di forme diverse di coinvolgimento (coinvolgimento attivo, negoziazione / concertazione, acquisizione di pareri e osservazioni). Tutte queste modalità devono essere compresenti nel processo decisionale e tutti i soggetti devono poter esprimere pareri e formulare proposte sulle tematiche in discussione nelle diverse fasi del processo, a partire dall’analisi preliminare del contesto per finire all’analisi dei risultati del monitoraggio.
Ma non è solo la normativa VAS ad occuparsi di partecipazione. Anche la Direttiva 35/2003/CE sulla partecipazione del pubblico nell’elaborazione dei piani e programmi in materia ambientale, è mirata principalmente a favorire la partecipazione del pubblico ai processi di pianificazione e programmazione riguardanti l’ambiente. Al pubblico, quindi, devono essere offerte “tempestive ed effettive opportunità di partecipazione alla preparazione e alla modifica, o al riesame, dei piani o dei programmi".
La Direttiva 35/2003 ricorda che "... il contributo dei cittadini non deve essere confinato a fornire osservazioni su documenti già formalmente adottati, in quanto, in tal caso, la possibilità di orientare ed incidere realmente sulle decisioni risulta fortemente limitata".
Preso atto che, ad esempio, sul Piano Paesistico di Passirano i cittadini sono stati invitati "a fornire le loro eventuali osservazioni solo ed esclusivamente su documenti già adottati", e che, per questo, "la loro possibilità di orientare ed incidere realmente sulle decisioni è stata fortemente limitata", sarà interessante verificare come sarà gestito ora il processo partecipativo dei cittadini nella predisposizione della Valutazione Ambientale Strategica di Passirano e del Piano di Governo del Territorio.
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