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giovedì 19 giugno 2008

L'urbanistica? Non tiene conto del paesaggio

Articolo di BresciaOggi di lunedì 16 giugno 2008. Il no al cemento di «Yseo nel cuore». L’urbanistica? «Non tiene conto del paesaggio».




«Per bloccare l’espansione urbanistica scriteriata in Franciacorta e nel basso Sebino bisogna contrapporre alla conurbazione degli abitati la conurbazione dei parchi già istituiti o in fase di istituzione». La traduzione? Gli strumenti urbanistici comunali devono tener conto dell’esistente, e non di ciò che si vuole realizzare.

Il concetto è stato ribadito nei giorni scorsi davanti a una sala strapiena dall’architetto Aurelio Pezzola, intervenuto nel castello Oldofredi di Iseo alla conversazione su «Cascine e nuclei storici» promossa dalla redazione del foglio «Yseo nel cuore». L’architetto Mauro Salvadori è entrato poi nello specifico quando ha suggerito che il recupero delle cascine avvenga a scopi turistico-ricettivi anzichè residenziali. «Un condominio in cascina - ha detto - ha un impatto più pesante rispetto a un agriturismo: richiede, per esempio, che le sterrate siano poi asfaltate».

Affinchè la tutela e la valorizzazione dei beni storici sia davvero efficace, secondo lui, occorre che la pianificazione urbanistica sia integrata coi contenuti paesistici. «Le scelte dei vari Pgt - ha insistito Salvadori - devono prescindere dalle possibili destinazioni d’uso e basarsi invece sull’analisi delle vocazioni del territorio». Prima di lui, l’architetto iseano Gianni Franceschetti aveva evidenziato che «la ricchezza di cui principalmente vive Iseo è la storia». E aveva raccontato come si viveva nelle cascine plurifamiliari che fino agli anni ’60 colonizzavano il territorio. «Un mondo quasi scomparso - ha sintetizzato Franceschetti -.

Erano 152 i contadini nel 1951, adesso si contano sulle dita di una mano».Per incoraggiare il recupero di cascine e nuclei rurali (81 quelli filmati e fotografati da Yseo nel cuore), Franceschetti ha proposto di esonerare gli eventuali investitori dal pagamento degli oneri di urbanizzazione. Poi Mauro Morganti, cultore di storia locale, ha svelato i misteri che si nascondono dentro ad alcuni toponimi iseani e ha invitato a salvarne la memoria con una tabellonistica esplicativa.


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1 commento:

Anonimo ha detto...

a dire il vero, per le nuove destinazioni d'uso dei vecchi fabbricati rurali,l'architetto Salvadori è stato abbastanza categorico nell'affermare che è più compatibile la destinazione turistico-ricettiva rispetto a quella residenziale.
E' stato invece l'architetto Pezzola, in risposta ad un intervento dal pubblico, a dire che non ha senso stabilire a priori quale nuova destinazione d'uso è meglio di un'altra : i casi vanno analizzati e valutati uno per uno, tenuto conto principalmente del contesto e della vocazione del territorio