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lunedì 9 giugno 2008

La tutela e la valorizzazione dei centri storici

Articolo di BresciaOggi del 3 giugno 2008. Dopo aver censito gli immobili di pregio «Yseo nel cuore» organizza una tavola rotonda. Un piano per salvare le antiche cascine.




Iseo deve puntare a ottenere il rango di «Città slow» anche attraverso la tutela e la valorizzazione delle cascine e dei nuclei storici. Lo sostiene il gruppo che scrive e pubblica il mensile «Yseo nel cuore». Un’associazione che, al vedere rasa al suolo «La casöla», gioiello di archittetura rurale, si è messo in testa di salvare il salvabile.

Ecco dunque Flaminio Pezzotti, Gianluca Serioli, Roberto Perini, Federico Mori ed Enrico Pernigotto passare al setaccio il territorio iseano fotografando e filmando veri e propri ruderi ma anche cascine e nuclei storici ancora ben conservati. Dalla «caccia al tesoro» è nata una mappa che evidenzia con la forza delle immagini di quale potenziale inespresso disponga il capoluogo e le frazioni di Clusane, Pilzone e Cremignane.

Trentotto gli edifici rurali e ventuno i nuclei antichi censiti. «Il nostro interesse è di tipo culturale ma anche economico- rimarca Flaminio Pezzotti-. E' ovvio che il turista preferisce soggiornare in un luogo che conserva la memoria del passato, piuttosto che in un posto anonimo, senza particolari attrattive». Ai redattori del foglio «Yseo nel cuore» si sono poi aggiunti Mauro Morganti, appassionato di storia locale, e gli architetti Aurelio Pezzola, Gianni Franceschetti e Mauro Salvadori.

Insieme daranno vita, il 13 giugno, alle 20,15, in castello Oldofredi, a una conversazione su «Nuclei storici e cascine». La data non è stata scelta a caso, visto che il Pgt è alla stretta decisiva. «La normativa non è incisiva - dice Mauro Salvadori, uno degli estensori del Piano di coordinamento territoriale adottato a suo tempo dalla Provincia -. A monte di qualsiasi scelta sulle destinazioni d'uso, va compiuta un'analisi delle vocazioni e quindi delle sostenibilità del territorio. Vanno individuate, quelle che non puoi permetterti di perdere perchè, con esse, perdi i caratteri identificativi dei luoghi in cui vivi».

Il Piano di coordinamento provinciale, rimanda per la normativa paesistica su scala locale ai singoli piani comunali. «E' dei giorni scorsi- rincara la dose Enrico Pernigotto - una nota inviata ai Comuni dalla Sovrintendenza. In riferimento alla stesura della Valutazione ambientale strategica, uno dei documenti che concorrono a formare il Pgt viene suggerita la seguente indicazione di metodo: la tutela storica e ambientale deve prevalere sulla pianificazione urbanistica».
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