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martedì 17 giugno 2008

Erbusco tutela campagna e vigneti

Articolo del Giornale di Brescia del 14 giugno 2008. La Giunta regionale ha accolto la proposta di estendere il vincolo paesaggistico sino ai margini dell’autostrada e alla località Spina. Concluso così l’iter iniziato nel 2002 con una prima richiesta del Wwf.



È stata definitivamente approvata in Regione la proposta di dichiarazione di notevole interesse pubblico delle aree territoriali collocate ai margini del tracciato autostradale e in località Spina di Erbusco. Nei giorni scorsi, infatti, la Giunta regionale si è espressa favorevolmente in merito all’estensione del vincolo paesaggistico (già presente su alcune porzioni del territorio comunale) sulle aree, urbanizzate o libere da edificazioni, che conservano «connotazioni paesaggistiche di rilevante interesse per il permanere delle caratteristiche proprie del paesaggio naturale e di quello agricolo tradizionale imperniato sulla coltivazione della vite».

Un provvedimento che, di fatto, si traduce nell’individuazione di alcuni criteri specifici volti a garantire le dovute cautele nella gestione delle trasformazioni paesistiche, architettoniche e urbanistiche dei territori in oggetto, provvedendo a salvaguardare la conservazione degli scorci panoramici ancora liberi (in particolare sui versanti collinari), la vegetazione esistente e le aree verdi, le murature e gli edifici rurali storici.

«L’ampliamento del vincolo garantisce un’attenzione maggiore, dal punto di vista paesistico, sociale ed economico, al territorio e alle sue trasformazioni - sottolinea il sindaco di Erbusco, Isabella Nodari -. Il vincolo, in virtù della delicatezza della Franciacorta, riconosciuta anche dall’assessore regionale al Territorio Davide Boni, va inteso come uno strumento migliorativo». Con il sì della Regione si chiude un iter iniziato nel gennaio 2002 con una prima richiesta di ampliamento del cono ottico già sottoposto a tutela ambientale avanzata dal Wwf e successivamente integrata, nel luglio 2004, da un’istanza presentata dal circolo Legambiente Ilaria Alpi.

Un iter lungo e complesso, anche a causa delle numerose osservazioni che i soggetti interessati hanno fatto pervenire in Regione in merito all’estensione del provvedimento di tutela, la cui valutazione ha richiesto tempi assai più lunghi del previsto (la pronuncia della Regione è attesa dal novembre scorso). Accolte parzialmente solo le osservazioni presentate dal Comitato per la tutela ambientale di Villa Pedergnano e dalla sezione lombarda del Wwf in relazione ai criteri di gestione paesaggistica delle trasformazioni.

Rigettata, invece, ogni ipotesi di revisione del perimetro dell’area sottoposta a vincolo, che comprende: la fascia territoriale collocata tra il lato sud dell’autostrada ed il limite dell’ambito di tutela del Monte Orfano; il territorio comunale principalmente agricolo in località Spina; tutto il territorio comunale a nord dell’autostrada, con esclusione delle aree situate a ridosso del confine con Cazzago San Martino e Rovato. Escluse, quindi, diversamente da quanto auspicato dalle associazioni ambientaliste, le zone industriali, in quanto «costituiscono una realtà a sé, che richiede studi di ridisegno urbanistico più che di tutela paesaggistica». Inclusa, invece, nell’ambito di tutela l’area dell’ex cava Noce a Zocco. Un provvedimento che, riconoscendo il valore simbolico dell’area, collocata nei pressi del complesso storico e architettonico di Villa Maggi, potrebbe scongiurare definitivamente l’ipotesi di discarica.
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