L'assalto al paesaggio - Articolo di Repubblica del 20 giugno 2007
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Paesaggio territorio e ambiente
I numeri sono impressionanti. Nell´ultimo decennio sono stati costruiti in Italia oltre 3 milioni 231 mila appartamenti. 331 mila nel solo 2006, 30 mila dei quali abusivi. È il più lungo e il più espansivo ciclo edilizio dagli anni della ricostruzione post bellica. Un paesaggio che sta per essere stravolto da un occupazione di suoli senza paragoni nella storia. Il patrimonio di bellezza, fatto di natura e arte, di genio urbanistico e architettonico, rischia di rimanere isolato in un mare di case, stabilimenti industriali, infrastrutture senza nessun criterio basati su un´idea vecchia e sbagliata di sviluppo. Secondo Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme (autorevole centro studi sull´edilizia), ogni italiano ha sulle spalle un carico di 53 metri cubi di cemento. Sono 7 mila i capannoni sorti nel solo 2005, spesso accanto ad altri capannoni che giacciono abbandonati. Sono 6 mila le cave attive e circa 10 mila quelle dismesse lungo tutta la penisola, uno strazio per territori anche di pregio, regolato da una legge che risale al 1927, ricorda Ferrante, con molte Regioni che non hanno redatto piani di sfruttamento e con i Comuni che rilasciano autorizzazioni a man bassa. «Siamo di fronte a un insuccesso storico della classe dirigente nel governare le questioni del paesaggio», ha ammesso il ministro per i Beni culturali Francesco Rutelli. Il drammatico consumo di suolo ha investito comuni piccoli e grandi, dove si sono varati piani regolatori enormemente sovradimensionati oppure si sono attuati accordi con i costruttori o con i proprietari di aree al di fuori della pianificazione ordinaria. Molte Regioni non hanno piani paesaggistici oppure la totale indeterminatezza di essi ha lasciato una assoluta discrezionalità a chi dovrebbe valutare la compatibilità dei progetti. E i Comuni, soprattutto quelli piccoli, sono un anello troppo debole per le pressioni delle lobby del cemento.
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